Torna il Carnevale a Noha con un programma ancora più ricco rispetto allo scorso anno.
È cresciuto il numero dei carri allegorici come quello dei gruppi in maschera, per non parlare del ricco intrattenimento musicale.
Una manifestazione incredibile che si svolgerà sabato 15 Febbraio a partire dalle ore 15:30 con partenza da via Castello.
Invitiamo tutte le famiglie, i bambini, i ragazzi, le scuole, le Associazioni ed i gruppi a prendere parte a questo grande Carnevale di Noha 2025.
Inoltre, ci sentiamo in dovere di rivolgere un sentito ringraziamento come Associazione 9 e 3/4 al Consigliere comunale con delega alla frazione di Noha Pierluigi Mandorino ed al Consigliere comunale Emanuele Mariano per l’impegno attivo nel raggiungimento dell’accordo tra le Associazioni interessate che ha dato vita all’evento unitario del Carnevale di Noha.
Vi aspettiamo numerosi, stiamo profondendo uno sforzo enorme per farvi vivere una giornata all’insegna del divertimento e della spensieratezza.
9 e ¾ Aps
La chiesa oggi conosciuta a Galatina come San Biagio era intitolata inizialmente con il vicino convento olivetano che non esiste più a Santa Caterina Novella per distinguerla della più antica basilica di Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto. Dopo anni di dispute tra Olivetani ( Benedettini del Monte Oliveto in provincia di Siena ) e Francescani nel 1507 si raggiunse un accordo per cui i francescani ritornavano in possesso della basilica e del convento addossato ad essa, mentre gli Olivetani mantenevano il potere di amministrare i beni dell'ospedale di Santa Caterina che erano un vero staterello, all'ospedale pagavano le tasse Aradeo, Bagnolo del Salento, Torrepaduli, casali non più esistenti come Petrore, Santa Costantina, Tabelle, Sfalongano, Igniano ( attuali Cenate e Santa Caterina marina di Nardò ) Collemeto, Santa Barbara. Gli Olivetani denominati " Bianchini " a Galatina per le loro vesti candide a partire dal 1507 costruirono fuori dalle mura cittadine Chiesa e Convento. Dopo più di un secolo ancora si lavorava alla fabbrica terminata nel 1612. Nel 1892 divenne sede della confraternita di San Biagio e dopo tante vicissitudini divenne parrocchia con il nome di San Biagio. Tutta Galatina oggi per la festa di S. Biagio, si riunisce in quello che era l’eremo dei frati Olivetani, che a Galatina avevano l’epiteto di ” Bianchini ” non a caso il largo accanto alla chiesa si chiama in questo modo. La chiesa ed il monastero Benedettino ( gli Olivetani sono i Benedettini del Monte Oliveto in provincia di Siena ) dapprima intitolato a S. Caterina Novella per distinguerlo dalla vecchia chiesa dedicata alla santa egiziana. Oggi nel giorno del santo avviene il rito della “ benedizione della gola ”, compiuto da S. Biagio con due candele incrociate. A Galatina il rito della benedizione con le candele ottiene una grande partecipazione e molti sin dal mattino si mettono pazientemente in fila per ottenere la benedizione della gola da parte del prete. Non manca quindi la partecipazione e l’affetto della gente, il rito, rimane ancora oggi, uno dei pochi esempi, durante l’arco dell’anno in cui la comunità cittadina di Galatina si sente unita e raccolta.
