I graffiti sono spesso testimonianze di sofferenza, di lavoro gravoso in condizioni igienico sanitarie estreme, cosa che oggi uno Stato di diritto, civile e indipendente non dovrebbe solo conservare nella Costituzione ma sorvegliare, anche con le armi se necessario, affinché malfattori e sfruttatori degli onesti lavoratori lo rispettino.
Infatti il lavoro nero e lo sfruttamento sono all’ordine del giorno, soprattutto perpetrato da gentaglia che si avvale ancora della corruzione, che sembrava sconfitta con la seconda repubblica ma che invece prolifera come non mai anche a livelli globali, vedi per esempio l’impianto TAP che avanza contro ogni diritto di discussione o richiesta da parte della popolazione locale e viene difeso perfino con la forza armata dell’esercito dello Stato, detto anche democratico.
Molto probabilmente anche negli anni del nostro frantoio, i diritti erano molto pochi e mal tutelati.
Quindi conteggi di merci, di giorni, di preghiere e di devozione restano incisi sulle pareti del nostro bellissimo frantoio a testimonianza di ciò che la nostra memoria non vuol sapere di ricordare. Tornando a far visita al nostro frantoio ipogeo, si sono rivelate altre importanti testimonianze del nostro passato.
Oltre alle già conosciute incisioni delle croci greche e latine, e della data del 1771, presenti sulla dorsale della sala più vicina al Palazzo Baronale (L’Osservatore Nohano, 23 novembre 2007), abbiamo scoperto nuove incisioni che rappresentano un croce impiantata sopra una forma geometrica che probabilmente sta a identificare il monte Calvario. Il piccolo calvario in miniatura è inscritto in una seconda forma grafica più grande che potrebbe rappresentare il profilo di una chiesa, e con alcune altre incisioni intorno il cui significato non è ancora ben chiaro.
Graffiti molto simili al nostro compaiono nella prigione di Domme (un antico villaggio a sud della Francia) di cui alleghiamo una nota con relativa immagine fruibile in rete al seguente indirizzo:
http://storia-controstoria.org/europa-segreta/graffiti-templari-domme/,
e altri nel sito della valle dell’Idro, anche questo fruibile in rete:
http://www.salentoacolory.it/nella-grotta-dei-graffiti-nella-valle-dellidro/
Questo sta a significare che le persone di Noha di quegli anni, lavorando duramente per mesi e mesi, sepolti in quell’antro che a noi oggi sembra un posto fantastico, senza vedere nemmeno il colore del cielo, con la scarsa pulizia che possiamo immaginare, approfittavano del tempo libero per pregare, pratica che oggi abbiamo quasi del tutto sostituito con la presunzione. Giusto per ricordarci che questa nostra bellissima terra, che è stata anche protagonista attiva della storia, ha dato da vivere per secoli ai nostri progenitori, i quali nonostante la miseria economica e la mancanza di tecnologia avanzata, ce l’hanno lasciata intonsa. Cosa che noi, in pochissimi decenni e con la nostra strafottenza, invece stiamo ricoprendo di cemento e veleni.
Uno dei graffiti templari più interessanti di Domme. A sinistra, in alto, vediamo la Vergine con il Bambino. Immediatamente sotto la Vergine, appare una sagoma che potrebbe rappresentare San Bernardo di Chiaravalle, padre spirituale dell’Ordine del Tempio. Diverse croci schematiche sovrastano immagini triangolari che simboleggiano il monte del calvario. Infine, a destra del Gesù crocifisso, in alto, una probabile raffigurazione del Graal.
Fotografia con indicazione dell’accesso alla visita guidata dei graffiti templari. Molti crocifissi sono incisi sulle pareti della prigione di Domme. Raffigurati sopra un triangolo che potrebbe rappresentare il monte del calvario. I graffiti della Porte des Tours di Domme sono i più importanti di tutta la Francia, una testimonianza unica gelosamente conservata. Le immagini sollevano molte domande, una in particolare riguarda il Graal.
La Valle dell’Idro
.… completamente ricolma di croci, croci potenziate, rappresentazioni del Monte Calvario e simboli della Passione di Cristo…
http://www.salentoacolory.it/nella-grotta-dei-graffiti-nella-valle-dellidro/
Marcello D’Acquarica
La Costituzione italiana, secondo quanto stabilito nell’attività denominata “La Costituzione Italiana: adotta un articolo” del progetto “In Reading 2016”, verrà illustrata dai volontari a partire dal giorno 17 aprile p.v. e si concluderà sabato 21 del corrente mese.
La modalità di svolgimento sarà la seguente:
Gli spazi interessati per tale finalità saranno l'"Ex Sala Emeroteca" - sita nella Biblioteca Comunale di Galatina - e una sezione del Chiostro del Palazzo della Cultura.
Ufficio Stampa Comune di Galatina
L'Ambito Territoriale Sociale (A.T.S.) di Galatina sin dal 2014 continua, anche con la settima implementazione del Programma Ministeriale P.I.P.P.I., a promuovere sui territori dei comuni di Aradeo, Cutrofiano, Neviano, Sogliano Cavour e Soleto, di cui capofila Galatina, una politica d’intervento psicosociale innovativa così come voluto dalla governance dell’Assessorato al Welfare della Regione Puglia.
