mar212025
Venerdì 21 marzo alle ore 18:00, nella ricorrenza della Giornata Mondiale della Poesia, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, è in programma un secondo incontro che l’Università Popolare “A. Vallone” dedica all’arte poetica: l’evento odierno, che sarà introdotto dalla Vice Presidente e poetessa Maria Rita Bozzetti, prevede una relazione del prof. Antonio Lucio Giannone su “Nicola De Donno e la poesia filosofica dialettale”.
La Giornata mondiale della poesia, istituita come sua promozione, nel suo essere espressione artistica, ma anche strumento di relazione tra culture, precede di alcuni giorni il Dantedì, il 25 marzo, giorno dedicato a celebrare il sommo poeta: e a marzo la nostra Associazione ha inteso, secondo una tradizione consolidata, dedicare tre incontri alla lettura e analisi di voci poetiche che appartengono al nostro territorio, quale volontà di valorizzare la letteratura salentina che ha dato e continua a far emergere cifre poetiche di grande respiro. Un piccolo contributo, il nostro, con l’auspicio di riuscire a suggerire anche ai nostri soci di leggere e rileggere i versi dei poeti che conosciamo, di scoprirne di nuovi, di farli apprezzare perché “il nostro piccolo mondo impazzito ha bisogno del cuore dei poeti, delle loro parole”, con le quali ci indicano nuovi orizzonti, con le quali ci aiutano a scrutare il futuro con speranza e fiducia.
Nicola De Donno, (Maglie, 1920-2004) uomo di profonda cultura e sensibilità, laureato in Filosofia alla Normale di Pisa, docente e preside al liceo magliese, è stato uno dei maggiori poeti neodialettali del secondo Novecento. Nella sua lunga attività ha pubblicato numerose raccolte, imponendosi all’attenzione di critica e pubblico. “Nella poesia di De Donno la dimensione locale assurge a paradigma universale; l’apparente umiltà del dialetto non ha meno potenzialità poetiche dell’italiano e permette all’autore di affrontare non solo impegnativi temi civili e sociali, ma anche di ordine simbolico e metafisico”, ed attraverso i suoi versi dialettali ha consegnato le sue riflessioni amare sul senso della vita.
Di Antonio Lucio Giannone, professore emerito di Letteratura italiana contemporanea dell’Università del Salento, nostro ospite in più occasioni, abbiamo avuto già modo di delineare il suo curriculum e abbiamo già riferito come “metodo e passione”, connotino il suo magistero di contemporaneista rigoroso e appassionato: “da un lato, la passione, in quanto connotazione etica di un bisogno estetico e di storia; e dall’altro, il metodo, in quanto attenzione esaustiva al testo, nel segno di una indefettibile dedizione ad esso, alle sue peculiarità e specificità. A questa armoniosa integrazione ha sempre ispirato la sua lunga e operosa fedeltà di studioso.”
Mario Graziuso
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