Raimondo Rodia
Qualcuno lo sa già, qualcun altro lo scoprirà a breve sulla sua pelle, o in qualche altra parte anatomica. Insomma da una manciata di settimane il dottor Maghenzani, uno dei tre medici di base di Noha, è andato in pensione e non è stato sostituito da un nuovo specialista in medicina generale, sicché i superstiti (bravi) dottori Rizzo e Cazzato, e qualcun altro fuoriporta, han dovuto farsi carico, chi più chi meno, della quasi totalità dei pazienti del loro ormai ex-collega, con tutto quello che la novella mole di lavoro comporta. Non ci vuol mica una laurea magistrale in fisica quantistica per capire che il tempo da dedicare a un mutuato sarà viepiù ridotto, mentre quello d’attesa amplificato oltremodo, con probabilità purtroppo crescente di errori, trascuratezze, magari rinvii se non proprio rinunce alle cure. E quel che accade nel mio paese, mutatis mutandis, si spalma come nutella nel resto di borghi e metropoli d’Italia. A Collemeto, per dire, salvo novità dell’ultima ora, del medico della mutua si parla solo a “Chi l’ha visto?”, oppure se ne trasmette l’epopea su Canale 34, quello dei film amarcord.
“Mancanza di medici” ti dicono allargando le braccia, o stringendosi nelle spalle, quelli che tutto accettano dell’esistente senza batter ciglio, tutto scusano, e a tutto s’adattano non provando minimamente a cambiare il mondo, ma solo se stessi: mi riferisco ai Resilienti, i profeti dell’Andrà Tutto Bene, razza prolifica e in costante crescita vista l’inoculazione diuturna da parte di quasi tutti i canali ortodossi di massicce dosi di anestetica distopia promossa al rango di utopia balsamica dagli imbonitori professionisti - onde “1984” di Orwell non è più un romanzo di fantapolitica, ma un case-study empirico con tanto di dignità di stampa su riviste scientifiche tipo Nature, Lancet o National Geographic.
Sembra un secolo fa l’epoca in cui era sufficiente la richiesta del tuo medico per un ricovero presso il locale ospedale (pubblico) al fine di “farti tutti gli accertamenti”: oggi per una cosa del genere persino l’archiatra verrebbe immolato sulla pubblica piazza dal direttore generale dell’Asl coadiuvato dall’assessore regionale al ramo, dacché le più recenti regole prevedono che l’ospedalizzazione venga gentilmente concessa dall’infarto del miocardio in su, ma per non più di due/tre giorni lavorativi. Per il resto sarai tu stesso a dover individuare uno specialista, meglio se a pagamento, altrimenti, causa liste d’attesa, faresti prima a contattare l’agenzia delle pompe funebri. Il suddetto specialista ti indicherà poi ulteriori analisi da laboratorio, e giacché qualche lastra. Il radiologo, a sua volta, ti spedirà dal neurologo, il neurologo dal cardiologo, il cardiologo dall’internista, l’internista dall’endocrinologo, l’endocrinologo dal reumatologo, il reumatologo dallo psichiatra ma saltando lo psicologo: il geriatra, se campi, verrà da sé alla fine dell’odissea. Un tempo i medici erano intorno a te, ora sei tu a dover girovagare attorno a loro.
Ti dicono che non ci possiamo più permettere “certi lussi” (cioè il diritto alla salute, nonostante la moda dell’Inclusione), che il debito pubblico è alle stelle (argomenteranno per via dei day-hospital del tempo che fu), che gli ospedali sono senza reparti e men che meno posti letto (mica a causa di accorpamenti, riordini e altre genialate del genere), che i punti nascita vanno chiusi al di sotto di un certo break-even point (testuale eh: break-even point), e vuoi mettere l’EC-CEL-LEN-ZA del PRI-VA-TO (che grazie al neoliberismo pensa alla tua salute, niente affatto al profitto), che il personale sanitario è ai minimi termini, con turni massacranti, remunerazioni inchiodate e riconoscimenti obliterati (tanto ciò che conta è costruire ospedali nuovi, non assumere e pagare i lavoratori), che i tagli sono cosa buona e giusta (mica imposti dai cravattari europei, che anzi ti spingono a “investire” in armamenti fino al 5% del Pil: ma questo non puoi dirlo se no passi per putiniano, antisemita e maisia signore per complottista).
