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Di Antonio Mellone (del 12/10/2012 @ 18:42:04, in Ex edificio scolastico, linkato 3608 volte)

Mentre qualche rappresentante politico nostrano, incontrandoci per caso alla festa patronale di San Michele (di ritorno dalla titanica fatica di fungere – qui la u potrebbe essere sostituita dalla i - da orante e compunto codazzo della sacra statua portata in processione), ci riferisce verbalmente (tanto verba volant) che “mai e poi mai” lascerà qualcosa di scritto in merito allo scandalo del deserto che avanza inesorabile intorno alla vecchia scuola elementare di Noha, qualcun un altro dal “fronte opposto” – virgolette obbligatorie – sta dimostrando ancora una volta una prontezza di riflessi degna di una mummia, tanto che, se proprio volessimo rintracciarne il fantasma o ascoltarne finanche un pensierino da seconda elementare, probabilmente potremmo esser costretti ad organizzare una seduta spiritica.

 

La matassa della vecchia scuola elementare di Noha è ben lungi dall’essere sgarbugliata: c’è un continuo scaricar di barili da una società ad un’altra, da un “responsabile” ad un altro, e soprattutto c’è da costruire questa benedetta cabina per l’energia elettrica.
Ma sapete voi cosa significhi costruire una cabina elettrica all’interno della scuola? Potete provare ad immaginare che cosa serva per ottenere codesto ulteriore “prodotto finito”? Proviamo a ragionarci insieme. Per la costruzione della cabina de quo, servono una serie di personaggi ed interpreti (del resto stiamo parlando di un film dell’horror), unitamente ad un insieme di fatti e condizioni che, senza necessariamente rispettare l’ordine di apparizione, potrebbero essere identificati nei seguenti elementi come: l’individuazione della sua ubicazione, un progetto da far predisporre (e speriamo che la soluzione dei problemi non venga affidata ancora una volta ai progettisti ed ai “tecnici” che li hanno creati), l’approvazione del progetto, il reperimento dei fondi per finanziare il progetto, l’identificazione della ditta che dovrà occuparsene previa aggiudicazione di  una gara, l’inizio e poi la fine dei lavori, il collaudo, la loro consegna, ed infine - se Dio vuole, purché nel frattempo non siano di nuovo cambiate le leggi che magari, per l’allacciamento alla rete elettrica nazionale, richiedano in loco una piccola centrale nucleare in miniatura – e solo infine, avverrà il tanto agognato allacciamento.

 

Se qualcuno non se ne fosse accorto che da un anno in qua stiamo sprecando il nostro fiato (virtuale) per parlare della vecchia scuola elementare di Noha ancora chiusa per paradosso, non per ferie, o non siamo in grado di farci intendere (e volere) oppure siamo circondati da concittadini (e da politici) con una prontezza di riflessi che il  bradipo, al confronto, è una scheggia.
C’è da deprimersi davvero al pensiero che esistono dei nohani che si scandalizzano per delle cose che non vanno, solo quando in televisione appare quel pagliaccio felpato di rosso denominato Gabibbo (veramente sono andati in visibilio per anni per un altro pagliaccio che faceva finta di governarli), mentre invece ad un fischio dalla loro abitazione, con lo sperpero di centinaia di migliaia di euro di denaro pubblico, s’è finanziata la ristrutturazione di una novella cappella nel deserto.

 

Ritornando alla nostra bella (ma ancora addormentata) scuola, non si può non evidenziare un altro paio di inezie: quisquilie, le abbiamo definite, rispetto alle enormità di cui parleremo nella quarta (ma non ultima) parte di questi scritti.
Un’altra di queste bazzecole è rappresentata dai bianchi infissi in alluminio (o PVC, o qualcosa del genere). Pare siano all’avanguardia, con tanto di tenuta ermetica, isolamento termico, vetrocamera doppia, guarnizioni a prova di piogge monsoniche, alluvioni, tempeste tropicali, e funzionali addirittura al comfort acustico. Sennonché una delle cose che salta subito anche all’occhio più distratto (o lesso) è questa. Come mai questi serramenti, belli, nuovi, stupendi, spettacolari, all’ultimo grido (appunto), non sono dotati di imposte (cioè ante, o scuri, o persiane)? Se si volesse cioè proiettare in pubblico qualcosa su di uno schermo – tipo un film o una lezione - come si fa a ricreare il buio necessario? Forse sarà previsto (ma non lo si sa ancora: è un segreto) che il centro sociale funzioni soltanto di sera, previo spegnimento di tutte le luci pubbliche e private ubicate nel raggio di un paio di chilometri dalle vecchie scuole elementari di Noha. Potrebbe essere, ma c’è il rischio di una luna troppo luminosa.

