Il 22/10/2015 abbiamo pubblicato su questo sito un fervorino rinvenuto tra gli appunti di don Donato Mellone (1923 2015) quale primo discorso pronunciato dal nuovo parroco di Noha in occasione del suo ingresso nella parrocchia di San Michele Arcangelo, avvenuto una sera del mese di ottobre 1963 senza celebrazioni solenni, nonostante per la sua nomina nellarcipretura nohana si fosse scomodato il papa Paolo VI (1897 1978) in persona. Qualche giorno fa, rovistando tra le carte dellantico parroco di Noha abbiamo trovato questaltro brano inedito (se lavessimo scoperto a suo tempo, lavremmo inserito nel volume da noi curato e pubblicato per i tipi di Panìco Editore nel 2008 dal titolo Il sogno della mia vita).
Si tratta del primo discorso ufficiale intitolato: Primo saluto a voi, carissimi fedeli di Noha. Lo riproponiamo di seguito, in occasione del primo anniversario della scomparsa del suo reverendo autore (che Dio labbia in Gloria), per quanti lo conobbero e lamarono.
Antonio Mellone
*
Primo saluto a voi, carissimi fedeli di Noha
Rivolgendo il mio primo saluto a voi, carissimi fedeli di Noha, non posso non esprimervi la trepidazione del mio animo per la difficile e ardua missione che io vengo a svolgere in mezzo a voi.
Al parroco infatti spetta in primo luogo il dovere di insegnare. E il maestro di verità che giorno per giorno deve spezzare ai fedeli il pane della Parola di Dio. Ascoltando il proprio parroco i fedeli possono rivolgere a lui le parole che S. Pietro diceva a Cristo: Tu solo hai parole di vita eterna.
La parola del parroco infatti è la stessa parola di Cristo, linsegnamento del Parroco è lo stesso insegnamento del Vangelo del Figlio di Dio. Ma quante difficoltà, quanti ostacoli deve, il parroco, superare per far giungere agli uomini di oggi la sua parola.
Assorbiti dagli affari, distratti dai divertimenti, storditi dai piaceri della vita, gli uomini di oggi, dimenticato il cielo, si sono aggrappati alla terra e si affannano nella ricerca del raggiungimento del Paradiso sulla terra. Le stesse istituzioni sociali, quali la famiglia, la scuola, la vita civica, che dopo duemila anni di cristianesimo dovrebbero portare ben visibile limpronta evangelica, anche queste istituzioni dicevo sono diventate spesso laiciste, senza alcuna anima religiosa o soltanto con una superficiale vernice esterna.
Compito del parroco dunque è quello di far penetrare nelle persone e nelle istituzioni la parola di Dio, la dottrina del Vangelo, in modo che il mondo moderno, diventato paganeggiante nei costumi e nella vita, possa ritornare a Dio.
Ma non soltanto maestro, il parroco è anche dispensatore dei misteri di Dio. E lui che amministrando i sacramenti, comunica ai fedeli la vita divina alle anime. Al parroco dunque spetta il compito di battezzare i bambini, dispensare il pane della SS. Eucaristia, a lui benedire i matrimoni, a lui consolare i vostri infermi, pregare per i morti.
Se la parrocchia non è solo una circoscrizione territoriale, non è solo un insieme di case attorno ad una Chiesa, se la parrocchia è una comunità di fede e di amore, che dellaltare fa il centro della propria vita e della propria attività, spetta al parroco il compito sublime di far comprendere ai suoi fedeli il santo sacrificio della Messa, a cui partecipando i fedeli prendono coscienza di essere membra vive della Chiesa.
Se la parrocchia è una famiglia, il padre ne è il parroco; se la parrocchia è un gregge, il parroco ne è il pastore. Come il padre vive per la sua famiglia ed è pronto a sacrificarsi per i suoi figli, come il pastore è pronto a difendere il suo gregge dagli assalti dei lupi anche con il sacrificio della sua stessa vita, così il parroco vive per la sua parrocchia ed è pronto a sacrificarsi per i suoi fedeli.
Cura particolare del parroco sono i bambini, i giovani, gli ammalati, i lavoratori. Avvicinando il parroco, tutti troveranno in lui una parola di luce, una parola di conforto.
