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Picchiato e gambizzato a Noha
Di Redazione (del 26/09/2014 @ 20:58:32, in Cronaca, linkato 4545 volte)

Paura nel tardo pomeriggio a Noha dove un uomo - P. Longo - è stato raggiunto da alcuni colpi di pistola alle gambe. È stato ferito con due colpi d’arma da fuoco, l’uomo ricoverato nel tardo pomeriggio prima all’ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina e poi al “Vito Fazzi”.  L’uomo, secondo la prima ricostruzione si sarebbe rivolto ad un medico per le cure, ma non sarebbe riuscito a nascondere l’origine delle ferite. Sulla vicenda indagano gli uomini del Commissariato di Galatina e della Squadra mobile di Lecce.

Aggiornamento ore 21.20


È arrivato a casa sanguinante, con un foro di proiettile nella gamba. Pietro Longo, 50 anni, già conosciuto dalle forze dell’ordine, se la caverà ed avrà molto da raccontare alla polizia.
Nel tardo pomeriggio è rientrato a casa guidando la sua Fiat 600. L’auto era piena di sangue. Le indagini chiariranno se gli abbiano sparato mentre era in auto o fuori, ma pare che anche sulla carrozzeria ci siano i segni della sparatoria.

Quando Longo è arrivato a casa, in contrada Inside  sono stati i suoi figli a chiamare il medico di famiglia. Al dottore è bastato uno sguardo per capire cosa fosse accaduto ed ha immediatamente chiamato il 118 e il 113. L’ambulanza ha trasportato il ferito nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce per sottoporlo alle cure del caso. Alle forze dell’ordine Longo aveva dapprima raccontato di essere stato colpito in casa, ma la ricostruzione dei fatti lo ha smentito.

Aggiornamento ore 23.50
fonte: lecceprima.it

Due pistolettate indirizzate verso il basso, alla gamba sinistra, con un proiettile uscito e un altro ritenuto ancora nel polpaccio quando è stato trasportato in ospedale, a Lecce. E come se non bastasse, anche segni evidenti di un pestaggio, forse anche con qualche corpo contundente.
Pietro Longo, 51enne, galatinese con precedenti, residente a Noha, è entrato in casa questo pomeriggio pieno di lividi, tagli e graffi in volto e alle spalle, dolorante anche al petto (si sarebbe scoperto dopo che ha un polmone perforato) portandosi dietro una scia di sangue. L’uomo abita per la precisione in “Contrada Inside”, una zona periferica, non lontano dal cimitero. In chi si sia imbattuto e dove sia avvenuto il grave episodio, non è per niente chiaro. Per il momento sembra che l’uomo non abbia fornito spiegazioni agli investigatori della polizia.
Gli investigatori del commissariato di Galatina e della squadra mobile di Lecce stanno cercando di sondare i movimenti delle ultime ore per accertare la dinamica precisa e scoprire autori e movente della feroce aggressione, con tanto di gambizzazione finale, avvenuta, cioè, proprio nel momento in cui Longo ha tentato di sottrarsi alle percosse, fuggendo. La vittima ha preso direttamente contatto con un medico di sua conoscenza per le prime cure, una volta venutosi a trovare al chiuso delle pareti domestiche. Questi s’è ovviamente subito reso conto della gravità delle ferite, e non solo per i colpi di pistola, ma anche per uno “pneumotorace da trauma”, forse per un violento colpo in petto.
È stato lo stesso Longo, già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti di polizia, a chiedere aiuto ad un medico di sua conoscenza, contatto telefonicamente. Quest’ultimo, scoperte le ferite provocate da un’arma da fuoco, ha poi allertato le forze di polizia, prima di accompagnarlo in ambulanza, nel frattempo giunta sul posto, in ospedale, alla volta dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.
I famigliari, dunque, l’hanno subito trasportato presso il “Vito Fazzi” di Lecce. Nel frattempo, è stata anche avvisata la polizia che ha avviato l’inchiesta. Ricoverato per essere sottoposto a un’operazione, l’intera storia per adesso ha un enorme buco temporale. Sembra che nell'auto di Longo siano state trovate tracce di sangue e quindi è possibile sia rientrato da solo in casa, dopo essersi sottratto alla violenza dei suoi aguzzini. Solo ipotesi, giacché Longo, per ora, agli agenti che stanno operando sotto il coordinamento dei dirigenti del commissariato e della mobile, rispettivamente Giovanni Bono ed Elena Raggio, non avrebbe ancora riferito alcun dettaglio su quanto avvenuto.

 

 

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