L’avrei fatto di persona se avessi potuto incontrarvi ancora una volta a scuola, come si dice, in presenza: ma è da un bel po’ che questo è sostanzialmente vietato. È vero, qualche mese addietro ho avuto l’opportunità di conferire con alcuni fra voi: ma è stato a distanza, ed è tutta un’altra cosa.
La prendo un po’ alla larga (ché è letteratura divagare), per dirvi che noi tutti, dico lo stato, vi dobbiamo delle scuse. Sì certo, per come abbiamo ridotto la scuola a colpi di “riforme”.
Se siamo arrivati fino a questo punto, cioè a “ragionare” come un sol gregge, e sovente a non saper scrivere o intrattenere una conversazione di senso compiuto, e forse anche a non cogliere il senso (profondo, sfumato, metaforico, satirico, eccetera) di quel che si legge o si ascolta, a non intendere i dati, le grandezze, le loro relazioni, e a confondere cose all’apparenza simili ovvero a non riconoscere la consonanza di quelle dissimili, e infine a farci convincere in massa dagli imbonitori televisivi ultimamente travestiti pure da scienziati, ergo a considerare ormai la scienza come una religione da professare con atti di fede, è anche (soprattutto) per via della scuola diventata facile, con la scusa che debba essere “democratica e progressista” (temo che ai più sfugga quanto abbassare il livello degli studi sia l’atto più antidemocratico in assoluto: onde i rampolli dei ceti padronali frequentano scuole difficili, altroché).
È che alle classi spesso è associato il lemma “pollaio”; han sostituito molte ore di lezione con i corsi di orientamento; i professori non stanno più alle calcagna degli studenti e non possono chiedere più di tanto (sicché dal dizionario del corpo docente sono stati banditi i verbi esigere e pretendere); i genitori sono diventati sindacalisti della prole quando non avvocati difensori. In definitiva la bocciatura è stata bocciata, le interrogazioni sono diventate “programmate”, e i voti (soprattutto i cattivi voti un tempo dispensati senza pietà) del tutto scomparsi dalla circolazione.
Scusateci se non vi facciamo più trascorrere interi pomeriggi sui libri e sui quaderni a scrivere i temi (al più un articolo breve, quando non un pugno di crocette da sparpagliare su risposte multiple), a spremervi le meningi nelle analisi grammaticale, logica e del periodo, a svolgere gli esercizi, decine, che dico, centinaia di esercizi nelle materie più disparate (dalla matematica alle lingue straniere), e finalmente a imparare a memoria Dante e Leopardi e il Foscolo, immiseriti oggigiorno dalle parafrasi prêt-à-porter, con conseguente detrimento del fascino sottile del suono dei versi.
Chiediamo perdono se abbiamo trasformato la scuola in un’azienda quando non in un parco divertimenti, i presidi in manager, e i docenti in personal trainer. Dobbiamo cospargerci il capo di cenere se vi abbiamo fatto gareggiare nelle più svariate discipline, e se alle conoscenze abbiamo sostituito le competenze, con le aggravanti dell’alternanza scuola-lavoro e della spinta verso le lauree “utili” (tipo le Stem come da indicazioni ministeriali), mentre il sapere, non più fine a se stesso, ha acquisito addirittura l’attributo di “spendibile” e finanche la funzione di attrezzo per profitti immediati.
Dicono che a scuola si impari a non fidarsi dell’uomo della provvidenza, e dunque ad assumersi le proprie responsabilità. Dipende. Dipende da come è fatta la scuola nel suo complesso, e certe cose, tipo il pensiero critico e la libertà, si insegnano senza dirlo, magari assegnando lo studio approfondito di pagine su pagine di classici.
In conclusione, ragazzi, vi dobbiamo delle scuse se una volta c’impegnavamo a farvi diventare grandi; mentre oggi soltanto vaccinati.
Antonio Mellone
Con delibera di giunta 353 del 9 dicembre l’amministrazione del Sindaco Marcello Amante candida i 33 alloggi popolari di proprietà dell’Ente di via Lucrezio a Noha per un importante intervento di recupero e riqualificazione dal costo di circa € 2.300.000,00, interamente a carico delle finanze regionali e/o nazionali.