Entrando questoggi in questa chiesa parrocchiale, rivedo la figura buona del mio predecessore [mons. Paolo Tundo (1888 1962) ndr.], che voi per tanti anni avete amato e da cui foste ricompensati con tanta buona paternità. La sua via sarà la mia via, il suo programma sarà il mio programma.
Non posso non ringraziare dellopera finora svolta il carissimo Economo Curato [don Gerardo Rizzo (1922 2007), ndr.], che in tutti questi mesi di sede vacante mi ha spianato il terreno, e mi sento veramente fiero di continuare il suo lavoro e di trovare in lui un bravo collaboratore.
Rivolgo il mio saluto a voi Soci e Socie di Azione Cattolica, e a tutti gli iscritti alle altre pie unioni e associazioni di Noha.
Rivolgo il mio saluto alle Autorità Comunali presenti, alle quali chiedo sin dora comprensione e collaborazione.
Per quanto io porti tutta la mia buona volontà, tutte le mie forze, tutto me stesso al servizio di questa parrocchia, ho la coscienza di nulla potere senza laiuto della Grazia di Dio, della protezione della Vergine Santissima e di San Michele Arcangelo. A loro affido me stesso, e tutti quanti voi.
Con il loro aiuto e la loro protezione procediamo in pace, in nomine Christi. Amen.
Sac. Donato Mellone
Il Teatro è amicizia, amore, buonumore, diversi sostantivi per comunicare e promuovere la stagione di prosa 2016 che andrà in scena nel rinnovato Teatro Storico Cavallino Bianco, organizzata dalla Città di Galatina in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese (TPP) e con il Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) e della Regione Puglia - Assessorato allIndustria turistica e culturale.
Accade solo a teatro che le emozioni prendano forma afferma Daniela Vantaggiato Assessore alla cultura della Città di Galatina a teatro, perimetro magico delle azioni e dei sentimenti che, come qualcuno ha scritto in questi giorni, appartiene a noi e a chi ci ha preceduti #ilcavallinoèanchemio vorrei dicessero tutti i Galatinesi nel momento in cui andranno a fare labbonamento per la Stagione, sì il Cavallino è un luogo, è luogo dellumanità e dellanima dei Galatinesi come di tutti coloro che da sempre fanno teatro calcando il palcoscenico o sedendo in platea! Poco importa!. Accadrà anche al Teatro Cavallino Bianco ed amicizia, amore e buonumore prenderanno vita, diventeranno protagonisti di questa stagione 2016, dove per cinque serate, si aprirà il sipario alle ore 21:00. Dal 26 febbraio al 21 aprile 2016, il palco ospiterà spettacoli di prosa e non solo.
Di seguito il programma completo della stagione:
#aggiungiunabbonamentoateatro
Il servizio di vendita degli abbonamenti e dei biglietti è disponibile presso lUfficio IAT (via Vittorio Emanuele II, 35 Torre dellOrologio) tutti i giorni dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00. Il botteghino del Teatro Cavallino Bianco sarà aperto solo il giorno degli spettacoli dalle ore 19:00. Per informazioni: tel. 0836.569984 - cell. 392.9331521 - iat.galatina@gmail.com
Tre a zero, questo il risultato ai danni del Taranto, nella finale di andata della coppa Puglia di tennis di quarta categoria.
Particolarmente rilevanti ed importanti per la vittoria, le partite singolari di Antonello de Pascalis e Luigi Candido, entrambe vinte per due set a zero.
Stesso copione per la coppia galatinese formata da De Pascalis e Alessandro Minieri che hanno vinto nettamente il doppio.
A questa poartita si è arrivati grazie anche all'apporto ed alle vittorie delle partite precedenti, che hanno visto vincitori anche altri atleti del C.T. Galatina, come Saverio De Simone e Giacomo Galluccio.
Nell'incontro di ritorno, che si giocherà domenica prossima 21 febbraio, a Taranto, i ragazzi del C.T. Galatina potrebbero accontentarsi di un solo punto, vincendo una sola gara su tre. Pronostico abbastanza facile, questo e, dunque, coppa che viaggia verso Galatina.
Sono molto felice per questa vittoria e per il risultato che è praticamente acquisito. Certamente c'è ancora una partita da giocare e tutto potrebbe accadere, ma mi fido ciecamente dei miei e so che faranno di tutto per accontentare i tifosi ed il loro presidente.
Galatina, 19 febbraio 2016
Giovanni Stasi
Presidente del C.T. Galatina