Tra teste mosse in continua annuenza e farisei di casa nostra che non osano stracciarsi nemmeno un lembo delle proprie vesti, non possiamo manco più parlare di sanità da ricovero. Per mancanza di posti letto.
Antonio Mellone
Un evento teatrale dal titolo Verso … l’Oltre! Quando la poesia si fa spettacolo è stato programmato dall’Università Popolare “Aldo Vallone” lunedì 3 febbraio alle ore 18:00 nella Chiesa dei Battenti, in via Zimara. L’evento si avvale del coordinamento affidato a Pompea Vergaro e sarà introdotto dalla Consigliera RosaAnna Valletta.
Anna Maria Colomba nel 2015 ha pubblicato la Silloge poetica “Prima che venga domani…” che ha ricevuto il Primo premio nel Concorso Internazionale di Poesia e Prosa “Città del Galateo” 2016 a Galatone. Dalla Silloge, l’autrice, in seguito, ne trae lo spettacolo teatrale che titola: “VERSO…Atto Unico” dove la parola lascia le pagine del libro per divenire voce, gestualità, musica, canto, rappresentazione scenica.
Le sezioni della Silloge sono declinate in cinque temi: La Grande Madre/Vita e Ricordo/Terra e Natura/Il Sociale/Ballate, Canzoni e Pensieri. Ogni sezione è evidenziata da un colore che ricorre anche nella scenografia e costumi.
Ad oggi, lo spettacolo “VERSO…Atto Unico” si arricchisce della lettura a cura dell’attore Salvatore Cezza di alcune pagine del testo “Lo scafista” di Giuseppe Piccioli Resta per cui prende vita l’odierna rappresentazione, “VERSO… L’Oltre!”, che si incentra su una tematica di grande attualità: il traffico di minori nascosto nelle rotte migratorie dall’Africa all’Europa. La narrazione intercorre tra la figura di uno scafista, perito in un incidente di mare e una delle sue piccole vittime.
Salvatore Cezza, diplomatosi a Roma presso “L’accademia Europea del Teatro e dello Spettacolo – La Maschera in Soffitta”e poi ritornato nel Salento, entra a far parte della compagnia teatrale “La Busacca – Teatro Stabile del Salento”. Nel 2021 fonda “La Bottega di Uroboro – APS”, un’associazione di promozione sociale attiva nel campo artistico, culturale e formativo e, nello stesso anno, entra come socio ne “Il Circolo degli Ignoranti”, un collettivo creativo di produzioni artistiche che spazia dalla scrittura di testi teatrali a serate di lettura, corsi di formazione ed eventi di provocazione letteraria. Nell’ottobre del 2021 fonda il duo artistico “I Brunezza” insieme alla collega Chiara Serena Brunetta e nel 2022, conclude il percorso di studi di “Counselling Complementare con indirizzo di Analisi Transazionale.
Mario Graziuso
Nella prima giornata del girone di ritorno il sestetto galatinese apre uno spiraglio di inversione di marcia delle sue prestazioni, sale di livello ed incassa una vittoria pesante a spese della compagine neretina.
Lo fa contro la terza in classifica, rastrellando tra andata e ritorno ben cinque punti ma, soprattutto, offrendo negli ultimi tre set una prova di continuità, di buona gestione tattica e, perché no, anche di buon gioco.
E dire che il primo set aveva avuto un avvio disastroso per i padroni di casa (2-8, 6-11, 9-16), incappati non solo in una serie di errori e di attacchi inefficaci, ma incapaci di contenere le conclusioni di un Sirsi ben ispirato.
Prefigurare un ennesimo tracollo era nello stato delle cose, anche se la tardiva reazione messa in atto da Pica e soci accorciava il gap nel punteggio (18-21) alimentando qualche velleità, per poi arrendersi allo sprint finale degli ospiti (18-25).