Il Coordinamento Istituzionale dell’A.T.S. , in modo lungimirante, avendone colto negli anni la ricaduta positiva sulle famiglie e sui bambini, ha nuovamente accolto con grande entusiasmo l’opportunità di ricandidarsi a P.I.P.P.I. che ha reso lo stesso Ambito il solo, per la seconda volta, in Puglia, a portare avanti il livello avanzato con un bacino di destinatari di ulteriori n. 20 nuclei familiari aderenti allo stesso. In quattro anni, il lavoro di prevenzione messo in campo dalla rete istituzionale attivatasi (Servizi Sociali comunali, Servizi Sociali d’A.T.S., Consultori Familiari, Scuole, Servizi specialistici del Distretto Socio Sanitario di Galatina: Servizio per le Dipendenze, Servizio di Neuropsichiatria Infantile e Centro di Salute Mentale e Privato sociale) ha riguardato una popolazione di oltre un migliaio di cittadini a favore dei quali sono stati attivati dispositivi di potenziamento continuo tra Gruppi Genitori, Gruppi Bambini, interventi nelle classi e reti di famiglie solide e solidali.
L’inserimento nel livello avanzato del Programma ha determinato, inoltre, la nascita di un nuovo soggetto quale garante della trasferibilità e dell’adattamento di P.I.P.P.I. nell’A.T.S.. Si tratta di un Laboratorio Territoriale (Lab T), unico in Puglia, che si occupa di valutare ed innovare le progettualità proposte dall’A.T.S. attraverso il metodo della valutazione partecipativa e trasformativa. E’ composto dai tre formatori e Coach (Dr. Antonio Dell’Anna – già componente del Gruppo Territoriale, Dr.ssa Cinzia Riccardi e Dr.ssa Barbara De Simone – entrambe già Coach del Programma), dal Referente Territoriale (Dr.ssa M. Teresa Bianco - Responsabile dell’Ufficio di Piano dell’A.T.), dal Presidente dell’A.T.S. - (Prof. Antonio Palumbo assessore alle politiche Sociali del Comune di Galatina) e dai Tutor Lab T in rappresentanza del Gruppo Scientifico dell’Università di Padova (Ph Marco Ius e Ph Sara Colombini).
L’A.T.S. garantisce la presenza in organico dell’expertise per gestire processi di formazione e di valutazione in maniera competente e progressivamente autonoma attraverso i tre formatori specializzati dal gruppo Scientifico del Labrief dell’Università degli Studi di Padova. Essi, dunque, avranno il compito di coordinare le attività del Lab T, rilevare i bisogni formativi nonchè svolgere attività formative iniziali e continue per le Equipe multi professionali, anch’esse formate per lo specifico dell’intervento nel Programma P.I.P.P.I..
Il lavoro del Lab T sta portando alla stesura ed all’attuazione di un progetto innovativo i cui risultati saranno presentati nel convegno nazionale del 4 dicembre 2018.
In questo contesto di innovazione, l’A.T.S. di Galatina sta per varare una modellizzazione della valutazione partecipativa e trasformativa del lavoro con le famiglie, sostenendo l’istituzione di un tavolo di stakeholders denominato Centro Ascolto Mediterraneo per le Famiglie.
“Nella logica dell’ottimizzazione della spesa pubblica, in termini economici e professionali” – dichiara l’assessore alle Politiche Sociali Antonio Palumbo - e a fronte di risultati di rilevanza scientifica, appare oggi concluso il periodo degli “interventi a pioggia” e del lavoro sull’urgenza. E’ indispensabile lasciare spazio alla co-progettazione multi professionale con le famiglie, finalizzato al miglioramento della qualità della vita. Per il Coordinamento Istituzionale la pluriennale partecipazione al Programma rappresenta un elemento di orgoglio in quanto, grazie al lavoro svolto negli anni, ha permesso la creazione di un Laboratorio Territoriale di ricerca e formazione, unico in Puglia che vede gli operatori sperimentarsi in una nuova metodologia di lavoro con le famiglie che è destinata a diventare strutturale su tutto il territorio nazionale”.
Ufficio Stampa Comune di Galatina
Un nuovo importante finanziamento è stato portato a casa dall’Amministrazione Comunale Galatinese. Nell’ambito del settore turistico, la Regione Puglia, nei mesi scorsi, aveva messo a disposizione dei comuni fondi per la diffusione e la promozione territoriale attraverso la presenza di giornalisti e opinion leader e la realizzazione di educational tour finalizzati alla pubblicizzazione e alla commercializzazione del prodotto turistico presso mercati mirati attenti ai nuovi trend e ai bisogni del viaggiatore.
