mar272018
L’avevo vista e salutata pochi giorni fa. Passava davanti casa mia quando usciva per le compere o per andare a messa (abitavamo entrambi – io da un anno a questa parte – nel centro storico di Noha, all’ombra della chiesa madre).
La conoscevo praticamente da sempre. Uno scricciolo di donna: piccolina, capelli brizzolati (che io ricordi, sono sempre stati così), passo svelto, e battuta e sorriso a portata di mano. Dev’essere l’aria della parte antica del mio paese. Magari lo fosse anche della nuova.
Michelina aveva 87 anni, ma stava benone. Poi a un certo punto ti arriva il telegramma di convocazione. Devi lasciare tutto e partire. Funziona così. Non ti pare vero. Non ti ci abituerai mai all’idea. Ma è ineluttabile che un bel giorno la cronaca lasci il passo alla memoria.
E la mente vola indietro nel tempo. Lustri, che dico, decenni fa. Quando eri ragazzino, e frequentavi la parrocchia (che prima si chiamava più facilmente Chiesa, mentre il parroco si chiamava Arciprete). Eri insieme a un nugolo di altri chierichetti, come i figli della Michelina, Tommaso e Fabrizio, sempre presenti. E c’era anche Anna, la sorella Cacciapaglia: che cantava nel coro e non poteva mica fare la ministrante lei (le bambine sull’altare verranno ammesse con l’avvento del nuovo millennio).
mar272018
La storia si fa sempre più interessante. Qui scopriamo che uno dei Vescovi di Nardò (e quindi anche di Noha), Fabio Chigi, fu eletto papa con il nome di Alessandro VII. Fu il papa, tra l’altro, del colonnato del Bernini in piazza San Pietro. La prossima volta che capitate nella città eterna, e proprio in quella piazza, alzate lo sguardo verso i numerosi stemmi del Chigi che vi campeggiano scolpiti nel marmo: quelli che inquartati - al di sotto della tiara e delle chiavi decussate (tipici di tutti gli stemmi papali) – riportano gli alberi di rovere e i colli sormontati da una stella. E pensate che quel vescovo di Roma fu anche vescovo di Noha. Del resto, come si suol dire, tutte le strade portano a Noha.
La redazione
Girolamo de Franchis (1581 - 1635)
Vescovo di Nardò dal 13 novembre 1617 al 27 novembre 1634
Dal 1617 al 1634 i Papi furono:
Paolo V (1550-1621) Papa dal 1605 al 1621
Gregorio XV (1554-1623) Papa dal 1621 al 1623
Urbano VIII (1568-1644) Papa dal 1623 al 1644
Arciprete di Noha
Don Antonio De Aprile (1594-1650), parroco dal 1622 al 1650
Girolamo De Franchis, figlio di Vincenzo, era nato a Capua nel 1581 e nel 1617 successe a suo fratello Luigi al governo della diocesi di Nardò.
Fu uomo di grande acutezza d’ingegno e perspicacia, laureato in diritto civile. Era cappellano del re di Spagna Filippo III, che nello stesso periodo gli aveva offerto la chiesa di Pozzuoli. Girolamo tuttavia preferì la sede di Nardò che resse con molto zelo per 17 anni. Celebrò più sinodi diocesani. I documenti di questi sinodi sono giunti fino a noi e si conservano nell’archivio di Nardò in due volumi. Il primo volume contiene i documenti che riguardano i sinodi del 1619, 1620, 1623, 1624, 1626 e 1628. Il secondo volume quelli del 1629. Compì più volte la visita pastorale della diocesi. Ebbe cura della cattedrale che arricchì di sacre suppellettili, doni e costruzioni artistiche. Fece restaurare ed ingrandire l’organo della cattedrale. Concesse definitivamente ai frati minori conventuali la chiesa ed il monastero della Grottella di Copertino. Il 4 settembre 1634, quando aveva 53 anni, per le sue qualità di mente e di cuore, da Urbano VIII fu promosso alla chiesa arcivescovile di Capua, sua città natale. Ma vi rimase poco tempo perché, a causa di una grave malattia, morì prematuramente a Napoli il 30 gennaio 1635 a 54 anni. Nel ministero pastorale fu coadiuvato dai vicari generali Antonio Colucci e Giovan Battista Bonincasa.
mar272018
Cinque consiglieri di minoranza la buttano in caciara per nascondere l’incapacità politica ed amministrativa di esercitare il ruolo che i cittadini hanno riconosciuto loro. Attaccare a testa bassa e senza motivo gli assessori Loredana Tundo e Antonello Palumbo è solo un modo per distogliere l’attenzione sia perché i fatti stanno in modo assai differente da come vengono rappresentati sia perché di tempo per studiare le carte ne hanno avuto ben al di là della settimana di cui parlano.
