Vuoi vedere che ora la colpa sarà tua, caro italiano che sei andato a votare? Prima sperano che tu vada al seggio, presuntuosi come sono e certi che il voto lo darai certamente al loro partito, poi, dopo che hai votato per chi meglio credi, ti accusano di aver sbagliato a votare, di essere uno schifoso italiano che si fa illudere dai populisti che promettono l’impossibile, di farti abbindolare dagli squadroni fascisti, dalla falsa sensazione di insicurezza, dal finto senso di povertà, dall’inesistente malessere socio-economico. Hai sbagliato a votare perché la ripresa c’è, sei tu che non l’hai percepita. Hai votato quelli sbagliati, secondo loro, perché il tuo potere d’acquisto è aumentato anche se non te ne sei accorto e oggi, come ieri, al quindici del mese non ci arrivi neanche a cappio stretto. Dovevi andare a votare, come hai fatto, caro italiano, ma dovevi votare come volevano loro, non come hai creduto tu. La colpa è tua che sei insicuro, insoddisfatto, fascista, populista, ignorante, moralista, inadeguato, complottista, speculatore, insensibile e scontento. Certo, la colpa è tua, caro italiano, se per un quarto di secolo siamo in queste condizioni, non la loro. Sei tu che dovevi accontentarti dell’Ape sociale, degli ottanta euro, del bonus giardino, della tap, della tav, delle banche fallite, della tassazione al sessanta per cento, del debito pubblico a duemilatrecento miliari di euro. Sei tu caro italiano che non hai capito il motivo per cui la Boschi è stata candidata da nord a sud. Tutti si sono sacrificati per il tuo bene in questi anni e tu non hai capito nulla. Non hai capito gli spot di Renzi, non hai capito il sacrificio di Berlusconi che è tornato giovane solo per governarti e farti un piacere, non hai capito la politica espansiva e inclusiva della Boldrini e la buona fede di D’Alema. Sei tu che non ha capito La buona scuola, i falsi rinnovi di contratti, i numeri ballerini della disoccupazione. Sei tu che hai frainteso il loro operato, che non hai voglia di lavorare e aspetti solo il reddito di dignità per poterti licenziare.
Altro che Bruno Vespa in fase orgasmica e Mentana eccitatissimo: lo sapevano tutti che gli italiani avrebbero preso a calci nel culo chiunque pensava che sotto sotto ce l’avrebbe fatta anche questa volta senza aver fatto nulla. E non potendo sollevare la gamba, almeno domenica scorsa quell’italiano ha sollevato la matita. Sia ben chiaro, non che io sia favorevole alla politica della Lega o a quella dei pentastellati, i quali raccolgono tutto e il contrario di tutto (inglobano ogni entità, dal fascista al partigiano, dall’anarchico al monarchico). Chi ha votato lo ha fatto solo per dire che rivuole la sua dignità, la dignità di appartenere al Paese più bello del mondo, l’orgoglio di appartenere ad uno dei più grandi popoli della storia che si è fatto in quattro per mantenere molti di quelli che pensano di aver fatto politica finora, infide blatte del sottobosco. Cosa speravano, che vincesse la Bonino, la quale si faceva fotografare con una pompa di bicicletta in mano, come se fosse intenta a praticare un aborto e che per cinquant’anni è stata al “talamo” politico di chiunque, prima con la destra e poi con la sinistra, complice di qualsiasi nauseante comitiva definita partito? La colpa di quello che alcuni incolti perbenisti chiamano populismo è di quelli che non hanno saputo amministrare per venticinque anni neanche il salvadanaio a forma di vacca dei loro stessi s-fortunati figli. Hanno dilapidato il futuro di tutti, o quasi, gettandolo ai porci, e ora vogliono dire a noi che sarebbe stato meglio mantenere il porcile del transatlantico pulito. Io, orgogliosamente senzapartito e intellettualmente libero, sono ancora in grado di discernere tra la persona e l’idea, tra l’ambizione personale e il Bene comune. Loro, invece, vecchie volpi che sbraitano di aver perso per colpa degli italiani che non hanno capito, consapevoli di essere propensi alla prostituzione, sono ancora sul ciglio della strada in attesa del prossimo cliente che paga due spiccioli per una squallida prestazione. E fanno anche i difficili, facendo distinzione tra cliente e cliente ed è per questo che con Berlusconi ci sono stati ma con altri no. Ma anche la prostituta, seppure sia la più bella, prima o poi invecchia, e dal ciglio della strada o si leva, o lì muore in ogni senso. E questi, pur di mantenere la loro infima ambizione, sono disposti a far crepare una nazione pur di non riconoscersi secondi a nessuno. Prima di parlare di ricostruzione, dunque, costoro dovrebbero fabbricare un fondamento di coscienza onesta, altrimenti alla posa della prima pietra, come al solito, viene giù tutto e, sotto quelle macerie, inevitabilmente ci restiamo tutti.
