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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
 
 
Articoli del 22/05/2012

Di Albino Campa (pubblicato @ 22:56:14 in I Beni Culturali, linkato 3017 volte)
I Beni Culturali di Noha resistono all’accanimento di indifferenza da parte dei “legittimi” proprietari e degli enti competenti (Soprintendenza della Provincia e relativi addetti ai lavori del Comune di Galatina, che non sono essenze virtuali ma reali funzionari e dipendenti dello Stato).
Per dargli un'altra possibilità di vita e di respiro, sempre nella speranza che i suddetti ir- responsabili abbiano un rigurgito di coscienza, abbiamo pensato di pubblicare mensilmente ogni capitolo del Catalogo mettendolo a disposizione di tutti: studenti, ricercatori e chiunque volesse utilizzare le informazioni ai fini cognitivi e culturali.

 

Marcello D’Acquarica

 

 

icon Indice
icon 1. NOHA
icon 2. ARCHITETTURA RELIGIOSA
icon3. ARCHITETTURA CIVILE
icon4. ARREDO URBANO E DEL TERRITORIO
icon5. ARCHITETTURA MILITARE
icon6. ARCHITETTURA RURALE
icon7. ARCHITETTURA RUPESTRE
icon8. ARCHITETTURA FUNERARIA
icon9. ARCHITETTURA INDUSTRIALE
icon10. AREA ARCHEOLOGICA
icon11. BENI CULTURALI E AMBIENTALI SCOMPARSI
12. BENI ETNOANTROPOLOGICI
13. AREA NATURALISTICA
14. BENI CULTURALI LIBRARI

 

20 ANNI DOPOMercoledì 23 maggio 2012 dalle ore 19.00 in occasione del ventennale della strage di Capaci, in cui sono stati uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca e gli uomini della scorta  e ancor più dopo i terribili e vili fatti di Brindisi, Galatina vuole ricordare tutte le vittime della mafia e lo farà con un corteo silenzioso che partirà da Piazza Alighieri per poi percorrere Corso Roma, Viale S. Caterina Novella, Via d'Elba, per giungere poi l'area Falcone Borsellino (zona 167) dove si terranno sit-in con liberi interventi

Siete tutti invitati a contribuire con la vostra presenza alla riuscita della manifestazione. E’ importante non dimenticare il sacrificio di chi si è opposto alla cultura mafiosa.

 
Di Albino Campa (pubblicato @ 21:59:37 in Finibus Terrae, linkato 3199 volte)
Dopo una lunga attesa finalmente siamo riusciti a montare e farvi vedere il video del programma rotocalco del Salento ” Finibus Terrae “. Un programma della Web TV Tele Galatina. Protagonista della puntata Sternatia, piccolo centro della Grecìa Salentina. Nonostante la pioggia insistente ed il vento siamo riusciti nell’impresa di raccontarvi il paese in circa un quarto d’ora di filmato. Così protagonisti del filmato sono stati i ” Canti della Passione ” l’Associazione Chora Ma, il museo, la via dello sciaccuddhi, Porta Philìa ( Porta dell’Amicizia ) oppure strani personaggi in terracotta, ed ancora i misteri della strada più stretta del mondo nei pressi del quartiere ebraico, il forno pubblico, i palazzi, la cripta ed i monumenti principali. Abbiamo girato di sera con l’effetto del campanile illuminato che sembrava l’Apollo, pronto a partire per conquistare quella luna argento che faceva occhiolino quella sera. Durante il giorno, nonostante la pioggia, abbiamo apprezzato le bellezze di Sternatia e qui un gran merito va a Giulio Cesare De Giorgi cameraman e regista della puntata. Un ringraziamento anche a Donato Indino per la sua pazienza. Appuntamento per voi alla prossima puntata di Finibus Terrae.

Raimondo Rodia

 

 