Quello del 26 marzo era certamente un consiglio comunale ricco di argomenti importanti, su tutti il bilancio, che necessitavano studio e attenzione. L’iter di studio dei documenti è partito con le prime commissioni consiliari già dalla prima metà di marzo e le bozze di delibera sono transitate in più commissioni, come nel caso della Tari o del regolamento della ZTL. Contestualmente alla convocazione delle commissioni, quindi ben prima della convocazione del consiglio, sono state allegate anche le delibere in discussione e pertanto le stesse erano nella disponibilità di tutti i consiglieri già da tempo. Così come nelle loro disponibilità era il bilancio, già approvato con delibera di giunta e quindi pubblicato all’albo pretorio del Comune.
mar272018
Mercoledì 28 marzo alle ore 18.00 presso il Palazzo Marchesale di Galatone - ingresso da via Castello - quinto incontro delle Lezioni Salentine organizzate dalle associazioni A Levante, spazi per la ricerca e Il Piccolo Principe.
Presentazione del libro di poesie di Laura Barone "Germogli di Sole", edizioni Milella, 2016.
Laura Barone dialoga con il prof. Gianluca Virgilio, scrittore, docente di lettere.
Nella prefazione del libro Franco Donatini scrive: "L'autrice, in queste liriche compie il miracolo di affrontare 'il dramma' con un linguaggio complesso, allo stesso tempo, lieve, quasi sereno, talora intrigante, non cedendo mai alla debolezza di volerci coinvolgere nella propria individuale sofferenza.
Il dolore si universalizza e insieme si smorza, in un linguaggio ermetico, musicale, ricco di assonanze e metafore, tratte da immagini della natura, che evocano, con immediatezza, i drammi e i turbamenti interiori, secondo un approccio tipico della poesia moderna."
NOTE BIOGRAFICHE
mar262018
La misura è colma e per questo abbiamo abbandonato la seduta del Consiglio comunale di questa mattina dopo aver denunciato in aula, al sindaco Marcello Amante e alla maggioranza tutta, i gravi fatti che macchiano l’operato di questa amministrazione. In primo luogo l’offesa alla città tutta fatta da due assessori: Antonello Palumbo delegato alle Politiche sociali e dell’integrazione e Loredana Tundo delegata ai Lavori pubblici. Il primo ha percepito l’intera indennità di carica e contemporaneamente l’intero stipendio erogato dalla pubblica amministrazione; la seconda ha fatto lo stesso gioco per due mesi incassando lo stipendio intero dalle Acli e l’intera indennità di carica. Questi assessori devono dimettersi e il sindaco deve dire alla città se hanno restituito le somme indebitamente percepite.
La decadenza dell’azione politica è eclatante tanto che ci viene impedito di esercitare il ruolo di vigilanza e controllo che spetta alle forze di opposizione. Il Consiglio comunale di questa mattina aveva all’ordine del giorno ben quindici punti, tra cui alcuni molto importati (Piano tariffario Tari, Bilancio, transazione con Eni gas e luce, Piano delle alienazioni). Ebbene la documentazione ci è stata trasmessa solo una settimana fa e le commissioni convocate quasi a ridosso del Consiglio impedendoci di fatto di conoscere in modo approfondito delibere particolarmente complesse. Oggi il sindaco Amante, con un post su Facebook, afferma di aver avuto le stesse difficoltà nella precedente amministrazione, ma di non aver mai abbandonato l’aula.
mar262018
Questa mattina, lunedì 26 marzo 2018, durante i lavori del Consiglio comunale, la minoranza ha deciso di abbandonare in blocco l’aula consiliare. Una scelta che rispecchia l’irresponsabilità da parte di quella classe politica, sconfitta nell’ultima tornata elettorale del 25 giugno scorso.
