Persona semplice, modesta, schiva da ogni forma di protagonismo, ma aperta al rinnovamento, don Donato, alle soglie dei 90 anni, se n’è andato.
L’ultima volta che l’avevo incontrato (qualche mese fa) ero andato a trovarlo per salutarlo, come facevo ogni tanto quando capitavo a Noha, ma anche per chiedere informazioni sulla storia della chiesa di Noha. Per me era come un archivio e mi capitava di tanto in tanto di doverlo consultare.
Anche se so che mi ripeto, mi sembra utile puntualizzare che fu lui a mettermi la pulce nell’orecchio per cominciare a fare le prime ricerche nel 1973 e scrivere su Noha. Quella prima edizione della “Storia di Noha” stampata e venduta sulla porta della chiesa nel 1973 fu promossa da lui. Da lui ho avuto libero accesso, senza nessuna remora burocratica, agli archivi e registri parrocchiali. Fu lui a portarmi per consultare gli archivi della diocesi di Nardò da cui allora dipendeva la chiesa di Noha. Con lui portammo un po’ di novità nel gruppo delle giovani di Azione Cattolica degli anni “Settanta”, quando tornato dall’America, chiedevo di rinnovare il gruppo con nuove esperienze. Anche i vari cori per l’animazione liturgica (siamo ai primi anni del dopo concilio): coro per giovani e coro per giovanissimi nacquero allora. Ma di lui ricordo volentieri anche la sua facilità nell’entrare in nuove esperienze ricreative, formative e di aggiornamento.
Nel 2013 nel fargli gli auguri per i suoi 65 anni di sacerdozio gli avevo scritto un messaggio invitandolo ad aspettarmi per quando li avessi compiuti anch’io. Fra poco io ne compirò 54. Gli avevo detto che sarebbe stato sufficiente se mi aspettava anche solo per il mio sessantesimo. Rimane un sogno non realizzato.
Quando nel 2001 fu inaugurata la nuova chiesa della Madonna delle Grazie, da don Donato tenacemente voluta (a me confidava la fatica nell’affrontare tutto l’iter burocratico), dopo il suo discorso e i vari ringraziamenti alle persone che avevano collaborato e contribuito, l’Arcivescovo Donato Negro volle andargli incontro e portandolo al centro, di fronte all'altare, disse: Ha ringraziato tutti, ma ora noi tutti ringraziamo don Donato. Un lungo applauso tributato a don Donato dai presenti, tutti in piedi, nella nuova Chiesa, che la gremivano all'inverosimile, fu l'espressione della gioia e della partecipazione più bella e più toccante. Voglio immaginarmi così l’ultimo saluto della gente di Noha.
So di aver perso un amico. Giorno triste quello di questa prima domenica di quaresima 2015. Triste perché don Donato non mi ha aspettato, triste perché non ho potuto partecipare al suo funerale. Ma sono grato a lui per tutto il bene che mi ha voluto e per tutto quello che ha fatto per me.
P. Francesco D’Acquarica
Ciao caro Antonio e Albino,
ancora sconvolto dalla tristissima notizia per la morte del buon don Donato, rivolgo le mie più sentite condoglianze a te, Antonio, a tutti i suoi familiari e a tutta quanta la comunità di Noha che è molto legata al ricordo del nostro vecchio arciprete.
Neanche due mesi fa, in occasione del mio trentesimo compleanno, ho ricevuto da parte di don Donato un messaggio vocale di augurio che è stato molto gradito. Ho pensato molto ma poi ho deciso, nonostante il mesaggio fosse strettamente personale, di metterlo a disposizione di tutta quanta la comunità per dare la possibilità di sentire ancora una volta la sua voce. Questo perchè credo che sia uno dei pochissimi se non l'unico audio che faccia sentire chiaramente la sua voce e che non sia vecchio di anni (ripeto, risale a neanche due mesi fa). Ho deciso anche di darvelo per il fatto che in esso, come era suo solito fare, scherzosamente parla della sua età avanzata e, come nel suo solito, riesce ancora a far ridere. Credo che sia l'ultima testimonianza che abbiamo della sua personalità, per questo vi propongo di pubblicarlo sul sito.
Fabrizio Vincenti