\\ Home Page : Articolo : Stampa
I consiglieri di opposizione: «Sprechi e bugie: gli assessori Palumbo e Tundo devono dimettersi e il sindaco spieghi le scelte disastrose fatte sul bilancio»
Di Redazione (del 26/03/2018 @ 21:48:11, in Comunicato Stampa, linkato 2034 volte)

La misura è colma e per questo abbiamo abbandonato la seduta del Consiglio comunale di questa mattina dopo aver denunciato in aula, al sindaco Marcello Amante e alla maggioranza tutta, i gravi fatti che macchiano l’operato di questa amministrazione. In primo luogo l’offesa alla città tutta fatta da due assessori: Antonello Palumbo delegato alle Politiche sociali e dell’integrazione e Loredana Tundo delegata ai Lavori pubblici. Il primo ha percepito l’intera indennità di carica e contemporaneamente l’intero stipendio erogato dalla pubblica amministrazione; la seconda ha fatto lo stesso gioco per due mesi incassando lo stipendio intero dalle Acli e l’intera indennità di carica. Questi assessori devono dimettersi e il sindaco deve dire alla città se hanno restituito le somme indebitamente percepite.

La decadenza dell’azione politica è eclatante tanto che ci viene impedito di esercitare il ruolo di vigilanza e controllo che spetta alle forze di opposizione. Il Consiglio comunale di questa mattina aveva all’ordine del giorno ben quindici punti, tra cui alcuni molto importati (Piano tariffario Tari, Bilancio, transazione con Eni gas e luce, Piano delle alienazioni). Ebbene la documentazione ci è stata trasmessa solo una settimana fa e le commissioni convocate quasi a ridosso del Consiglio impedendoci di fatto di conoscere in modo approfondito delibere particolarmente complesse. Oggi il sindaco Amante, con un post su Facebook, afferma di aver avuto le stesse difficoltà nella precedente amministrazione, ma di non aver mai abbandonato l’aula.

Ci complimentiamo con il sindaco che intanto ammette come la sua amministrazione difetti di democrazia e trasparenza al pari dell’amministrazione Montagna a cui lui stesso rivolgeva queste accuse e gli chiediamo perché non ha messo in atto rimedi per garantire il buon funzionamento del Consiglio. In seconda battuta diciamo al sindaco e alla città che quando era consigliere di opposizione è rimasto seduto in Consiglio perché non ha mai colto la gravità degli atti dell’amministrazione Montagna. Galatina si è trovata in pre-dissesto senza che lui se ne accorgesse e lo denunciasse pubblicamente inviando gli atti agli organi preposti alla vigilanza. E lo schema si ripete: oggi non si accorge che i suoi assessori violano le norme e intascano somme indebitamente. Noi, invece, proprio perché non siamo sordi e ciechi abbiamo voluto protestare con forza di fronte ad atti che non sono in linea con gli interessi della città, nonostante - sempre su Facebook - il sindaco faccia il gioco delle tre carte e tenti una furbata maldestra accusando l’opposizione di non volersi assumere «la responsabilità di votare a sfavore di una delibera strutturata per agevolare il contribuente».

Di estrema preoccupazione, per noi, la situazione dei conti. Il Documento unico di programmazione del Comune di Galatina, che questa mattina era all’ordine del giorno, non è in linea con le misure di risanamento chieste dalla Corte dei conti e messe in atto dal commissario straordinario, Guido Aprea, con il Piano di riequilibrio pluriennale. In particolare la pianta organica del Comune passerà dagli attuali 142 dipendenti a 190, compresi due messi notificatori e un capo dei messi notificatori. Assunzioni che la maggioranza ha fretta di fare, magari per anticipare un possibile stop dalla Corte dei conti, e quindi già da quest’anno ci sarà la prima trance di reclutamento.

Le azioni di risanamento indicate dalla Corte dei conti e predisposte da commissario straordinario sono state accantonate da questa maggioranza, come se non ci fossero mai state e, cosa più preoccupante, il documento di programmazione non evidenzia misure utili a migliorare le performance dell’amministrazione comunale su accertamento e riscossione dei tributi che, secondo la magistratura contabile, sono l’anello debole delle entrate comunali.

Non sarebbe stato sufficiente votare contro questi atti e non sarebbe stato sufficiente rimanere in aula senza una protesta forte contro gli sprechi e il malcostume di questa amministrazione che si è presentata come il nuovo e invece è tanto in sintonia con quella precedente tanto da acquisirne anche le brutte abitudini. Come consiglieri di opposizione non ci faremo imbavagliare:  chiediamo le dimissioni dei due assessori che hanno indebitamente percepito soldi pubblici e al sindaco di dare conto di quanto accaduto, comprese le scelte in tema di bilancio.

I consiglieri di opposizione

Paola Carrozzini (Carrozzini sindaco)

Michele De Paolis (Udc)

Giampiero De Pascalis (Lista De Pascalis)

Paolo Pulli (M5S)

Giuseppe Spoti (Psi)