Il giglio magico pensa ancora di poter gestire una sorte di casa di tolleranza: forse qualche cliente lo troverà ancora, ma sembra che gli affari iniziano ad andar male. Eppure un politico dovrebbe ben sapere che l’umiltà è tutto se si vuole costruire qualcosa che valga. Cosa speravano? Di far passare il tema accoglienza riempiendo le stazioni di poveri disperati senza alcuna prospettiva futura? Di spolpare gli italiani più fragili con il gioco d’azzardo? Di conquistarsi un angolo di paradiso seppellendo veleno e offrendo fritture di pesce? Io credo che questa gente che in politica è diventata ricca vendendo fumo, non abbia neanche l’onestà e la coerenza di dire “forse ho sbagliato”. A noi non serve un Salvini che giuri sul Vangelo o uno come Renzi il quale dice di essere cristiano ma di giurare sulla Costituzione. Qualcuno del suo partito, sano di mente, glielo spieghi al fiorentino che non si può essere credenti a comando, cristiani di giorno e satanisti di notte. Chi crede in qualcosa lo fa da presidente del consiglio dei ministri o da semplice senatore, da prete o anticlericale, da maestro o da studente. Gente come questa invece crede soltanto nella cosa più squallida che un essere umano possa pensare: “o io o il nulla”. Quanto è misero quell’uomo che, stretto nell’orgoglio, sputando preferisce annegare nella sua stessa saliva pur di non riconoscere una verità!
Fabrizio Vincenti
Oramai saranno vere e proprie battaglie sportive le gare che affronteranno i ragazzi di mister Stomeo per guadagnare quelle posizioni in classifica che possano portarli ai play out .
Non dovranno far conti o pronosticare risultati più o meno favorevoli, nè contare sulla remissività agonistica da parte di qualche club che non ha niente da chiedere ai fini della salvezza o dei play off, ma credere tangibilmente nei propri mezzi.
La dimostrazione viene dall’animus pugnandi con cui la Virtus Potenza ,tranquillamente collocata in quinta posizione, ha battagliato domenica scorsa al Palapanico, portando a casa due punti al tiebreak , quando tutto lasciava prevedere un finale pro Olimpia SBV.
Invece il gruppo presieduto da Luigi Santoro ha giocato un quinto set ancora privo del k.o. finale che, si badi bene, non ha mai assunto caratteristiche di ineluttabilità, tutt’altro.
Condurre col punteggio di 10-7,12-10, sospinti da un pubblico generosissimo che non ha mai silenziato il proprio sostegno, ha alimentato concrete speranze di vittoria ,ma il doppio errore di Calò e di Guarini ha rigenerato gli ospiti che con un triplo Gribov(due diagonali e un muro su Buracci) ed un errore del giovane Petrosino hanno chiuso il conto dei set sul 3-2 finale.
1^ set
Potenza al servizio parte con Parisi in P3 in opposizione a Palmeri, Luperto e Listratov al centro,Gribov e Starace di banda, libero Di Nucci.
Mister Stomeo schiera in P6 Muccione con Buracci opposto, Lentini e Corsetti alle bande, Iaccarino e Guarini al centro: giostra la difesa il libero Francesco Pierri.
Battute iniziali a favore degli ospiti lucani che aprono un break di +4 (4-8) ,annullato da un ritorno di Buracci e soci fino al 15-16 .Palmeri diventa incontenibile , trova spesso la diagonale scoperta e per un mancino è un invito a nozze .