Mi fido del vento. Soprattutto quando sono fuori dal mio Salento e poi è maggio, il cielo è terso e il sole impotente. Mi fido del vento perché ho scoperto che dietro ai suoi sbuffi, all’apparenza casuali, tende quasi sempre a nascondere qualcosa. Per poco, però, perché so anche che non riesce a mantenere a lungo i segreti.
C’è vento, appunto, un vento pungente, quando Giorgio mi avverte che è arrivato un pacco per me. “Ecco, sarà stato il vento”, penso io allora, rincorrendolo all’interno della portineria. In realtà mi consegna un sacchetto giallo ocra del quale decido di non conoscere subito contenuto e mittente. Non lo apro, quindi: ho intenzione di godermi sino in fondo questa strana sensazione che mi fa vibrare come una corda di violino, emettendo di continuo delle mute onde di curiosità che mi solleticano il palato. Lo abbandono sul letto e vado a fare una passeggiata, convinto che ci sia troppo vento per restarsene chiusi in casa.
È ancora giorno quando rientro deluso dalla magra pesca: il sacchetto dal contenuto ignoto mi guarda ansioso, lo afferro di scatto e non posso fare a meno di vedere sul lato corto nome, cognome e indirizzo del mittente, che mi affretto a coprire con il palmo della mano illudendomi forse di aver fatto in tempo a non leggere. Apro col sorriso e tiro fuori un libro, anzi il libro, quello che Raffaella Verdesca qualche giorno prima aveva promesso di farmi avere.
Lo guardo, lo annuso, lo giro e lo rigiro tra le mani, incredulo dinanzi a cotanta fatalità: il vento, ancora una volta il vento soffia, ora sulla copertina dell’ultimo lavoro di Raffaella. Una fanciulla in bianco e nero siede sugli scogli, un elegante gioco di pieghe e svolazzi sul costume da bagno, i suoi capelli fluttuano confondendosi con le onde del mare sullo sfondo, un ghigno all’improvviso le si tratteggia sul viso, come carta che s’increspa, senza tuttavia riuscire a intaccarne la grazia. “Volti di carta”, leggo.
Ad occhi chiusi sembra quasi di apprezzare l’odore del Salento che si diffonde lentamente dalla copertina per poi inondare le narici quando sprovveduti ci si accosta alla lettura delle venti brevi storie che hanno forza e intensità di mille testimonianze. Con la pazienza che si addice al pescatore di storie, l’autrice ascolta, raccoglie e poi suggella incantevoli ritratti di parole tra le pagine di “Volti di carta. Storie di donne del Salento che fu” (Albatros, 2012). Si ha come l’impressione che Raffaella Verdesca abbia atteso pazientemente seduta in un angolo che quella valigia di cartone, rimasta per troppo tempo dimenticata in soffitta, si inginocchiasse dinanzi alla volontà del vento, e al momento giusto non ha esitato a chinarsi anche lei per cogliere documenti, fotografie, lettere, perfino medaglie al valore per una guerra lontana e oramai dimenticata. La immagino, quindi, rincorrere insieme al vento quei ricordi che aspettavano solo di essere salvati da un mondo che cerca in tutti i modi di cancellare per mancanza di spazio, cercare di afferrare gli stormi di pagine e volti levatisi in volo e inseguire le stagioni di vite passate miste alle foglie, agli sguardi pietosi, ai taciti onori, alle risa festose di un presente maturo.
La scrittrice tesse parola dietro parola incantevoli merletti che non si limitano ad abbellire e restaurare i documenti sbiaditi e danneggiati dal tempo, ma hanno la capacità di ridare vita e significato agli “abitanti” di quella misteriosa valigia, restituendo al lettore storie che hanno il sapore dei frammenti di libri.
- Voglio dire, cosa diavolo scriveva in quei ritratti?
- Scriveva delle storie, disse Rebecca. (…) Jasper Gwyn mi ha insegnato che non siamo personaggi, siamo storie. Ci fermiamo all’idea di essere un personaggio impegnato in chissà quale avventura, ma quel che dovremmo capire è che noi siamo tutta la storia, (…) diceva che tutti siamo qualche pagina di un libro, ma di un libro che nessuno ha mai scritto e che invece cerchiamo negli scaffali della nostra mente. (da “Mr Gwyn” di Alessandro Baricco, Feltrinelli, 2011).
Raffaella Verdesca, come il Mr Gwyn di Alessandro Baricco, parte da un soggetto, nel caso specifico vecchie fotografie, singoli volti di donne, tracce residue di storie e percorsi umani (dalla prefazione di Pier Paolo Tarsi), e si cimenta in bellissimi ritratti di parole capaci di prendere per mano le donne del Salento che fu e riportarle finalmente a casa, nel nostro Salento.
Se il vento non l’avesse aiutata …l’eternità sarebbe ancora in cerca delle proprie radici.

Michele Stursi

Scheda del libro:
Autore: Raffaella Verdesca
Titolo dell’opera: Volti di carta – Storie di donne del Salento che fu
Editore: Gruppo Albatros Il Filo
Anno di stampa 2012
Formato: 21x14cm – 171 pagine
Numero illustrazioni: 26. Prezzo: 12 Euro
Prefazione di Pier Paolo Tarsi. Patrocinio della Fondazione Terra d’Otranto
Cod: ISBN 978-88-567-5710-1
Il libro può essere ordinato all’indirizzo mail ordini@ilfiloonline.it o direttamente al numero 0761 1763012 e in qualsiasi libreria italiana fornita da PDE.
Inoltre, sulla pagina web dedicata all’opera interna al sito internetwww.gruppoalbatrosilfilo.it, il testo potrà essere ordinato direttamente dall’e-shop del sito.

 

Fotografie del 22/05/2012

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Di Marcello D'Acquarica (pubblicato @ 00:28:53, vista 2591 volte)
Vignetta n.87 ...
 

Canto notturno di un pastore ...

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