Proprio adesso che tutto il mondo mediatico verseggia e colora il Salento come il nuovo paradiso vacanziero. Adesso che si comincia a pensare al Salento come turismo di pregio, per la sua natura, per le sue coste, per i suoi paesaggi, per la sua arte e per la sua cultura, qualcuno propone di farlo diventare il polo nucleare italiano. Quel nucleare già portatore di morte e prolifico produttore di scorie ad alto rischio di inquinamento. Quelle stesse scorie che nel deposito di Asse, inaugurato negli anni ’60, situato tra Amburgo ed Hannover, in Germania, stanno riversando il loro micidiale contenuto nelle falde acquifere sotterranee. Il governo federale dovrà sborsare miliardi di euro imprevisti per riallocare in sicurezza i barili accatastati in un posto a tenuta stagna. Eppure, assicuravano i responsabili a suo tempo, era un sito appropriato, opportunamente scelto con criteri e conoscenze geologiche.
La prepotenza e l’inciviltà di pochi rischia di produrre scorie e arretratezza.
Il Piemonte ha già detto no alla decisione del Parlamento di riproporre il nucleare in Italia.
Nel Salento qualcuno, forse trascinato dall’inerzia di popolarità mediatica del potere, vorrebbe far diventare la nostra terra un deposito di scorie o addirittura produttore stesso!
"Sul nucleare pronti a sfidare il governo"- LASTAMPA.it
Nucleare a Nardò - Il Paese Nuovo - Giovedi 21 Maggio
Marcello D’Acquarica