Mentre nelle umide giornate di questo inizio settembre nei boschi crescono i funghi, a Noha spuntano i “funghi elettromagnetici”.
Non è uno scherzo.
Anche se è quello che avranno pensato i residenti nella zona del campo sportivo ieri (09 settembre) trovando, al loro risveglio pomeridiano, un traliccio di 40 metri a supporto di antenne per la telefonia mobile.
L’istallazione del traliccio in poche ore, il mancato preavviso del Comune ai residenti di zona e l’ubicazione azzardata, hanno fatto infuriare i cittadini della zona.
Mentre le battaglie contro il fotovoltaico e la discarica sono in pieno svolgimento ecco, dall'ombra del campo sportivo, spuntare un nuovo problema per i residenti di Noha.
Commenti
A Giugno del 2009 i cittadini di NOHA: sig. Nicola Stursi, sig. Michele Gugliersi, il sottoscritto ed altri cittadini, supportati dall'avv. Daniela Sindaco e dal sig. Giovanni Debenedetto, allora parte attiva dell'A.C., fecero sospendere l'impianto del ripetitore di via Viola. Nei giorni successivi venne comunicato ai suddetti signori cittadini di Noha dagli stessi consiglieri presenti all'evento e dall'avv. Roberta Forte, in previsione della realizzazione del P.E.C., che l'antenna sarebbe stata posta in via Viola in forma del tutto provvisoria e che successivamente sarebbe stata collocata definitivamente nella zona del campo sportivo. Quindi in base a questi accordi, se è stata messa un'antenna nella zona del campo sportivo, deve essere sparita quella di via Viola. Se così non è vuol dire che per l'ennesima volta si parla male e si razzola peggio.
In piedi cittadini di Noha!
Alzate la testa, e non fate come le pecore che atterrano l'occhio ed il muso, semplici e quiete, senza sapere il perchè.
Ci vediamo domenica 12 settembre alla fiera dei cavalli. Lì manifesteremo il nostro sdegno per come siamo trattati da amministratori che navigano in maniera sotterranea conto terzi e di notte, per farci sorprese del tipo: discarica De Pascalis (che "giornalisti" d'avanguardia propagandano a tutto spiano per il bene del Salento), fotovoltaico in campagna per le tasche di quattro criminali dell'ambiente, antenne che non vogliono a Galatina, magari nel quartiere San Sebastiano, che subito e di notte impiantano a Noha, terra da saccheggiare, ove ne fosse rimasta.
Che vergogna! La legge etica che indica i cittadini quali veri soggetti attivi del buon andamento della vita di un comune, come al solito vengono lasciati all'oscuro di tutto. Forse se si inizia a far sentire la propria voce con querele e denuncie a destra e a manca, qualcuno penserà bene prima di sporcarsi le mani in queste azioni poco limpide dal punto di vista e della legalità e del rispetto dei cittadini tutti. Se qualcuno ha intenzione di usare il territorio che, ricordiamolo, è un bene comune, deve necessariamente chiedere parere ai cittadini, e che quel parere sia vincolante. Questo è quello che tutti, gente comune, imprenditori e soprattutto amministrazioni comunali si devono "ficcare" bene in testa. Riprendiamoci quello che ci spetta di diritto e cioè una Noha "pulita" ecologicamente, viva culturalmente, interessante artisticamente e libera da ogni forma di criminalità, anche quella cha a volte viene "spacciata" per legalità ma che non ha nulla a che vedere con il vivere civile, etico e morale.
Ancora con le solite proteste.. ma per piacere è ora di finirla. Con la legge che non si può superare i 6V/m e un’antenna spara di solito >1 o max 2.
Poi ci si lamenta che il telefono non prende. Mettere l'antenna in aperta campagna e lontane dalle case significa costringere il cell ad agganciarci ancora più lontano e facendolo emettere più potenza per l’aggancio della cella.
I soliti che non sanno come fare per tirarne fuori una al giorno.
Si preocupassero di altre cose invece che delle antenne per comunicare.
Per fortuna la gente non la pensano tutti allo stesso modo, sennò saremmo all’era della pietra!
forse che si stava meglio all'era della pietra?
Per lo sviluppo, sì, ma intelligente!
Ma chi è questo "per lo Sviluppo"? Checco Zalone? "Per fortuna la gente non la pensano tutti allo stesso modo...". Siamo una squadra fortissimi, fatta di gente fantastici.
Noi ci preoccupiamo anche per te, caro "per lo Sviluppo"; e all'era della pietra ci stiamo ritornando a velocità supersonica. Soltanto che chi è "per lo Sviluppo", rincitrullito forse da televisione e telefonini, non se ne accorgerà, se non quando sarà, anche per lui, troppo tardi.
La differenza sta nel fatto che qualcuno ha il coraggio di firmarsi col proprio vero nome, qualcun'altro, invece, usa sponsor insignificanti: almeno si abbia il coraggio di firmare le proprie idee. Siamo in democrazia, nessuno ti "mangia" signor x se esprimi apertamente le tue idee, almeno su questo sito!!!
COLACEM E COINCENERIMENTO DEL CDR: “SUBITO REFERENDUM”
Aloisi, responsabile di Azzurro Popolare, chiede il referendum in merito al caso Colacem e alla possibile trasformazione in Cdr: “La parola ai cittadini già vessati”. Concorde anche La Destra
Aldo Aloisi.
GALATINA - Dire “no” al ricatto occupazionale: lo sostiene Aldo Aloisi, presidente del movimento Azzurro Popolare, intervenendo sul caso della Colacem, il cementificio presente a Galatina, che ha inoltrato una richiesta di attivazione all’interno delle proprie strutture di un impianto di incenerimento di eco balle, ossia combustibile derivato da rifiuti.
La proposta, secondo Aloisi, deve poter essere valutata dall’intera comunità che da anni convive con l’attività estrattiva e industriale dell’azienda Colacem. La direzione di provinciale di Azzurro popolare, riunitasi in sessione straordinaria alla presenza del presidente Aloisi, del segretario Silvio Laterza, del consigliere provinciale Salvatore Polimeno e dell’assessore provinciale Salvatore Perrone, interviene nel dibattito sulla riconversione dell’impianto galatinese: “Va chiarito da principio che l’arma del ricatto occupazionale è arrugginita e scarsamente efficace, da un lato perché - conoscendo la lealtà della proprietà - ci rifiutiamo di credere che si ritrovi costretta a brandire strumenti di dubbia opportunità etica, dall’altro perché siamo convinti che ‘lavoro’ sia sinonimo di dignità e, soprattutto, rispetto per la vita (propria ed altrui)”.
Sono queste le parole di Aloisi, già consigliere regionale, che sottolinea come il territorio del circondario galatinese abbia pagato “un tributo fin troppo alto in questi decenni”: “Le stime dell’oncologo Serravezza – precisa Aloisi - testimoniano tassi elevatissimi circa l’incidenza di malattie tumorali di origine ambientale proprio nelle nostre piccole comunità. Aggiungere
Tratto dal sito "Lecceprima.it", Che siano i cittadini ad esprimersi a riguardo e cioè se vogliono morire di tumori o vivere in santa pace!
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