Il referendum trivelle. Di che si tratta? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della ricerca di idrocarburi in Italia?
Il referendum trivelle va oltre il referendum in se. Si pone allattenzione un sistema lobbistico-finanziario e di sfruttamento del suolo e delle popolazioni che non produce alcuna ricchezza per le popolazioni stesse
1. Il quadro della situazione: leconomia fossile italiana
Cominciamo con alcuni dati sulle quantità e qualità degli idrocarburi in Italia: scarsi, di scarsa qualità, in giacimenti estremamente frammentati e a grandi profondità.
Tuttavia, i sommovimenti tettonici hanno distrutto la maggior parte delle accumulazioni petrolifere di quellepoca in Italia, mentre, invece, sono rimasti nelle zone geologicamente più tranquille di, per esempio, il nord America e il Medio Oriente. Come ci possiamo aspettare, dunque, il petrolio Italiano è frammentato in piccoli pozzi di origine molto varia. (fonte)
La prima domanda che dobbiamo porci, quindi, è Se lestrazione è difficile e il è petrolio scarso sia quantitativamente sia qualitativamente, perché le compagnie petrolifere investono in ricerca ed estrazione in Italia?
La risposta è semplice: praticamente gratis:
In Italia, i giacimenti di idrocarburi sono patrimonio indisponibile dello Stato (articolo 826 c.c.). Tuttavia lo Stato non si impegna direttamente nella ricerca e nel loro sfruttamento, che lascia in concessione ad imprese private.
Il concessionario è soggetto al rispetto dei programmi di lavoro, al pagamento di canoni proporzionati alla superficie coperta dai titoli minerari e al pagamento di royalties, proporzionate alle quantità di idrocarburi prodotte. (Ministero dello Sviluppo Economico)
Nellanno 2014 il gettito da royalties è stato pari a € 401.915.004.65, nel 2015 è sceso a € 340.143.425,64 (Ministero dello Sviluppo Economico).
Le royalties italiane sono le più basse al mondo, mantenendosi al 10%, mentre per il resto del mondo si va dal 25% della Guinea all80% della Russia e della Norvegia.
In realtà il sistema delle franchigie rende il tutto ancora più conveniente (per i petrolieri). Le società non pagano nulla se producono meno di 20mila tonnellate di petrolio su terra e meno di 50mila in mare. Se si superano le soglie, cè unulteriore detrazione di circa 40 euro a tonnellata (sconto del 3%).
Quindi viene pagato solo il 7% delle royalties dopo le prime 50mila tonnellate di greggio estratto. In buona sostanza, i giacimenti sono patrimonio dello Stato, ma il loro sfruttamento viene lasciato (gratis) in mano ai privati, inoltre per le compagnie petrolifere è più conveniente continuare ad estrarre piccole quantità piuttosto che smantellare (e smaltire) le piattaforme.
Questo è proprio loggetto dellunico referendum trivelle rimasto
2. Loggetto del referendum trivelle
Ho scritto Questo è proprio loggetto dellunico referendum trivelle rimasto perché i quesiti referendari originariamente ammessi dalla Corte di Cassazione erano sei.
A metà dicembre, però, con alcune modifiche operate nella legge di stabilità che fingono di recepire i quesiti referendari il Governo ha sterilizzato gli altri cinque quesiti che sono diventati inammissibili.
Il referendum trivelle, quindi ci consente di esprimerci per evitare che le coltivazioni già autorizzate entro le 12 miglia dalla costa possano continuare ad essere sfruttate fino allesaurimento che, come abbiamo visto, non apporta tra laltro alcun ritorno economico allo Stato.
Si vota il 17 Aprile. un referendum abrogativo, quindi con il SI si abroga la norma che consente lo sfruttamento fino allesaurimento, il NO mantiene la norma e si continuerà a vedere le piattaforme entro le 12 miglia dalla costa.
Il quesito in se può apparire un problema secondario, ininfluente e privo di interesse vero, ma così non è. Adesso vedremo il perché.
3. Questione di semantica: La coltivazione degli idrocarburi
Se si coltivano melanzane, la produzione consente di soddisfare il fabbisogno dellanno e di produrre i semi per lanno successivo. Mangiamo le melanzane mature, ma basteranno poche melanzane per seminare un nuovo campo.
Anche per lestrazione di idrocarburi viene utilizzato il termine coltivazione, come si trattasse di agricoltura e un giacimento esaurito viene definito maturo.