Certo non è facile per Iaccarino e Guarini “leggere” la distribuzione di Parisi che può contare su importanti altezze dei suoi centrali ed allora la forbice del punteggio aumenta fino al 16-21 per chiudersi con 2 ace di Palmeri al servizio.
Va rilevata la prolificità in questa prima frazione degli attaccanti lucani: Gribov con 6 punti, Listratov con 6 e Palmeri con 9 fanno segnare un buon 53% di attacchi , al contrario gli attaccanti di casa mettono a segno un insufficiente 36% , frutto di una sterilità delle prime linee e con il solo Buracci (7 punti) a rispondere agli uomini di Marano.
2^set
Altra musica . Petrosino che aveva rilevato sul finire del primo set Corsetti viene confermato nel sestetto base ed attacca spesso sulle mani alte del muro ,8-4 e 16-14 è la progressione dei padroni di casa, il mancino Palmeri trova finalmente opposizione subendo due murate e perdendo di lucidità con un bottino di soli 4 punti .
Guarini e Petrosino , con tre punti a testa, sono più efficaci e contrastanti a muro, il solo Lentini è in ombra ,mentre Pierri con un 50% di ricezione positiva consente a Muccione di esprimersi al meglio. Chiudiamo la parità dei set con un 25 a 19.
3^ set
Si accusa la fatica più sul piano mentale che fisico. Il mancato apporto di conclusioni-punto di Lentini sembra sfiduciare il gruppo (5-8,10-16,14-21): cala il rendimento in ricezione e in attacco, dove il solo Buracci(5 punti) mantiene costante il suo score, mentre gli ospiti mandano a segno tutto l’organico con un Gribov(anche lui 5 punti) efficacissimo. Un sussulto di Iaccarino accorcia il parziale(19-25) con cui la Virtus Potenza va sul 2 a 1.
4^ set
La gara si snoda punto a punto ,senza apprezzabili distacchi tra i contendenti contenuti in appena un punto(8-7,16-15) .Lentini opera 4 break point ,mette a segno 6 punti(finalmente!!) e ridà spirito e corpo anche a Iaccarino e Petrosino.
L’allungo sul 21-17 elettrizza gli spettatori che mettono a dura prova gli organi uditivi di tutti i presenti, rumoreggiando con qualsiasi oggetto e l’errore in battuta di Gribov e il successivo attacco lungo di Palmeri fanno esplodere il PalaPanico.
Poi l’amarezza del quinto set è mitigata dall’oggettiva valutazione espressa da mister Stomeo sulla prova dei suoi e sulla caratura degli avversari.
“E’ stata una grande prestazione quella dei miei ragazzi: è da tempo che raccogliamo meno di quanto seminiamo ma, il carattere e la determinazione con cui ci stiamo esprimendo mi fa ben sperare. La Virtus Potenza oggi è la miglior compagine, Leverano esclusa, vista al PalaPanico, completa in ogni reparto ,con una linea di ricettori eccellenti quali Di Nucci e Gribov e un giovane centrale come Listratov (13 punti) che si è fatto valere l’anno scorso nelle fila dell’Impavida Ortona in A2.
Ora è tempo di preparare la gara di domenica contro i giovani della MaterVolley , da tenere nella giusta considerazione ,vista anche l’esperienza negativa dell’anno scorso , senza minimamente sottovalutare il gruppo di mister Fanizza”.
OLIMPIA GALATINA -VIRTUS POTENZA 2-3
(17-25, 25-19, 19-25, 25-20, 12-15).
GALATINA: Corsetti , Rossetti n.e. , Iaccarino 9, Lentini 10, Apollonio n.e. (L), Muccione 1 , Calò , Pierri (L), Persichino n.e., Petrosino 12, Buracci 25,Guarini 4,Tundo , Coach: Stomeo. Ass. Bray
VIRTUS POTENZA: Di Nucci(L), Luperto 6,Listratov 13,Parisi 5,Starace 12,Gribov 22,Amodio 1,Palmeri 22, Maselli, Coach Marano.
Piero de lorentis
AREA COMUNICAZIONE
OLIMPIA SBV GALATINA