A dimostrare quanto detto è la pretestuosità con la quale è stato deciso di disertare la seduta, producendo la copia sbiadita dell’Aventino. I Consiglieri di opposizione, infatti, ritengono eccessivo il carico di lavoro da analizzare al fine di discutere dei quindici punti all’ordine del giorno.
A parere di questi signori, sono tante le difficoltà incontrate nell’espletare al meglio il ruolo di Consigliere comunale.
Una motivazione stupida che nasconde il reale imbarazzo nell’approvare una delibera utile ad agevolare tutti quei contribuenti aventi una posizione debitoria verso il Comune di Galatina.
mar252018
Grazie all’Amministrazione comunale ed a “TappiAmo Galatina” anche nella nostra città i bambini con disabilità potranno avere uguale accesso alle attività ludiche, ricreative e di tempo libero nei parchi pubblici.
La Regione Puglia ha istituito infatti nel proprio bilancio un Fondo denominato “Fondo per la piena accessibilità del parco giochi ai bambini disabili” e nell’ambito di detto Fondo ha creato un capitolo finalizzato al finanziamento per la redazione di progetti e la realizzazione di lavori per la piena accessibilità ai parchi giochi comunali dei bambini disabili.
Il Comune di Galatina ha partecipato al bando con un progetto, redatto a tal fine, per attrezzare di detti giochi piazzetta “G. Fedele” a Galatina ed i giardini “Madonna delle Grazie” a Noha. Il progetto prevede un costo complessivo di 9.200 euro, dei quali il 95% in carico alla Regione ed il restante 5% cofinanziato dal Comune di Galatina. Proprio di questo 5% (circa 460€) si è fatto completamente carico l’Associazione “Virtus Basket Galatina” con sede a Galatina che, in collaborazione con la ditta “ECOM SERVIZI AMBIENTALI s.r.l.” di Galatina, nell’ambito delle proprie iniziative statutarie volte al miglioramento delle condizioni sociali e culturali degli abitanti di Galatina, ha promosso una iniziativa denominata “TappiAmo Galatina”.
Scopo di questa iniziativa è proprio la raccolta dei tappi di plastica e prodotti in PE in genere.
Due sono gli obiettivi che si prefigge l’iniziativa:
• Obiettivo Ecologico – Educativo: la raccolta tappi è un mezzo che contribuisce ad educare al problema del riciclaggio e della corretta raccolta differenziata;
• Obiettivo Solidale: la nostra iniziativa, totalmente senza scopo di lucro, consentirà di realizzare, con un piccolissimo gesto, varie iniziative di solidarietà; i tappi usati vengono infatti pagati in denaro contante dalle aziende specializzate, ed i proventi finiscono, appunto, in attività assistenziali e di beneficenza.
mar242018
mar242018
Non era facile, per il gruppo di mister Stomeo, ostacolare ed opporre una resistenza attiva ad una Gis Ottaviano che, sentendo il fiato sul collo (-2) di una Pallavolo Bari giunta alla decima vittoria consecutiva ,è scesa in campo determinata a conservare la seconda posizione in classifica .
Se poi l’approccio alla gara viene incrinato da un’assenza di tensione ed attenzione da parte di Guarini e compagni , con qualche giocatore a mezzo servizio(Buracci) per malanni fisici che ne limitano l’offensività, ecco spiegato allora il crollo iniziale.
1 set - L’opposto Di Felice fa subito capire le intenzioni dei suoi : imperversa in diagonale e in parallela, aiutato da Guancia che opera il primo break sull’8-5; poi allunga e porta il punteggio sul 16-11, mura Corsetti e sigilla con un bottino di 12 punti la prima frazione a suo vantaggio.
2 set - Stomeo striglia i suoi: chiede più reattività e presenza in campo e mantiene i contatti (8-7) con i il sestetto napoletano. L’Olimpia SBV registra la sua difesa, ricostruisce con efficacia e si porta in vantaggio (16-14 e 21-19).La replica dell’Ottaviano è immediata e il punteggio di 24-24 è opera di due murate di Bianco e Di Felice: poi è Buracci a mettere a segno la parità nei set(1-1).