La Rai ha preso la decisione di interrompere il programma “Ci tocca anche Sgarbi”. L’accusa è di aver fatto un flop di ascolti in prima serata, raggiungendo solo l’ 8, 27% di share. Così, visto che l’azienda in questione raggiunge ascolti molto più alti mandando in onda Pupo, i Pacchi, Santoro con le escort di Berlusconi e “Chi l’ha visto?”, ha deciso che d’ora in poi si potrà parlare solo dell’omicidio di Avetrana, di Melania, dei “Fatti Vostri”, e delle prostitute che si aggirerebbero ad Arcore. Della difesa e del rispetto della natura non se ne deve parlare affatto, forse perché dietro questa questione c’è la mafia. Ecco la Rai. Il tema del programma di Sgarbi doveva essere “Dio”. Poi la direzione dell’azienda, forse atea, forse un po’ paurosa dell’effetto che la parola “Dio” potrebbe fare sul pubblico della Rai - come se si dovesse parlare di Totò Riina - , abituato ad ascoltare soltanto da anni Fabio Fazio, ha cambiato tema, tanto per rimanere sul generico: “Il Padre”. Sgarbi infatti voleva parlare dell’importanza che assume il creato davanti ai nostri occhi e dell’amore che Dio ci ha messo nel consegnarlo a noi. Però, parlare agli italiani delle pale eoliche che deturpano il territorio, degli interessi mafiosi per i pannelli fotovoltaici, per i migliaia di quintali di diserbante che ogni giorno vengono riversati nelle terre rendendole sterili, della cementificazione incontrollata, non fa abbastanza ascolti. Parlare di cultura, di Raffaello, di Piero della Francesca, del Buonarroti, degli antichi resti dei romani, non rende. Perché la Rai è una azienda che si dimentica che viene sovvenzionata dai nostri canoni, così, invece di guardare alla cultura, all’arte, alla difesa dell’ambiente, e di rendere dunque un servizio pubblico, deve pensare innanzitutto ai suoi profitti. Ma mi sembra che nessuno qui si chieda se la nostra vita debba valere necessariamente meno dei loro tornaconti. Dunque, se “L’isola dei famosi” raggiunge il 15% mentre un programma di cultura solo il 5% di share, continueranno a mandare all’infinito programmi spazzatura, sol perché la maggioranza preferisce quel genere di intrattenimento.
Sgarbi sbaglia nel modo di porsi, nei termini che usa, nelle espressioni che fa. Ma ciò che dice forse è molto meglio di ciò che pensa. Perché Sgarbi è un genio, è un personaggio, è un uomo di cultura, forse troppo intelligente per la nostra epoca. E questo forse a noi, ignoranti e mentecatti, imbambolati dalla pubblicità e dai reality, da fastidio. In fondo dovremmo mantenere sempre basso il livello di cultura in Italia per non sentirci tanto a disagio e fuori luogo poiché non all’altezza di certi discorsi. Dunque teniamoci l’ignoranza, come vuole la Rai. Non ci resta che Pupo e il suo “Gelato al cioccolato”.
Fabrizio Vincenti
Eccovi di seguito un bell'articolo che ci riguarda a firma di Tommaso Moscara, apparso qualche giorno fa sul sito galatina2000.it. Dire che siamo rimasti lusingati per le considerazioni espresse da Tommaso è dire poco. Lo ringraziamo ricambiando stima e cordialità
Questa settimana non ho voglia di parlare di politica o di ciò che succede a palazzo, probabilmente non succede nulla, o nulla d’importante. Di certo nulla che possa interessare molto i cittadini se non le solite chiacchiere e i soliti pettegolezzi, ma questo lo lasciamo fare ad altri, il web è pieno. Oggi invece vorrei parlarvi di ciò che fanno alcuni liberi cittadini, per meglio inquadrarli un gruppo di “irresponsabili” che si permettono il lusso di scrivere alcuni fogli di carta e di avere la presunzione poi di farli leggere in giro. È pur vero che non hanno più di 25 lettori (con me arrivano a 26), però ciò che loro scrivono è pericoloso lo stesso. Pensate cercano di fare cultura, cercano addirittura di far ragionare la gente. È pazzesco! Si nascondono a Noha, tra Piazza Castello e zone limitrofe. È da ormai ben 5 anni che scrivono e scrivono cercando di far leggere a tutti le loro idee. Sono un gruppo di “pazzi furiosi” che pensano davvero di mettere in movimento i “neuroni che ogni persona normale ha nel proprio cervello”. Sono convinti che “la lettura dei libri, il pensiero, il lavoro, la partecipazione, la ricerca continua sono una forma di assicurazione contro l’Alzheimer per il semplice fatto che tengono sveglio il cervello”. Si chiamano Antonio, Paola, Albino, Michele, Marcello, Martina (mi scuso se dimentico qualcuno) sono dei “pazzi” ed io, anzi noi di g2000, siamo loro amici. Oggi vogliamo parlare di loro, del loro lavoro che fanno in una piccola frazione come Noha, attraverso un sito www.noha.it, ma soprattutto attraverso il periodico che si chiama “L’osservatore Nohano”. L’ultimo numero l’ho letto tutto d’un fiato e vi invito a leggerlo, su internet http://www.noha.it/noha/articolo.asp?articolo=455 oppure cercandolo in versione cartacea in qualche negozio a Noha. È uno strumento utile al pensiero, ma soprattutto allo spirito. Con questi ragazzi noi di g2000 stiamo da un po’ di tempo lavorando insieme: perché sono “persone giuste”, perché pensiamo che insieme si può cambiare più facilmente prospettiva, perché non si ha l’arroganza di essere esclusivi, perché unendo le forze nella comunità galatinese si può fare di più. Ma soprattutto perché tra “pazzi furiosi” ci si intende meglio e si può parlare sapendo anche ascoltare. A volte si parte quasi per caso, per poi scoprire che insieme si possono fare grandi cose. Galatina è una cittadina, insieme alle sue frazioni, per certi versi particolare, la definizione di “cazzi larghi” avrà pure un motivo! Ma penso, leggendo e parlando con gli amici di www.noha.it e de “L’osservatore Nohano” che esiste ancora qualcosa e qualcuno per cambiare rotta. Ora tocca a Voi galatinesi pensare che le chiacchiere non servono alla città; ma l’unione, la sinergia di più culture e intelligenze, la volontà a impegnarsi senza dominare, di dare senza necessariamente chiedere, di parlare senza offendere, di ragionare senza sbeffeggiare. Partendo da questo si può cambiare una cultura ed una società; e tutti noi ne abbiamo bisogno!
Tommaso Moscara