Interventi previsti per l’efficientamento energetico:
- coibentazione tramite “cappotto” delle pareti esterne, per una razionalizzazione dei consumi garantendo un miglior comfort;
- sostituzione di tutti gli attuali infissi esterni con nuovi realizzati in alluminio a taglio termico;
- sostituzione delle attuali caldaie a gas, tradizionali e di vecchia generazione, con generatori ibridi di ultima generazione (pompa di calore + caldaia a condensazione ad alta efficienza);
- realizzazione di impianti fotovoltaici della potenza di 2 kW per ogni unità immobiliare che verranno posizionati sul lastrico solare e serviranno a produrre energia destinata totalmente all’autoconsumo delle singole unità abitative
Interventi previsti per il miglioramento sismico:
- inserimento nella struttura di elementi resistenti dissipativi esterni che possano assorbire le azioni sismiche. Preliminarmente a tale intervento si procederà al ripristino delle armature corrose ed alla ricostruzione del copriferro degli elementi strutturali in facciata che risultano essere stati soggetti a forti fenomeni di corrosione ed espulsione del calcestruzzo
“L’edilizia popolare paga spesso il prezzo delle pessime condizioni finanziarie in cui versano gli Enti proprietari che non dispongono di risorse adeguate per i necessari interventi straordinari che il passare del tempo richiede” - afferma il Sindaco Marcello Amante – “l’aver oggi potuto candidare i 33 appartamenti dell’immobile di Noha sfruttando l’opportunità del PNRR, tramite l’avviso regionale, è per me e la mia squadra motivo di soddisfazione perché ci permette di dare una risposta concreta e reale alle sollecitazioni giunte dagli assegnatari”
“Salvaguardare, con la prevenzione, l’incolumità delle 33 famiglie assegnatarie prevedendo interventi di adeguamento sismico e di ripristino strutturale dell’immobile, finito di realizzare nel 1996 con tecniche costruttive del periodo, era ed è per tutta l’amministrazione una priorità” – dichiara l’assessore ai LLPP Loredana Tundo – “oggi diamo una risposta sia in termini di sicurezza che di adeguamento alle recenti norme di efficientamento energetico con il rinnovo di infissi e caldaie in tutti gli appartamenti che farà fare un salto di ben 4 classi, con ovvii benefici ambientali ed economici. Voglio ringraziare gli uffici del mio assessorato per aver messo in campo tutte le aggiuntive energie necessarie e il consigliere Vito Albano Tundo per avermi affiancato nell’iter burocratico”.
Ufficio Stampa Marcello Amante
«Una tematica complessa, che chiama in causa il futuro dei balneari e delle nostre coste, non può essere trattata in un tavolo d'elite, che taglia fuori i diretti interessati e non consente una pluralità di opinioni e vedute». Così il deputato salentino del M5S, Leonardo Donno, in riferimento al tavolo tecnico-politico annunciato dai ministri Garavaglia, Giorgetti e Gelmini, a seguito di un incontro con i rappresentanti delle categorie dei balneari.
«Quello preannunciato non è il giusto metodo di lavoro -spiega Donno- Vista la complessità del tema, che si trascina da oltre 15 anni senza giungere ad alcuna soluzione, e in considerazione dei diversi interessi e soggetti coinvolti, il confronto non può essere ridotto ad una riunione di un certo schieramento politico con alcune categorie interessate.
Sarebbe auspicabile, invece, coinvolgere tutte le forze politiche di maggioranza di questo Governo, così come tutti i soggetti diversamente interessati e coinvolti dal tema delle concessioni demaniali marittime, come i rappresentanti dei consumatori e dei lavoratori, così come quelli degli enti territoriali dei comuni e delle regioni e le altre Autorità coinvolte. Per il Movimento 5 Stelle bisogna allargare la
discussione e avviare subito un confronto serio e costruttivo per giungere a soluzioni concrete, senza regalare inutili illusioni né fare promesse propagandistiche o difendere interessi di parte.
Dopo i proficui incontri avuti anche sul territorio salentino, oltre che a Roma, insieme al Vicepresidente Turco e i rappresentanti locali e nazionali delle varie associazioni di categoria interessate, abbiamo proposto una strategia che punti a soluzioni immediate e definitive. Abbiamo chiesto -spiega nel dettaglio Donno - che si parta dalla mappatura delle concessioni esistenti per comprendere le caratteristiche tecniche, economiche, giuridiche e definire la distribuzione geografica delle stesse concessioni, nonché accertare le 'qualità' delle attuali imprese concessionarie, dei servizi offerti e la composizione della relativa forza lavoro. Allo stesso tempo, è importante definire un percorso condiviso del nuovo quadro giuridico all'interno del quale dovranno tenersi le gare per il rilascio delle concessioni, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato, così come valutare la possibilità di intordurre un nuovo istituto giuridico, come il partenariato pubblico-privato, in particolari e definite circostanze e condizioni.
Definito questo indispensabile contesto preliminare, per il Movimento 5 Stelle si dovrà trovare una soluzione di equilibrio che permetta di contemperare i vari interessi in causa: quello pubblico relativo alla valorizzazione del patrimonio demaniale; quelli dei consumatori e dei lavoratori, oltre a quello di chi invoca il rispetto del principio della concorrenza, nonché di chi rivendica la tutela delle imprese esistenti per gli investimenti realizzati ed in corso. Un settore come questo, strategico per l'economia del Paese - conclude il deputato - merita un approccio diverso, serio e condiviso».
M5S