Il progetto galatinese, incentrato sulla riscoperta delle origini di un fenomeno importante come quello del tarantismo, culturale e popolare al tempo stesso, è stato ritenuto positivo e ha consentito l’arrivo di quattordici mila euro che serviranno per rilanciare l’offerta turistica e migliorare gli strumenti già in possesso, sfruttando le potenzialità del nostro territorio.
“Accogliamo con grande soddisfazione – afferma l’assessore al Turismo Nico Mauro – i risultati che giungono dalla Regione Puglia e che premiamo, ancora una volta, l’operato della nostra amministrazione, attenta a saper sfruttare i fondi messi a disposizione per operare sul territorio. È nostra intenzione valorizzare al meglio quanto ci viene riconosciuto e proseguire verso questa strada di collaborazione con le Istituzioni.”
Ufficio Stampa Marcello Amante
Una parola che fa paura, ma dentro la quale ci sono storie di coraggio e di amore profondo. Per conoscere l’autismo il primo passo è il ri-conoscersi nelle vite degli altri, in chi porta i segni di questa esperienza. Anche per questo la Cooperativa Sociale “L’Adelfia” con sede in Alessano, realtà che da quarant’anni è nella trincea del disagio psichico, ha voluto portare nel Salento “Zigulì”, lo spettacolo che la compagnia Teatrodilina ha tratto dall’omonimo libro di Massimiliano Verga, che racconta la sua esperienza con il figlio Moreno, nato sano e diventato gravemente disabile nel giro di pochi giorni. Moreno non è un bambino autistico ma l’ abbiamo scelto come testimonianza di quanto l’amore per un figlio possa spingere un padre ad affrontare tutti gli ostacoli, ma anche di come la solidarietà non sia mai abbastanza.
L’appuntamento è per il 19 aprile 2018, alle ore 21, presso il Cinema Teatro Tartaro di Galatina. Ed è l’ultimo atto di un intenso calendario di iniziative organizzate nel mese che ospita la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo. “La sensibilizzazione sul tema e la divulgazione delle conoscenze - spiega la vicepresidente de L’Adelfia, Sandra Leo - sono da noi avvertite come un bisogno che viene dalla missione che da sempre ci siamo prefissati: abbattere i muri della diffidenza, del pregiudizio, dell’indifferenza e costruire ponti di solidarietà, che conducano sulle sponde del futuro”.
Lo spettacolo teatrale è anticipato, Mercoledì 18 Aprile, alle ore 17, da “Emozioni a confronto-La mia vita dolceamara con un figlio disabile”, presso il Centro Diurno Socio Educativo “Scarpenuove”, a Castiglione d’Otranto. Massimiliano Verga incontrerà le famiglie e gli ospiti de “L’Adelfia”.
Il 19 Aprile, invece, dalle 17.30 alle 18.30, l’autore sarà ospite di “Tutti matti per la radio”, la trasmissione radiofonica , gestita dai pazienti della Comunità Riabilitativa Psichiatrica “ Le Zagare” sita in Galatina in collaborazione con Inondazioni.it, in onda ogni giovedì su Reteotto Happy Days (105 fm).
“Zigulì”
Per la regia di Francesco Lagi, Zigulì è spettacolo vincitore del Premio In-box 2013 e del Festival Troia Teatro (Video integrale dello spettacolo: http://www.youtube.com/watch?v=_96t6XqvfZo&feature=youtu.be). Il protagonista, profondamente interpretato da Francesco Colella, è “un uomo smarrito che si rapporta a suo figlio e alla sua disabilità con stupore, rabbia e ironia. L’azione si svolge in uno spazio domestico ma notturno, un luogo che non è più una casa ma è il campo di battaglia dove si svolge la loro lotta quotidiana”. Al centro del racconto non c’è il mondo del figlio e della sua disabilità, che non è dato conoscere, ma quello che lui mostra di sé, contagiando l’esistenza di suo padre. In scena, dunque, il diario intimo di un’esperienza estrema di paternità, ciò che il testo di Massimiliano Verga restituisce, senza appigli per trame o drammaturgie articolate, fatto com’è di spunti e di frammenti, di cocci e di slanci emotivi, tra pensieri, testate, spinte, morsi, graffi tra gli abbracci ed esplosioni di risate. E, qualche volta, baci. “Perché in questa storia, che è soprattutto una storia d’amore, tutto accade disordinatamente – dicono dalla compagnia Teatrodilina – senza nessun galateo sentimentale”.
Con il disegno sonoro di Giuseppe D’Amato, la musica originale di Alessandro Linzitto, la scenografia di Salvo Ingala e l’aiuto regia di Leonardo Maddalena, sul palco del Teatro Tartaro approdano le pagine di Zigulì, “il senso del vivere accanto a un disabile grave (la rabbia, lo smarrimento, l’angoscia), i pensieri molto duri, ma talvolta anche molto ironici, su una realtà che per diverse ragioni (disagio, comodità, pietà) tutti noi preferiamo spesso ignorare. E che forse, proprio perciò, nessuno ha mai raccontato nella sua spietata interezza”.
Sipario alle ore 21. Durata: un’ora. Costo del biglietto: 10 euro. Info: 393/9028748