Non sappiamo se e quando si decideranno ad autorizzarlo, sappiamo bene però, che il suo caposcorta si chiama Saverio Masi e qualcuno magari avrà fatto i suoi calcoli: due fastidiosi ricercatori della Verità in un colpo solo. Rischiano anche gli altri magistrati del pool che si occupano del processo sulla trattativa stato-mafia che è reale, non presunta! Rischia il testimone chiave di questo processo, colui che ha costretto il ritorno della memoria a tanti smemorati eccellenti, Massimo Ciancimino che è addirittura senza scorta malgrado le minacce a lui dirette!
E' il momento di agire! di farci sentire! Ognuno, a partire dalla propria città, muoverà, anzi, scrollerà le istituzioni affinchè gli amici romani del degno pupillo di Riina, Matteo Messina Denaro, sappiano che Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e tutto il pool di Palermo insieme al Mar. Masi e tutti i ragazzi della loro scorta, e nondimeno chi con la sua testimonianza sta aiutando i magistrati a scoprire la verità sulla trattativa e le stragi del 1992, Massimo Ciancimino, questa volta non sono soli!
A seguito della manifestazione del 24 aprile scorso, il Comune di Galatina ha preso posizione a sostegno di Nino Di Matteo e del pool che si occupa del processo sulla trattativa stato-mafia; dal 1 giugno, infatti, è appeso al balcone del nostro Municipio questo striscione
Oggi però, non solo non è rientrata l’emergenza ma semmai si è aggravata. Il capo di Cosa Nostra Salvatore Riina, detenuto a regime carcerario 41-bis, pochi giorni fa ha minacciato il PM Nino Di Matteo e tutti i magistrati che si occupano dell’inchiesta sulla trattativa avvenuta tra pezzi dello Stato e di Cosa Nostra nel biennio ’92-’93. "Di Matteo deve morire. E con lui tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire – ha urlato Totò Riina ad un altro detenuto –. Quelli lì devono morire, fosse l'ultima cosa che faccio".
Anita Rossetti