Come abbiamo avuto modo di vedere al punto 1. (qui la fonte) gli idrocarburi sono il prodotto lungo e complesso di una serie di eventi e condizioni che devono verificarsi contemporaneamente. I giacimenti di idrocarburi si sono formati fra il Giurassico e il Quaternario (fra i 195 milioni e i 2 milioni di anni fa).
Se vogliamo chiamare coltivazione il prosciugamento di questi preistorici serbatoi naturali facciamolo pure, ma occorre sapere che prosciugato un giacimento non è possibile seminarne un altro. Ne discende, quindi, che raddoppiare o decuplicare lestrazione dellidrocarburo serve solo ad accelerarne lesaurimento (chiamiamolo pure maturazione, se vogliamo).
4. Il referendum trivelle e la dipendenza energetica: Il ruolo delle energie alternative
Come ci spiega nientedimeno che la TOTAL, nel 2011 lestrazione di idrocarburi copriva allincirca il 7% del fabbisogno nazionale. Seguendo il principio della coltivazione, basterebbe decuplicare le estrazioni per raggiungere lindipendenza energetica.
Peccato che così non è. Lestrazione degli idrocarburi in Italia è un affare solo per le multinazionali estrattive.
In una intervista a Tempi del 19 Giugno 2014 il Presidente di Federpetroli, Michele Marsiglia, diceva:
D.: Ma è vero che il nostro Paese potrebbe raddoppiare la sua produzione di idrocarburi se solo decidesse di trivellare lAdriatico?
R.: Non solo, nellarco temporale di 10/15 anni lItalia potrebbe diventare una potenza energetica sfruttando i propri giacimenti a terra e in mare con una soddisfazione del fabbisogno nazionale del 47 per cento. Consideri che dopo lestrazione vi è indotto di raffinazione, logistica, oleodotti, rete carburanti. Ad ogni modo, è vero che il Mar Adriatico è sempre stato ricco di idrocarburo, in particolare olio.
Spertugiando in terra e mare, devastando i fondamenti della nostra economia: siti archeologici, agricoltura, pesca e turismo (oltre che vite umane) non supereremmo il 47% del fabbisogno. E per quanto tempo? Se con lattuale andamento si prevede di mantenere il 7% fino al 2050, incrementando lo sfruttamento fino al 47% entro 5 anni non ci sarebbe comunque una sola goccia di petrolio.
Secondo i dati ENEA, al 2011 la composizione per fonte del fabbisogno energetico era la seguenteMentre, nel 2013
In due anni lapporto del petrolio e del gas è sceso dal 72,1% al 64%, mentre quello delle rinnovabili sale dal 13,3% al 20%. Ricordiamo che di petrolio e gas ne produciamo il 7%, il resto lo importiamo.
Riassumendo, trasformando terra e mare in un groviera così distruggendo per sempre i fondamenti della nostra economia (agricoltura, turismo, pesca e siti archeologici) potremmo arrivare a coprire per qualche anno il 47% del nostro fabbisogno (continuando a importare il resto), se si investisse nelle rinnovabili si arriverebbe probabilmente in breve tempo allindipendenza energetica con surplus da esportare. Per sempre.
Mantenendo leconomia caratterizzante che ci ha consentito (finora) di superare le crisi economiche. Per sempre!
E invece il Governo Renzi se per sbloccare lItalia ritiene necessario intervenire a favore delle multinazionali dellestrazione degli idrocarburi, per le energie rinnovabili ha ritenuto di abbattere gli incentivi per ottenere un risparmio in bolletta (risparmio mai visto) addirittura in modo retroattivo
si assiste quindi a una inversione di tendenza e le energie rinnovabili sono in frenata netta anche per la
totale incertezza in cui il settore si trova a seguito di interventi normativi che in questi anni hanno introdotto tagli agli incentivi, barriere e tasse senza al contempo dare alcuna prospettiva chiara per il futuro. La scure di Palazzo Chigi si è dunque abbattuta su un mercato che vale più di 100 mila posti di lavoro. (La Repubblica)
5. I 25.000 nuovi posti di lavoro fantasma: Il tragico esempio siciliano
Per Assomineraria consociata di Confindustria se si raddoppiassero le estrazioni si creerebbero 25.000 nuovi posti di lavoro.
Sussistono autorevoli e circostanziati pareri contrari. Leonardo Maugeri (ex manager ENI vedi curriculum e docente ad Harvard) su Sole24Ore:
Anzitutto, lindustria del petrolio non è ad alta intensità di lavoro. Si pensi, per esempio, che la Saudi Aramco, il gigante di stato saudita che controlla le intere riserve e produzioni di petrolio e gas dellArabia Saudita, impiega circa 50.000 persone
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gran parte dei siti produttivi si controllano con poche persone, in molti casi da postazioni remote. Anche nel caso di un via libera generalizzato alle trivelle, quindi, è alquanto dubbio che si possano creare i posti di lavoro di cui si è parlato (25.000): forse il numero sarebbe di poche migliaia.