Nel secondo set mister Luchena schiera in ricezione P5 Asti-Pica, in prima linea Carlo De Lorentis di banda e Giannotta centrale, in seconda linea capitan Guarini e Riccardo De Lorentis, con Quaranta pronto a coordinare la difesa.
C. De Lorentis ed Asti aprono le ostilità, un triplo Guarini (muro e due attacchi) inizia la fuga (8-5), R. De Lorentis e Pica la alimentano con un break decisivo di +6 che vale prima il 16-9 poi il 22-14.
Dopo i cambi di Stefanelli per Pica e Duma per C. De Lorentis i tre errori finali dei padroni di casa non incidono sulle sorti del set (25-18) che portano la gara in parità.
Terza frazione prevedibilmente reattiva da parte degli ospiti che con Sirsi rispondono ad un ace di Guarini e, complice un fallo di rotazione, aprono dei minibreak (3-6 , 10-14) pericolosi.
Giannotta, prima di dare il cambio a Tundo, stampa il punto numero 13 contro i 16 degli avversari che, frustrati da una difesa ineccepibile giostrata da Quaranta, vengono raggiunti e superati (22-20). Le conclusioni di Ramundo e Sirsi ed un servizio out chiudono il terzo set a favore della SBV per 25-22.
L’apertura del quarto parziale porta la firma del centrale Tundo, chiamato da Asti a diversificare la distribuzione per Pica e R. De Lorentis che rimangono i più prolifici (11-6, 17-13) nel prosieguo del gioco. Sarà C. De Lorentis ad incrementare il punteggio per il 23-16, lasciando il sigillo del set e della vittoria al regista Asti che con un tocco di seconda intenzione stabilisce il 25-18 finale.
Tre punti e una buona prestazione sono indicativi di una ripresa, mentre la ritrovata vena d’attacco necessita di conferme che solo degli allenamenti ad organico completo possono offrire. Il salto di qualità, fino a prova contraria derivante da test più impegnativi, lo hanno offerto i fondamentali di ricezione e difesa con cui la squadra si è espressa.
Il ritorno in campo di C. De Lorentis ha dato equilibrio e tranquillità al reparto, Quaranta ha ripartito posizioni ai compagni di settore calamitando e difendendo palloni, e capitan Guarini?
Ha reincarnato l’antico ruolo, per chi come me appartiene ad un’altra generazione, dell’atleta universale che sa attaccare, murare, ricevere e difendere, tanto da venire escluso dalla destinazione del servizio avversario.
Unica nota stonata in una serata positiva è stata il tracimare di atti di nervosismo espressi nei confronti del giudice di gara da Guarini e R. De Lorentis destinatari, sia pure con motivazioni diverse, di penalizzazioni.
Cartellino giallo per il capitano per i modi poco garbati con cui chiedeva spiegazioni al direttore di gara sul diverso metro di valutazione usato; cartellino rosso per il laterale per aver lanciato lo spazzolone, al termine dell’asciugatura del pavimento da lui eseguita, verso il lato della propria panchina anziché depositarlo verso il muro perimetrale.
Comportamenti naturalmente non condivisibili da parte societaria che, conseguenze federali a parte, ha sempre preteso dai suoi tesserati il massimo rispetto verso i giudici di gara e fair play nei riguardi degli avversari.
