Un tempo si urlava “Mamma li turchi” per indicare l’invasione della nostra terra da parte dei predoni saraceni provenienti dal mare.
Ultimamente l’assalto alle coste non proviene dal mare, ma dall’interno. Dai salentini stessi che hanno riempito di seconde case angoli di paradiso terrestre. Case chiuse per undici mesi all’anno. Abusivismo, con licenza di costruire tante novelle Versailles per conto dei buzzurri di turno. E poi anche brutture di mattoni e calcestruzzo non solo per l’ambiente, ma anche per i nuovi condomini che andranno a vivere le vacanze in questi nuovi complessi-edilizi e che sconteranno il privilegio di una casa al mare con il divieto di vederlo: sì, perché data la distanza e i muri-barriere-architettoniche i più non possono vedere il mare dalla propria dimora, né raggiungere la battigia o la scogliera che a bordo dell’auto. Altrimenti come alimentare il traffico frizionale, la neocafoneria del serpentone permanente di auto lungo la costiera a passo di paralitico, magari alla ricerca di un parcheggio (a pagamento)?
Molti chiamano “sviluppo” i mezzi finanziari per danneggiare il paesaggio e la lingua italiana (“vendesi villette o appartamenti”!)
Con allegria verso il disastro!
Antonio Mellone