Carissimi fratelli e sorelle,
oggi ci riuniamo in questa sacra assemblea per ricordare e celebrare la vita di Don Donato, a dieci anni dalla sua chiamata al Cielo. È un momento di profonda riflessione e di gratitudine, un’occasione per rivivere il suo esempio e il suo insegnamento, che continuano a risuonare nei nostri cuori e nelle nostre vite.
Don Donato era un pastore secondo il cuore di Dio. La sua vita è stata un autentico riflesso dell’amore di Cristo. Con dedizione e passione, ha servito la nostra comunità, portando conforto a chi soffriva, speranza a chi era smarrito e gioia a chi si sentiva solo. La sua presenza tra noi era una luce che illuminava anche i momenti più bui, un faro di fede e di carità.
In questi dieci anni, possiamo ricordare le sue parole, i suoi gesti, le sue omelie che ci invitavano a vivere con autenticità la nostra fede. Ricordiamo quando ci esortava a essere “sale della terra e luce del mondo” (Matteo 5, 13-16), a non avere paura di testimoniare il Vangelo attraverso le nostre azioni quotidiane. Don Donato ci ha insegnato che la fede non è solo un insieme di pratiche religiose, ma una relazione viva e dinamica con Dio, che si esprime nell’amore verso il prossimo.
In questo anniversario, siamo chiamati a riflettere su come possiamo portare avanti il suo operato. In un mondo che spesso sembra smarrito, possiamo essere noi a continuare a diffondere la luce e l’amore che lui ha tanto amato. Ogni gesto di bontà, ogni parola di incoraggiamento, ogni atto di giustizia e solidarietà sono un modo per onorare la sua memoria.
In Giovanni 15, 12-13, Gesù ci dice: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato”. Don Donato ha vissuto questo comandamento in ogni istante della sua vita. Oggi, chiediamoci come possiamo vivere questa chiamata, come possiamo essere strumenti di pace e di amore nella nostra comunità e oltre.
“Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo,” è un concetto profondo che abbiamo ascoltato nel Vangelo di Giovanni (Giovanni 12,24). Rappresenta l’idea che per portare frutto e creare qualcosa di nuovo, è necessario sacrificarsi o rinunciare a qualcosa di sé.
Don Donato ha vissuto così il suo impegno e la sua dedizione al servizio degli altri. Le sue azioni e il suo sacrificio hanno generato frutti di amore, speranza e comunità nella vita di tutti noi che lo abbiamo circondato.
Mentre ci ricordiamo di lui, preghiamo affinché il suo esempio ci ispiri ad essere migliori discepoli di Cristo. Che la sua anima possa riposare in pace, mentre noi ci impegniamo a portare avanti il suo messaggio di amore e speranza.
Proseguiamo questa celebrazione con una preghiera, chiedendo al Signore di benedire i nostri cuori e di farci sempre più simili a Don Donato, testimoni autentici del Suo amore nel nostro territorio.
[Omelia del 21 febbraio 2025 – Chiesa di San Michele Arcangelo – Noha]
Don Francesco Coluccia
A cercare l’elisir di lunga vita sportiva si sta cimentando, con risultati più che soddisfacenti, un gruppo di pallavolisti che in epoca lontana ha lasciato impronte di rilievo nella cronaca del volley galatinese.
Curricula sportivi di spessore, svariate presenze in campionati nazionali, promozioni traguardate o sfiorate, insomma un movimento di traino sportivo che nella nostra città rappresenta un’enclave storica della pallavolo.
A dare una sbirciata alla classifica del campionato territoriale di 2^ divisione, spicca la SBV Galatina, battistrada con 12 punti su quattro gare, che tiene a distanza (+3 punti) una agguerrita Pallavolo Marittima .
A scorrere i nomi degli atleti che compongono il roster di questa seconda squadra con denominazione Salento Best Volley, si rischierebbe di leggere un trafiletto di una pagina sportiva degli anni ’90 oppure di aver commesso un refuso di copia-incolla nella redazione di un articolo.
Sì, perché leggendo i nomi di Ezio Preste, Riccardo Urso, Ubaldo Scrimieri, Stefano Giannotta, Licignano Giovanni, Panico Lorenzo, rapportandoli al loro millesimo di nascita, qualcuno potrebbe storcere il naso. Vederli in campo però, sia pure con le limitazioni atletiche imposte dall’età, mettere in riga squadre di giovanissimi a costo di arrivare a fine gara in debito d’ossigeno è un bel vedere, ma è anche un inno alla volontà e alla passione sfrenata per il volley.
Certo l’apporto di Emanuele Tabella, Marco Gaballo, Luciano Verdesca, Andrea Milone, Carmine Giannini, Riccardo Marra, Pierpaolo Ancora e Andrea Lerario, che completano il roster, è determinante negli schemi tattici che mister Davide Quida (altro irriducibile!) allena in settimana, il più delle volte ad organico ridotto per gli impegni di lavoro del gruppo.
Non sarà un’avventura, proclama capitan Preste, mutuando musica e parole di Mogol-Battisti, e la controprova sarà la sfida alla Pallavolo Marittima nell’ultima giornata del girone di andata.
Entusiasmo, tanta curiosità e passione mai sopita, per una pallavolo che al momento non cerca la luna, ma appaga voglia e sacrifici di un bel gruppo da vedere e godere dalla tribuna “ Luigi Baldari” del Pala Olimpia SBV, sabato 15 marzo alle ore 18.00.
Piero de Lorentis
Area Comunicazione Sbv Galatina
L'esigenza di fare questo incontro pubblico nasce dal fatto che a Collemeto non c'è più il medico di base e da settembre scorso i cittadini devono recarsi a Galatina presso i medici di famiglia.
Abbiamo suggerito al sindaco di candidarsi ad un avviso regionale per prendere i fondi necessari per la ristrutturazione dell'immobile comunale da destinare ad ambulatorio.
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