TABELLINO
GOLDEN EYE SBV GALATINA-RAMUNDO OTTICA NARDO’ 3-1(18-25, 25-18, 25-22, 25-18)
SBV: Guarini 4, Cucurachi, Pica 16, C. De Lorentis 8, Pestini, R. De Lorentis 16, Duma, Panico, Tundo 2, Stefanelli, Giannotta 3, Asti 3, Quaranta(L1), Notaro(L2)
All. Luchena Emanuele Vice all. Giannotta Lorenzo F.T. Ciccardi Roberto Dir. Acc. Cucurachi Salvatore
Arbitro Rizzo Riccardo Segn. Sergio Carrozzini
Piero de Lorentis
Area Comunicazione SBV Galatina
Gentili Autorità,
come sicuramente già sapete, da ormai quattro mesi, e precisamente da quando l'ultimo medico di famiglia presente a Collemeto ha raggiunto l'età pensionabile e ha chiuso il suo studio, la popolazione di Collemeto, composta da circa 2000 abitanti, è priva di un medico di medicina generale. Non è difficile intuire gli enormi disagi arrecati a tutti i cittadini residenti, con particolari ripercussioni sulla salute fisica e mentale dei pazienti più anziani, vulnerabili e soli, che rappresentano una significativa porzione della popolazione interessata.
La mancanza di un medico di base rende difficile, se non impossibile, per molti residenti, in particolare per anziani e persone con patologie croniche, accedere a cure primarie e continuità assistenziale. Inoltre, questa carenza aumenta la pressione sugli altri presidi sanitari, già sovraccarichi, e costringe molti cittadini a spostarsi in altre località per poter ricevere le necessarie prestazioni sanitarie.
Siamo consapevoli che il tema della sanità e dei medici di base non dipende solo dalle scelte amministrative comunali, ma crediamo che il Comune abbia un ruolo fondamentale nel sensibilizzare e fare pressione sulle autorità competenti per trovare soluzioni rapide ed efficaci.
In questo contesto, desideriamo farLe presente che esistono finanziamenti e incentivi statali destinati proprio a supportare le zone con carenze di medici di base, che potrebbero essere utilizzati per incentivare l’insediamento di un medico nel nostro territorio. A tal proposito, Le chiediamo di fare il possibile per approfittare di queste opportunità di finanziamento, in modo da risolvere il problema e garantire alla nostra comunità un accesso adeguato e tempestivo alle cure sanitarie di base.
A distanza di pochi giorni dalla nostra prima lettera aperta a Voi destinata, siamo venuti a conoscenza di una delibera della Regione Puglia, nello specifico la n. 1879 del 23 dicembre 2024, avente per oggetto l'eventuale destinazione di "contributi in favore delle frazioni dei comuni della Provincia di Lecce che garantiscono l'apertura di un ambulatorio medico di medicina generale". Tale delibera stabilisce, al primo punto, che il Direttore Generale della ASL Lecce deve valutare, in concerto con i Sindaci dei comuni interessati, l'assegnazione di un contributo di 50.000,00 euro ai sensi dell'art. 77 della L.R. n. 37/2023. Il secondo punto stabilisce che le risorse saranno destinate “a garantire la presenza di un ambulatorio di medicina generale nelle frazioni che ne siano sprovviste, per le quali venga rilevata una carenza assistenziale con obbligo di apertura dello studio nella frazione medesima...”.
Sulla base di tali informazioni, di cui siamo certi le autorità competenti sono già al corrente, ci auspichiamo che il Sindaco della Città di Galatina possa intervenire tempestivamente per intercettare queste risorse e destinarle alla costituzione di un ambulatorio di medicina generale anche per la frazione di Collemeto. Questa iniziativa sarebbe fondamentale per ristabilire un servizio di primaria importanza per la comunità, rispondendo a un bisogno urgente che, se non soddisfatto, rischia di compromettere ulteriormente la qualità della vita dei residenti.
Confidiamo nella Sua sensibilità e nel Suo impegno per il bene comune, e rimaniamo in attesa di un Suo urgente riscontro riguardo alle modalità di attuazione di questa richiesta. Ogni giorno che passa senza un'adeguata soluzione aggrava il disagio dei nostri concittadini, in particolare delle persone più fragili, che sono costrette a fare affidamento su un sistema sanitario ormai troppo distante e difficilmente accessibile.
Con fiducia.
Pierluigi De Giorgi
Coordinatore Comunale Movimento CON
Fabiola De Pirro
Componente Movimento CON