Una lezione di Economia dovrebbe durare ininterrottamente dieci anni (minuto più, minuto meno), e senza che la teorica curva dellattenzione mostri alcun segno di cedimento.
Vero è che lEconomia è ben più semplice di quanto molti economisti (nelle fasi recessive più numerosi dei ct della nazionale quando perde) vorrebbero farvi credere; ma, vivaddio, ogni cosa ha bisogno dei suoi tempi per essere spiegata. E compresa.
Laltra sera, non avendo a disposizione i rimanenti 9 anni, 364 giorni, 23 ore e 15 minuti, mi son dovuto limitare ai canonici tre quarti dora di Lettura Accademica, ringraziando pure il cielo per la pazienza con la quale luditorio dellUniversità Popolare di Galatina ha seguito il filo del mio discorso fino alla fine, e addirittura senza che alcuno degli astanti sia cascato dalla sedia abbracciato affettuosamente a Morfeo, o abbia mai palesato la balsamica urgenza di proiettare allindirizzo del sottoscritto dei rancidi, benché ancora rubicondi, pomi delle solanacee.
Se avessi avuto sufficiente tempo a disposizione avrei spiegato più approfonditamente quanto paracule siano le recenti reciproche accuse tra Diciamo Opposizione e Diciamo Governo in merito alle responsabilità della recessione in corso, attestata dai famosi due trimestri consecutivi di variazione negativa del Pil (Prodotto Interno Lurido), e corroborata dai piagnistei di quelle prefiche che sono le società private di Rating.
Premesso che nemmeno gli economisti sanno (o meglio, soprattutto gli economisti non sanno) i tempi di reazione di un Sistema complesso nei confronti di qualunque politica economica, si può ragionevolmente asserire che entrambi i fronti hanno torto: sia quello che blatera di un 2019 bellissimo (roba da # Italia-stai-serena, e dunque da necessari inurbani scongiuri) e sia quellaltro che, quando era maggioranza, ha fatto più danni alleconomia del riscaldamento climatico ai ghiacciai dellHindu Kush.
Voglio dire che partono da lontano e arrivano fino allaltro giorno i governi che hanno portato lItalia a un passo dal baratro. Certo, ci penserà poi lattuale esecutivo a fare il decisivo passo avanti.
Ormai il debito pubblico italiano ha raggiunto un livello e una progressione tali da non poter più essere scritto in cifre nemmeno su Twitter (che come noto consente soltanto 140 caratteri), e mai nessuno riuscirà a onorarlo completamente in maniera convenzionale, nonostante la Troika e i suoi gregari senza la k continuino a spedirci lettere riempite di frasi prive di senso come: dovete ridurre il debito pubblico e bisogna mantenere i conti in ordine.
Roba da ricovero (il loro sintende) al pronto soccorso: dalleuro alla neuro.
Se la riduzione del debito o il mantenere i conti in ordine dovesse passare dalla riduzione della Spesa Pubblica o, il che è uguale, dai famosi tagli più o meno lineari, o dalla Spending Review, o dal Fiscal Compact, o dalle Clausole di Salvaguardia, in una parola dallAusterity, staremmo freschi, noi e la nostra Costituzione: perché si sta sostanzialmente parlando della stessa cosa, cioè della mortificazione del punto G, vale a dire dellintervento sistemico del Settore Pubblico che è uno dei punti più sensibili della formula semplificata del Pil [Y = C + I + G + X M, dove C sono i consumi, I gli investimenti, G la spesa pubblica, X le esportazioni e M le importazioni, ndr.].
Per fortuna l'hanno capito perfino gli economisti da bar sport (o da fb, è uguale) che solo stimolando codesto punto G si potrà sperare di ottenere più Pil per tutti.
Antonio Mellone
Forse a qualcuno non siamo simpatici quando denunciamo le discariche abusive. Forse vi rompiamo le scatole se continuiamo a parlarvi di immondizia, rifiuti, degrado e bruttezza.
Scusateci, ma non riusciamo proprio a parlarvi di bellezza della nostra terra se prima non rimuoviamo ciò che la distrugge, la insudicia, lannienta.
Quindi noi continueremo senza sosta a pretendere da tutti, a partire dallAmministrazione Comunale e fino allultimo dei cittadini, il rispetto della legge, ma prima ancora del buon senso.
Smaschereremo i crimini contro lambiente e il territorio, e dunque i loro autori, a partire da chi ha gettato alle spalle delle abitazioni di via Catullo e via Fedro una poltrona da salotto, sette monitor, un materasso a due piazze un bel po di cianfrusaglie di plastica.
Ma davvero non ci rendiamo conto che per ogni discarica abusiva, per ogni sversamento di liquami, e per ogni tentativo di incenerimento di rifiuti, un concittadino, uno di noi, inizia ad ammalarsi di cancro?
Il Direttivo del Laboratorio di FareAmbiente di Galatina NOHA
Abbiamo superato le quattromila firme: domenica gazebo in piazza San Pietro e Paolo, dalle 10 alle 12.30, per raccogliere altre firme. Listanza con cui chiediamo che sia rispettato il Dm 70 e quindi riaperti i reparti di Chirurgia e Ortopedia chiusi per capriccio della cattiva politica è sostenuta dalla forza di tantissimi cittadini. Sarà inviata al presidente Emiliano, al ministro Giulia Grillo, ai vertici della Asl di Lecce, e vedremo se chiuderanno ancora gli occhi di fronte al mancato rispetto del nostro diritto alla salute. Ovviamente rimane in piedi il ricorso che ho fatto con il sostegno di tanti cittadini che hanno firmato con me, aspettiamo la fissazione delludienza di merito, ma nellattesa delle decisioni dei magistrati non possiamo rimanere inermi e assistere allo stillicidio dellOspedale.
Il mio impegno per lOspedale è di lunga data, risale ai tempi della prima raccolta firme, la mia fu una delle prime. Allepoca, pur non avendo alcun ruolo politico, misi a disposizione anche i mezzi della mia azienda per bloccare il traffico a Galatina e far sentire con forza la nostra voce. Oggi, a qualcuno dà fastidio il mio impegno, e blatera via social rivendicando particolari meriti e miei demeriti.
A questo proposito rendo pubblico il messaggio che mi è stato inviato dal professore Gigi Mangia, al tempo della raccolta firme presidente dellassociazione Boys, arte e cultura di Galatina: Il comitato in difesa dellOspedale è stato promosso dallassociazione Boys, arte e cultura di cui ero presidente. Il comitato era apartitico e formato da tanti cittadini, ognuno dei quali ha partecipato alla raccolta firme. Ricordo limpegno di Giampiero De Pascalis e della sua azienda, di una persona che ha messo a disposizione a titolo gratuito il locale, del personale socio-sanitario. Altri, che si attribuiscono meriti particolari lo fanno senza fondamento
In questi giorni ho letto sulla stampa che saranno inviati gli ispettori regionali a Galatina per il Week surgery. La Regione vuole eliminare anche questa attività che era una toppa messa dalla Asl allo scempio fatto sullOspedale. Noi non vogliamo toppe, devono ridarci i reparti che la legge prevede per un ospedale di base. La Asl può decidere qualsiasi modello organizzativo che ritiene utile a migliorare la qualità dei servizi, compreso il Week surgery, ma nessuno deve pensare di mettere a tacere le nostre rivendicazioni con un contentino.
Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis
Giampiero De Pascalis