nov182017
Questa dell’albero è una di quelle feste che, per fortuna, stanno ritornando di interesse sociale e culturale.
Anche se non mancano occasioni per annoverare eventi “speciali” e dedichiamo quasi ogni giorno ad una commemorazione di interesse comune, le nostre azioni quotidiane non sono ancora del tutto testimoni di tutte queste giornate di cui amiamo riempirci la bocca e gli spazi sui vari net-work.
Quest’anno, a proposito di alberi, ci siamo persi l’autunno. In pratica molti alberi erano già secchi a inizio primavera. Non abbiamo goduto cioè del passaggio del colore verde delle chiome degli alberi che assumono in primavera ed estate, al colore giallo rame tipico dell’autunno. Per sopperire a quanti alberi sono andati in fumo dovremmo piantarne miliardi.
Certamente ha contribuito moltissimo la siccità, ma ha fatto da protagonista la nostra incessante ignoranza e noncuranza.
Non mancano nelle nostre accuse, colpevoli senza volto (perlomeno qualcuno conosce le cause ma le nasconde) quali la malattia del disseccamento, cosiddetta Xylella o CoDiRO (Complesso del disseccamento rapido dell'olivo), e non mancano i fantomatici piroglioni (piromani coglioni), non manca la nostra vecchia “furbizia” di incolpare agenti senza identità. Gli altri.
Non manca la mafia e forse la mafia siamo noi.
"La mafia non opera mai a favore della collettività bensì agisce a spese della società civile e a vantaggio solo dei suoi membri. È frutto del sottosviluppo e prodotto delle sue stesse articolazioni che alimentano l'ignoranza e la sudditanza".
Pag. 107- COSE DI COSA NOSTRA - 3a ed. BUR Grandi Saggi luglio 2012
FareAmbiente Laboratorio di Galatina -Noha
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