Ecco alcune testimonianze della manifestazione contro il voltafaccia del Consiglio Provinciale che ha riaperto uno spiraglio perchè la Colacem possa bruciare C.D.R.
Antonio Mellone (I Dialoghi di Noha)
Roberta Forte (Comitato Cambiamo Aria)
Antonio Congedo (Comitato Cambiamo Aria)
Sammarco Pasquale (Assessore del Comune di Soleto)
Giovanni De Benedetto (ex consigliere comunale)
Marcello Seclì (presidente della sezione Sud Salento di Italia Nostra)
Andrea Ferreri, conquista un prestigioso terzo posto in quello che rappresenta il massimo evento sportivo per le arti marziali cinesi
Verrebbe quasi da dire, “dalla Cina con furore”: ecco a voi la medaglia di bronzo dei mondiali di kung fu-Sanda, Andrea Ferreri. Ebbene sì, il ragazzo di Noha torna nella sua Galatina al termine della nota competizione continentale tenutasi ad Hong Kong. La conquista del prestigioso terzo posto in quello che rappresenta il massimo evento sportivo per le arti marziali cinesi, inorgoglisce tutto il Salento e in particolare il ds della polisportiva Zen Shin Antonio Buono, premiato con la targa di miglior coach della competizione iridata.
Il maestro galatinese traccia gli obiettivi agonistici del ragazzo: “Il prossimo match di Andrea è previsto nel mese di giugno a Parigi per l’Euro Liga; al momento ci godiamo il risultato storico appena conseguito. La manifestazione mondiale si ripete una volta l’anno e tra due edizioni, l’evento avrà luogo a Vercelli; in prospettiva, uno stimolo in più per impegnarci a far meglio”. Un bronzo che vale come un oro per il giovane Ferreri, unico atleta italiano nella categoria dei -56 kg tra una moltitudine di orientali. Dopo le prime scalate al vertice, il diciottenne salentino ha dovuto cedere solo in semifinale dinanzi al beniamino di casa e principale favorito al titolo; atleta cinese sconfitto poi nella finalissima a causa dei traumi all’arto inferiore sinistro infertigli dal granitico salentino.
Un successo che affonda le sue radici nel ’98, quando il piccolo Andrea a soli 5 anni, prende confidenza con la nobile pedana del Sanda; un quadrato rialzato privo di corde che racchiude l’ essenza dell’ antica arte cinese, basata sul rispetto delle regole e dell’ avversario. Appena tre anni dopo, il giovanissimo talento inizia l’attività agonistica sotto la guida dell’arguto scopritore di talenti Antonio Buono, selezionatore da circa un anno, della nazionale italiana di Sanda (combattimento libero cinese) e maestro della medesima disciplina insieme a quella della Muay Thai.
La carriera sportiva del piccolo grande Andrea è proseguita con i precoci risultati ottenuti a livello nazionale, fino ai trionfi dei campionati europei a Pisa lo scorso novembre. Il resto è storia appena scritta dal sorprendente Ferreri che, a soli 18 anni, rappresenta già passato, presente e futuro del kung fu-Sanda sul panorama intercontinentale. Inoltre, il fulgido terzo posto conquistato al mondiale, ha attirato l’attenzione dei più esperti maestri orientali, pronti ad offrire al talentuoso salentino un banco all’ università delle arti marziali di Pechino.
Un’onorificenza ma soprattutto una grande possibilità che impreziosisce il bronzo ottenuto dal ragazzo di Noha. La chance di proseguire gli studi delle discipline marziali tra i “mostri sacri” del Kung fu, sarebbe inequivocabilmente il definitivo salto di qualità alla carriera agonistica di Ferreri che, oltre ad affinare tecniche di combattimento, arricchirebbe le sue conoscenze sull’ affascinante civiltà cinese; etnia che fonde le sue tradizioni alle arti marziali, dove si vive e si respira kung fu incessantemente. Un progetto, quello cinese, ancora da delineare date le priorità del giovane, prossimo agli esami di maturità e alle prese con una scelta di enorme responsabilità considerata la carta d’ identità.
Con certezza potremmo sostenere che se da queste parti Fabrizio Miccoli è denominato da tutti come il Romario del Salento, l’astro nascente Andrea Ferreri può indiscutibilmente essere considerato come il Bruce Lee di Galatina. Oltre alle doti innate di puro combattente, Andrea ha saputo unire dedizione e spirito di sacrificio, valori inculcati dalla saggezza di maestro Buono il quale vanta una polisportiva composta da 300 tesserati. Un alveare di talenti capace di esportare il marchio galatinese oltre i confini europei e, in tal caso, paventare l’idea di scavalcare le antiche muraglie cinesi.
fonte: lecceprima.it
Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è stata istituita nel 1999 dalla Conferenza Generale dell’UNESCO la Giornata mondiale della poesia.
Ma cos’è la poesia? Non è semplice dare una risposta a questa domanda, forse perché non esiste una risposta. A scuola ci insegnano che la poesia è un genere letterario, come il teatro e la prosa; i nostri professori ci invitano a studiare i poeti e a leggerne le poesie, a fermarci a riflettere sui contenuti e ad analizzare la struttura del testo.
È solo allora che ci rendiamo conto che occorrono fiumi di parole per provare a interpretare il pensiero di un poeta; giriamo intorno alle parole, le scuotiamo come fossero rami di mandorlo e ce ne stiamo in basso, a bocca aperta, ad aspettare che qualcosa cada giù, ai nostri piedi.
Quei versi ci sembrano innocenti, musicalmente incantevoli, ma soffermandosi un attimo a riflettere, provando magari a rileggerli più volte, è inevitabile non essere turbati da una qualche visione sconvolgente, controcorrente e inusuale allo stesso tempo, del mondo. Quello che fino ad un attimo prima ci circondava, l’universo intero, assume un nuovo aspetto, un nuovo significato, una nuova veste, grazie appunto al suggerimento del poeta.
Poesia, quindi, potrebbe essere a mio dire, la visione interiore del mondo che ognuno di noi si porta a spasso nella vita e che solo in pochi riescono ad esprimere. Le parole esistono perché noi le abbiamo messe al loro posto e dovremmo essere noi a sceglierle: poeta, quindi, è l’uomo in grado di addomesticare le parole.
Il primo è tratto dal film “La tigre e la neve” del 2005, diretto e interpretato da Roberto Benigni; nel secondo video invece, tratto dal programma “In cerca della poesia” di Giuseppe Bertolucci, Mario Soldati pone la fatidica domanda a Giuseppe Ungaretti, Giorgio Caproni, Sandro Penna e Andrea Zanzotto.
Michele Stursi