Martedì mattina, 4 febbraio 2014, un collega sottopone alla mia attenzione una pagina del più diffuso giornale locale, cioè “Il Quotidiano di Lecce”, o “Nuovo Quotidiano di Puglia”, o come diavolo si chiami, indicandomi un trafiletto in cui si parlava di Noha.
Il collega sa bene, e da tempo, che ho una certa idiosincrasia nei confronti di quell’ammasso di morbida carta a più veli (a mio avviso ottimo per la differenziata) e non tanto perché di proprietà della famiglia Caltagirone (sì, l’Azzurra, figlia di Francesco Gaetano, e moglie in seconde nozze - i valori della famiglia! - di Pier Ferdinando Casini - in nomen omen), ma perché, davvero, preferisco impiegare i ritagli delle mie ore nella lettura di ben altre penne. Non si tratta di snobismo, ma, diciamo così, di personale allocazione ottimale di una risorsa sempre più scarsa come il tempo.
Comunque, quando si tratta di Noha, metto da parte ogni remora, supero ogni barriera architettonica, abbatto steccati e cancelli, e mi fiondo voracemente nella lettura di ogni riga, ogni parola, ogni sillaba che la riguardano, fossero pure vergate, queste righe, sulle superfici più impensate o improbabili del mondo, ovvero riportate su giornali satirici (come in questo caso).
Stavolta, il suddetto collega, inconsapevole, m’ha posto sotto gli occhi un esilarante articoletto, senza firma (per fortuna dell’autore) dal titolo “Primule e lampade per la vita e un premio a don Coluccia” (cfr. il pezzo originale riportato di seguito), in cui l’anonimo “giornalista” (con le virgolette), ovvero pseudo-giornalista (senza virgolette), si esibiva nella descrizione puntuale di un evento che ha avuto luogo a Noha nel pomeriggio inoltrato di domenica 2 febbraio 2014. Così si esprimeva il nostro veggente al passato prossimo: “Domenica sera, invece, Casa Betania ha lanciato 45 lampade volanti, accompagnate da una coreografia di danza sui trampoli […]. Musica ed artisti di strada […]”. Notare l’avverbio invece che rende il tutto più verosimile.
Peccato che domenica sera lo spettacolo in programma de quo non ha avuto luogo per via della pioggia. Anzi è stato rimandato a domenica prossima.
Chissà cosa avrà visto di volante l’anonimo cronista (forse degli asini), o chi si fosse mosso sui trampoli (forse lo stesso “letterato”), e dove l’elzevirista avrà incontrato gli artisti di strada (come lui), o quando il poveretto avrà scorto non uno ma ben “2000 lumi, forniti da Casa Betania, accesi dalle famiglie di Noha e esposti alle finestre delle case [sic!]”, per parlarne così compiutamente. Anzi convintamente, dettagliatamente, qualunque-mente (“mente”, stavolta, è voce del verbo).
Dopo il famoso the future in the past (noto nella grammatica inglese), questo genius loci ha inventato the past in the future (ormai noto nella idolatrica pugliese).
Il giornalista, l’abbiam ripetuto un milione di volte, dovrebbe essere un whatchdog (cane da guardia) e non un hotdog; così come il giornalismo non può essere un copia-incolla continuo, o il riporto di un comunicato stampa.
Purtroppo per questi pseudo-giornalisti nostrani, la verità brilla della sua stessa perspicuità, e non manca mai all’appuntamento delle loro figuracce.
Poi uno dice che il sottoscritto legga solo “Il Fatto quotidiano”.
Ma, signori, secondo voi non è meglio il Fatto che il distratto, il contraffatto, l’accatto, anzi il mentecatto Quotidiano?
Antonio Mellone
Noha, Neviano, insieme a Carovigno nel brindisino, Trani, Modugno e Manduria, tra i comuni pugliesi in cui risulta più allarmante il fenomeno del randagismo. E emerso nellincontro che lunedì 3 febbraio si è tenuto un incontro tra lassessore regionale alle Politiche della Salute Elena Gentile e le associazioni animaliste convocate a seguito di sequestro di alcuni canili lager in Puglia.
Dopo le numerose denunce e sollecitazioni, è ora al vaglio della Regione Puglia lintegrazione della legge 12/95 Interventi per la tutela degli animali daffezione e prevenzione del randagismo, provvedimento regionale emanato dopo la Legge Quadro del 1991 con la modifica avuta nel 2006. Tra le principali modifiche, linserimento delleventuale commissariamento dei Comuni o delle Asl inadempienti su un problema che da quasi ventanni ha superato la caratteristica della straordinarietà per divenire strutturale. Sarà attivato, inoltre, un tavolo tecnico sulla questione randagismo, guidato dallingegnere Luisella Guerrieri. Al centro del dibattito, le responsabilità di bilancio dei Comuni e la possibilità di regolamentare le discariche dei cani così come quelle dei rifiuti, prevedendo obblighi e sanzioni per chi non rispetta la legge.
A sollevare le inadempienze di Comuni e Asl, come ha sottolineato Paola Rollo dellassociazione Oraa durante lincontro, sempre più spesso che segnalano canili sovraffollati, mancati controlli sul numero dei cani rinchiusi appartenenti ai Comuni, microchip estrapolati da alcuni cani morti, parti di cagne gravide rinchiuse nei canili, assistenza sanitaria e profilassi inesistente, condizioni di vita per i cani lontanissimi dal garantire il loro benessere psico-fisico.
A mancare, come hanno sottolineato le associazioni presenti allincontro, i piani di prevenzione del problema con sterilizzazione di massa sistematici e continuativi. Le associazioni hanno denunciato, inoltre, lo sperpero dei finanziamenti regionali elargiti ad Asl e Comuni in mancanza di precisi programmi di intervento e quindi soggetti a valutazione finale, lassenza di controlli ufficiali e continui in tutti i canili con relazione a firma dellesecutore, un diffuso sovraffollamento dei canili (oltre i 200 cani non si può garantire il welfare dellanimale) e lostruzione praticata da molti canili privati che impediscono le visite quotidiane e spesso minacciano o intimidiscono i volontari affinché non si interessino dei cani e delle loro adozioni, temendo perdite dei loro guadagni. Diffuso, inoltre, il fenomeno di associazioni che gestiscono canili abusivi con convenzioni con i Comuni.
In uno studio condotto da Vergine Raffaela dellassociazione ZampaLibera di Lecce presentato a Bruxelles in occasione di un gruppo di denuncia internazionale Europeo è emerso che le somme date dalla Regione alle varie Asl per sterilizzare i cani del territorio hanno costituito un guadagno aggiuntivo per i veterinari dellEnte di circa 50 euro a sterilizzazione come prestazione straordinaria. Ci chiediamo spiega Vergine se gli straordinari si siano effettivamente fatti e se, invece, non sarebbe stato meglio affidare le sterilizzazioni a liberi professionisti? Di fatto le sterilizzazioni previste non si sono mai effettuate nonostante il bisogno impellente sul territorio.
fonte:ilpaesenuovo.it