 

All’incontro del 7 settembre scorso, oltre all’assessore ing. Andrea Coccioli, a farci da Cicerone c’era anche l’ing. Marcello Memmi, consulente e direttore dei lavori.
L’ing. Memmi, orgoglioso della sua creatura, in maniera garbata e puntuale, ri-portandoci negli spazi e negli ambienti di quella che ormai un’era geologica fa fu la nostra scuola elementare ci ha spiegato in dettaglio tempi e modi della ricostruzione quasi ab imis del manufatto, e poi ancora lavori eseguiti, accortezze, volumetrie, impiantistica, sistemi di sicurezza, qualità dei materiali, differenze tra il “prima” e il “dopo”.
Noi abbiamo ascoltato il tutto con molta attenzione, ponendo delle domande e ricevendo risposte più che adeguate.

 

Non è dunque vero che “il sito noha.it non se lo fila nessuno”. Qualcuno lo consulta, eccome. Poi magari può anche far finta di nulla, ma intanto, come si dice, “il seme è stato gettato”.
Questo per dire che venerdì 7 settembre alle 17.30 - oltre allo scrivente e all’Albino Campa martire – qualcun altro c’era per la da noi tanto auspicata ed attesa visita guidata dall’assessore Andrea Coccioli all’interno del “restaurato” complesso delle vecchie scuole elementari di Noha.
V’era un bel po’ di gente, allora, non tantissima per la verità (e per fortuna), ma quanto basta per diffondere il verbo. Ovviamente mancavano i soliti “rappresentanti politici” di Noha, con l’eccezione della Daniela Sindaco (ciò che è giusto è giusto e va riconosciuto). I latitanti nostrani, probabilmente in tutt’altre faccende affaccendati, assenti giustificati sicuramente da validissimi motivi, non si sono fatti vivi né in carne ed ossa né sotto altre forme, specie o spoglie. Ma non ci siamo persi nulla, anzi ci siamo risparmiati il solito risultato di quel trust di cervelli che si estrinseca nei soliti annunci, esternazioni, promesse, proclami, boutade, giuramenti, comunicati stampa inviati al Quotidiano di Lecce, e soprattutto slogan.

 

Ieri (07.09.2012) insieme ad un gruppo di amici di Noha e Galatina ci siamo ritrovati vicino all'ex scuola elementare per fare un sopralluogo dell'interno.

Accompagnati dall'assessore Andra Coccioli, Marcello Memmi  progettista esecutivo dei restauri e Daniela Sindaco abbiamo visitato i locali ma soprattutto abbiamo chiesto informazioni  perché ancora l'edificio non venga aperto al pubblico.

Dalla spiegazione data dall’assessore,  sembra che il problema sia l’allaccio Enel, la quale chiede che sia realizzata una cabina all’interno dell’immobile  per fornire i 50 kW necessari alla struttura per funzionare a regime.

 
Di Antonio Mellone (del 06/09/2012 @ 00:00:00, in Ex edificio scolastico, linkato 2722 volte)

Habemus papam! Finalmente l'assessore Coccioli ci ha dato udienza fissando un appuntamento a Noha, in piazza Ciro Menotti, alle ore 17.15 di venerdì 7 settembre 2012, per una visita all’interno della ristrutturata ma ancora chiusa vecchia scuola elementare di Noha. Degli altri politici nostrani, e solo da qualcuno, soltanto qualche balbettio inconcludente: se facessero qualche sforzo in più rischierebbero probabilmente un’ernia al cervelletto. Abbiamo più volte invitato i nostri rappresentanti politici di tutti i colori, dal rosé al celeste, ad unirsi a noi nella battaglia per la conoscenza, la trasparenza, e finalmente l’efficienza nell’allocazione delle già scarse risorse pubbliche. Purtroppo “i nostri dipendenti” (concetto elementare per qualsiasi democrazia rispettosa dei propri cittadini) in molti casi dimostrano di non avere idee ma solo interessi (e di muoversi di conseguenza soltanto allorché si presentino i secondi, a prescindere dalle prime).

Cari concittadini di Noha, se desiderate conoscere come vengono spesi i soldi pubblici, quindi i vostri soldi, fatevi vivi, partecipate anche voi a questo appuntamento. Se non ve ne frega niente peggio per voi. Statevene a casa vostra. Possibilmente chiusi a chiave.

 Antonio Mellone

 
Di Albino Campa (del 12/08/2012 @ 14:45:24, in Ex edificio scolastico, linkato 3356 volte)

Eccovi di seguito l'ennesimo video (tutti gli altri sono rimasti senza risposta, ma noi non demordiamo con facilità) sui fatti della vecchia scuola elementare di Noha di cui non si sa più nulla: soprattutto del suo avvenire prossimo venturo. Rimaniamo in attesa di una risposta da parte dei politici nostrani, nonchè della promessa visita dell'assessore Lococciolo Andrea Coccioli - che attendiamo a braccia aperte e, in nome della trasparenza, a telecamere accese.

 

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