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Il 24 novembre un manifestazione in sostegno di Nino Di Matteo
Di Redazione (del 20/11/2013 @ 21:40:21, in Comunicato Stampa, linkato 2036 volte)
Si muore perchè si è soli diceva Giovanni Falcone e anche lui, come altri prima, venne lasciato solo e dopo di lui Paolo Borsellino. Proprio come nel 1992, ci stanno preparando alla nuova strage che darà ancora una volta le dritte al paese. Hanno deciso di ammazzare chi vuole arrivare alla Verità. Nino Di Matteo non ha ancora il dispositivo utile ad evitare un esplosione come quella di Capaci o Via D'Amelio.

Non sappiamo se e quando si decideranno ad autorizzarlo, sappiamo bene però, che il suo caposcorta si chiama Saverio Masi e qualcuno magari avrà fatto i suoi calcoli: due fastidiosi ricercatori della Verità in un colpo solo. Rischiano anche gli altri magistrati del pool che si occupano del processo sulla trattativa stato-mafia che è reale, non presunta! Rischia il testimone chiave di questo processo, colui che ha costretto il ritorno della memoria a tanti smemorati eccellenti, Massimo Ciancimino che è addirittura senza scorta malgrado le minacce a lui dirette!
E' il momento di agire! di farci sentire! Ognuno, a partire dalla propria città, muoverà, anzi, scrollerà le istituzioni affinchè gli amici romani del degno pupillo di Riina, Matteo Messina Denaro, sappiano che Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e tutto il pool di Palermo insieme al Mar. Masi e tutti i ragazzi della loro scorta, e nondimeno chi con la sua testimonianza sta aiutando i magistrati a scoprire la verità sulla trattativa e le stragi del 1992, Massimo Ciancimino, questa volta non sono soli!

A seguito della manifestazione del 24 aprile scorso, il Comune di Galatina ha preso posizione a sostegno di Nino Di Matteo e del pool che si occupa del processo sulla trattativa stato-mafia; dal 1 giugno, infatti, è appeso al balcone del nostro Municipio questo striscione

Oggi però, non solo non è rientrata l’emergenza ma semmai si è aggravata. Il capo di Cosa Nostra Salvatore Riina, detenuto a regime carcerario 41-bis, pochi giorni fa ha minacciato il PM Nino Di Matteo e tutti i magistrati che si occupano dell’inchiesta sulla trattativa avvenuta tra pezzi dello Stato e di Cosa Nostra nel biennio ’92-’93. "Di Matteo deve morire. E con lui tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire – ha urlato Totò Riina ad un altro detenuto –. Quelli lì devono morire, fosse l'ultima cosa che faccio".