Inoltre, a fronte di poche unità lavorative in più, quanta economia verrebbe meno con effetti negativi permanenti?
I più evidenti sarebbero sul turismo e sulla pesca. Se sul turismo limpatto è intuitivo, sulla pesca e sullecosistema del Mediterraneo voglio soffermarmi.
Occorre ricordare che il Mediterraneo è un mare chiuso e il suo ecosistema è particolarmente delicato.
Sono già noti i danni provocati a causa del petrolchimico installato sulla costa orientale siciliana, nella rada di Augusta. I pesci che arrivano in tavola, sani allapparenza, presentano profonde mutazioni e malformazioni.
Allinizio ho evidenziato che i giacimenti italiani si trovano a grande profondità. Per rilevarli, quindi, occorrono tecniche particolari di prospezione che, specie in mare, sono particolarmente devastanti: lair-gun.
Si tratta di onde sismiche provocate da esplosioni di aria fortemente compressa. I punti di monitoraggio del ritorno delle onde sismiche consentono di verificare la densità in profondità sotto il fondale marino alla ricerca di eventuali sacche.
Ogni 5-12 secondi, 24 ore su 24 per mesi.
Per tutto il tempo previsto dallautorizzazione alla prospezione il rumore provocato da ogni singola esplosione è di circa 240-260 decibel. Come termine di paragone pensiamo che un jet al decollo ne produce solo 140.
Fra i danni:
cambiamenti nel comportamento, elevato livello di stress, indebolimento del sistema immunitario, allontanamento dallhabitat, temporanea o permanente perdita delludito, morte o danneggiamento delle larve in pesci ed invertebrati marini. (fonte)
Lair gun era previsto fra gli Ecoreati fino a che un emendamento soppressivo su cui cera il parere favorevole del governo non è stato approvato il 5 Maggio 2015 (Ansa).
Lecosistema marino e del Mediterraneo in particolare non può reggere una violenza di questo genere. In un mare chiuso il danno sarebbe permanente
In Sicilia ci dissero che con il petrolchimico saremmo usciti dal sottosviluppo. Ci dissero che ci sarebbe stata occupazione. Prospettarono leldorado.
Nessuno ci disse che avremmo dovuto serrare i finestrini delle auto e tappare le bocchette di aerazione attraversando la SS 114. Un inferno col sole estivo, ma preferibile al respirare i miasmi che chi abitava nella zona respirava 24 ore su 24.
Nessuno ci disse che loccupazione si sarebbe verificata a scapito di altra occupazione e che lo sviluppo passava per morti per tumori e feti malformati.
Nessuno ci disse che avremmo respirato e mangiato veleni.
Quella macchietta del Presidente della Regione Sicilia (ma pure dipendente ENI), Rosario Crocetta addirittura profetizza 10.000 nuovi posti di lavoro solo in Sicilia.
Se al referendum trivelle vincesse il no o non si raggiungesse il quorum si avrebbero nientedimeno che 10.000 nuovi posti di lavoro solo in Sicilia. Saremmo prossimi alla piena occupazione? Ma si sente, quando parla?
forse il miglior spot per il SI al referendum trivelle.
http://www.dailymotion.com/video/k1ppWg6R1mOLCVg09My
Per Crocetta noi non abbiamo mai avuto un disastro ambientale petrolifero. E gli incidenti H24 ai petrolchimici? E lenorme incidenza tumorale? E lelevatissima incidenza di malformazioni nei feti? (fonte: Il petrolchimico uccide e licenzia)
Suggerisco anche un servizio de La 7: Morire di Sviluppo
Il SI al referendum trivelle, quindi, è un SI al divieto di uccidere in nome di uno sviluppo che è lo sviluppo economico di pochi sulla pelle di tanti. un SI al futuro.
