Si è tenuto ieri a Galatina, presso il Teatro Cavallino Bianco, il primo degli incontri informativi organizzati da Terna per illustrare il progetto del nuovo Elettrodotto Italia-Grecia. L’opera è contenuta nel Piano biennale di sviluppo dell’Ente e collegherà i due Paesi con un doppio cavo a 380.000 V interrato (per 50 km) e sottomarino (per 250 km), con stazione di conversione corrente continua/alternata per la parte italiana a Galatina.
Erano presenti esponenti di diverse associazioni ambientaliste tra cui Italia Nostra Sez. Sud Salento (Mario Fiorella), Galatone Bene Comune (Antonio De Giorgi), Noi Ambiente e Beni Culturali (Marcello d’Acquarica)
Nella documentazione allegata alla proposta, tuttavia, non si evincono argomentazioni tecnico-scientifiche che giustifichino la realizzazione di tale infrastruttura, che si sommerebbe a quella esistente e realizzata una ventina di anni fa e che - si ricorda - solo grazie alla decisa opposizione delle associazioni ambientaliste e delle comunità locali fu convertita da devastante conduttura aerea, con decine di tralicci alti 36 metri, ad una interrata. Sono diversi gli aspetti che non hanno convinto gli ambientalisti presenti.
1.L’obiettivo di “rafforzare il ruolo dell’Italia quale hub elettrico del Mediterraneo” cozza violentemente con un elementare principio di pianificazione energetica, cioè quello di ragionare in termini di bacino per equilibrare domanda ed offerta di energia e annullare o ridurre gli scambi tra aree diverse, al fine di limitare perdite di trasporto e impatti ambientali, in un quadro di generazione distribuita;
2.L’altro obiettivo di “integrazione della produzione efficiente degli impianti alimentati da fonte rinnovabile non programmabile, con conseguente riduzione della over-generation” appare poco realistico, considerando che al contrario la generazione di energia da fonte rinnovabile è fortemente in ritardo rispetto agli obiettivi fissati dall’ultima PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima). Il Piano infatti si pone un obiettivo di copertura delle rinnovabili elettriche del 65% sui consumi finali di elettricità al 2030, mentre attualmente siamo al 30% circa, né si intravede come colmare tale gap, considerando l’attuale tendenza politica governativa al rilancio delle fonti fossili e del gas in particolare;
3.Il progetto prevede una nuova area di 7,5 ettari da adibire alla stazione di trasformazione nella campagna di Galatina, in un’area caratterizzata da valenza storico-culturali e costellata di insediamenti residenziali e ricettivi, mentre ignora il possibile riutilizzo almeno parziale della vicina centrale di trasformazione esistente, che resta ancora in gran parte inutilizzata;
4.L’approdo a mare interessa un’area delicata della costa di Melendugno, densa di emergenze storiche e archeologiche, che subirà gli impatti e le servitù conseguenti.
In definitiva, l’opera appare rispondente più a logiche di mercato legate agli scambi internazionali di energia elettrica, che a reali esigenze del territorio; da queste il territorio salentino rischia di ricevere solo impatti negativi, a fronte di vantaggi effimeri e miopi “compensazioni”, che però si teme scateneranno le bramosie delle amministrazioni locali.
I prossimi incontri informativi si terranno martedì 24 ottobre presso il Comune di Calimera e mercoledì 25 ottobre presso il Comune di Melendugno.
Galatone, 18 ottobre
Ing. Antonio De Giorgi
(settore energia Galatone Bene Comune)
Inizia oggi venerdì 20 ottobre alle ore 18:00, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, la programmazione dell’offerta formativa dell’Università Popolare “Aldo Vallone” con il primo incontro del Corso “Saperi e sapori” che sarà aperto dalla conferenza della dott.ssa Francesca Casaluci sul tema: “La biodiversità nel giardino di Demetra” e con la presentazione della sua “GUIDA SALENTO Km0 - Coltivatori di cambiamento”.
L’evento sarà introdotto dalla Vicepresidente dott.ssa Maria Rita Bozzetti.
Francesca Casaluci, nostra concittadina, è un’antropologa culturale, specializzata in etnobotanica, svolge attività di ricerca nell’ambito del progetto BiodiverSO (Biodiversità delle Specie Orticole Pugliesi), collabora con il gruppo Meditfilm e con il laboratorio “Luoghi e visioni”, con cui ha realizzato percorsi di antropologia visuale, documentari e pubblicazioni.
Numerose le sue opere librarie e tra queste le diverse edizioni della Guida Salento Km0, l’ultima delle quali è dedicata ai “coltivatori di cambiamento”, la cui identità ci viene così descritta dall’autrice: “Sono salvatori di semi, di varietà antiche e delle loro storie. Sono costruttori di armonie, fabbricanti di gusti e profumi, guardiani del paesaggio, tessitori di fili invisibili. Sono donne e uomini che vogliono rigenerare questa terra”.
Avremo, pertanto modo, di approfondire argomenti di particolare interesse per il nostro territorio e la nostra economia, quali la promozione dell’agricoltura sostenibile e il recupero della biodiversità, attraverso, anche, la costituzione di una Rete per l’agricoltura naturale nel Salento.
Accanto a tutto ciò, Francesca Casaluci ci presenterà il “Giardino di Demetra”, una realtà, molto apprezzata nella nostra terra, che intende indagare, attraverso una ricerca etnobotanica, i legami tra il mondo vegetale e l’uomo, “rapporti che trascendono il solo utilizzo alimentare e che rientrano nella sfera della religione, della medicina, della cultura materiale e immateriale”.
Il Presidente
Mario Graziuso