Anche a voler prescindere dal quesito il SI al referendum trivelle è lunica arma che abbiamo per la salvaguardia della salute e del futuro nostri e dei nostri figli. Non sprechiamola.
fonte: ilcappellopensatore.it
Domenica 3 Aprile sui campi di via guidano è andata in scena una grande giornata di sport tra Ct Galatina e Tc Treviglio.Entrambe le squadre si sono date battaglia fino al pomeriggio a suon di colpi spettacolari e un 3 a 3 che all'inizio era un risultato insperato per il Ct Galatina alla fine sta un po' stretto.Il pubblico di Galatina ha risposto presente con numerose persone che hanno applaudito tutte e due le squadre dando ancora una volta segno di grande sportività.Tomas Gerini e Filippo Stasi sono i primi due a scendere in campo e inaugurare la stagione 2016 rispettivamente contro Bergomi(2.4) e Leonardi(2.4).Tomas Gerini(el tractor) giocando una partita solida e sbagliando 5 palle in tutto il match ha vinto in maniera agevole portando avanti nel punteggio il Ct Galatina dopo solo un ora il .Subito il Tc Treviglio però trovava la parità sull'altro campo dove Filippo Stasi nel primo set non sfrutta numerose occasioni concesse e viene sconfitto con un risultato finale bugiardo per quello visto sul campo.Pierdanio Lo Priore contro il forte Scotti(2.3) è il terzo singolare della mattinata .Un Pierdanio formato super si è presentato quest'anno a Galatina voglioso di far bene ha bombardato il malcapitato avversario dall'inizio alla fine portando nuovamente il nostro circolo avanti 2-1.Solido di rovescio e molto potente di diritto ha dato dimostrazione di una grande crescita rispetto all'anno scorso.Ora veniamo alla partita della giornata.Jesper De Jong(15 anni) contro Alberti(2.4 e 22 anni).Inizio contratto per Jesper che va sotto 3 a 1.Poi incomincia la sua rimonta fino al tie break.Si va avanti punto a punto fino al 6-4 Jesper(due set point).L'avversario annulla e con due numeri(gergo tennistico) vince il primo set.In molti casi il secondo set si sarebbe concluso con un 6-0 a favore del Treviglio ma Jesper è un fighter.4-3 sopra 40-0 ma perde il game.Continua a lottare fino al secondo tie break dove perde 7-4.Il pubblico entusiasta tributa un applauso ad entrambi i giocatori all'uscita dal campo.In questa situazione di parità entrano in campo per i doppi Jesper/Pierdanio e Filippo/Tomas.Jesper e Pierdanio anche se è un doppio mai provato in precedenza vincono facilmente e giocano benissimo contro la coppia Bergomi/Leonardi.Filippo e Tomas si arrendono a Scotti/Moghini dopo un primo set molto lottato.
Tomas Gerini-Giannluca Bergomi 6-1 6-2
Filippo Stasi-Luca Leonardi 3-6 2-6
Pierdanio Lo Priore-Mattia Scotti 6-2 6-2
Jesper De Jong-Pietro Alberti 6-7 6-7
De Jong/Lo Priore-Leonardi-Bergomi 6-4 6-2
Gerini-Stasi-Moghini-Scotti 4/6 0/6
Mario Stasi
Il 07 aprile 2016 il palcoscenico del rinnovato Teatro Cavallino Bianco di Galatina, si fa ‘cattedra’ ed accoglie i giornalisti Ernesto Assante e Gino Castaldo per una delle loro fortunatissime LEZIONI DI ROCK, un format che i due portano avanti già da tempo per raccontare importanti pagine di storia della musica.
Nel 1969 i Beatles tornavano in studio per l’ultima volta, per registrare quello che in molti considerano il loro capolavoro assoluto, “Abbey Road”. La band era già virtualmente finita, le liti tra i quattro erano arrivate al punto di rottura, eppure la bellezza, la ricchezza, la complessità, l’emozione di Abbey Road mostrano una band al suo assoluto apice creativo. I due giornalisti di Repubblica e Radio Capital, vi accompagneranno nel cuore di Londra, per attraversare insieme quelle strisce pedonali che sono diventate un monumento per ogni appassionato del rock.
LEZIONI DI ROCK - The Beatles: Abbey Road, è inserito nel programma della stagione di prosa 2016 organizzata dalla Città di Galatina in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese (TPP) e con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e della Regione Puglia - Assessorato all’Industria Turistica e Culturale.
Prezzo del biglietto per lo spettacolo: 10,00€
Orario della rappresentazione: porta ore 20:30 / sipario ore 21:00
Vendita dei biglietti: Il servizio di vendita degli abbonamenti e dei biglietti è disponibile presso l’Ufficio IAT (via Vittorio Emanuele II, 35 – Torre dell’Orologio) tutti i giorni dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00. Il botteghino del Teatro Cavallino Bianco sarà aperto solo il giorno degli spettacoli dalle ore 19:00. Per informazioni: tel. 0836.569984 – cell. 392.9331521 – iat.galatina@gmail.com