Di Antonio Mellone (del 01/05/2018 @ 09:58:35, in Necrologi, linkato 2971 volte)

Se n’è andata la Rita Gentile. In questo caso nome e cognome li devi proferire all’unisono, senza iato. Il secondo, più che altro, è un aggettivo qualificativo. E questo lo può testimoniare chiunque l’abbia conosciuta, e sono in tanti - non soltanto il sottoscritto che, cresciuto praticamente a casa sua, è in “conflitto di interessi”.

La malattia, lunga, inesorabile, l’aveva quasi immobilizzata, povera Donna, resa come una bambina, incapace di badare a se stessa: lei, buona come il pane, che aveva fatto tanto lavoro, di notte e di giorno, china su quel telaio di ricamatrice, quasi iperattiva, e poi pronta a non far mancare nulla alle sorelle, al fratello, agli amati nipoti, e a chiunque le avesse chiesto una mano. Negli ultimi tempi crescevano i suoi silenzi, la voce più fioca, il bel volto sempre curato ridotto all’essenziale. Poi quelle parole indecifrate che recavano visioni a noi precluse. E la mia mano sinistra nella sua destra.

 
Di Antonio Mellone (del 30/04/2018 @ 15:28:14, in NohaBlog, linkato 1739 volte)

Cos’è questa fregola per il nuovo governo? Ma davvero non vedete l’ora che se ne insedi uno “NEL PIE-NO DEI SU-O-I PO-TE-RI”, sì da “RI-SOL-VE-RE I PRO-BLE-MI SUL TAP-PE-TO”?

Ho sentito qualcuno pontificare in merito all’urgenza di un “esecutivo forte” (dev’essere una fissa) per ridurre subito il debito pubblico italiano (come se tutti i precedenti governi nella pienezza delle loro funzioni avessero scalfito di un centesimo questo benedetto debito – che, dispettoso come un bullo a scuola, ogni giorno batte il record del suo valore assoluto); qualcun altro, allarmato dagli scenari di guerra internazionali, aspetta con trepidazione il novello consiglio dei ministri (in effetti in passato, grazie agli “uomini forti” in carica, non ci siam mica genuflessi all’imperialismo americano concedendo le basi militari italiane per i bombardamenti “esportatori di democrazia”, né ci è mai venuto in mente d’inviare generosi contingenti di nostri soldati a morire nelle famose missioni di pace).

Insomma, sembra ci sia molta fretta per il ritorno degli interventi straordinari, e dunque la dolce attesa di Grandi Opere e correlative spese: come il TAV (una ferrovia dedicata alle merci, accanto a un’altra sottoutilizzata, per far arrivare a destinazione una scatoletta di tonno una mezzoretta prima del solito, non senza aver prima distrutto una valle e speso una barcata di quattrini), o il Mose di Venezia (che non funziona nemmeno con i carabinieri, nonostante gli arresti, la decina di miliardi scialacquati e il centinaio di milioni di euro all’anno necessari alla sua manutenzione ordinaria: in compenso le Grandi Navi – sempre per tutelare Venezia - possono arrivare fin dentro la basilica di San Marco e accendere un cero), o il TAP (per la solita febbre dei combustibili fossili - che ci vendono come rinnovabili - onde il loro finanziamento sarebbe come investire nella Kodak, o in Blockbuster, o in Lehman Brother, di cui si diceva: “non falliranno mai”), o il redivivo Ponte dei sospiri sullo Stretto, o l’acquisto degli Aerei F35 (F di fregatura), o la Pedemontana lombarda (più milioni di euro che auto), e altre genialate del genere.   

Ebbene sì, non riusciamo proprio a vivere senza un Premier pronto a eseguire (a proposito di esecutivo) i desiderata della Troika (pronuncia esatta senza k), della JP Morgan (alla quale fanno ribrezzo le Costituzioni antifasciste) e del Club Bilderberg (qualunque cosa sia) messi assieme, alla luce dello spauracchio del declassamento del rating, dell’aumento dello spread e dell’invasione delle cavallette.

 
Di Redazione (del 30/04/2018 @ 15:25:04, in Comunicato Stampa, linkato 1322 volte)

I ragazzi della Showy Boys Galatina conquistano il secondo posto nella final four del campionato under 13 3vs3. Domenica 29 aprile si sono svolte al Palazzetto dello Sport "Fernando Panico" le fasi finali del torneo provinciale indetto dal Comitato Fipav di Lecce e che hanno visto classificarsi al primo posto la squadra dell'Olimpia Sbv, organizzatrice della tappa conclusiva.

Un bel pomeriggio di sport e di sano agonismo per le quattro contendenti alla vittoria e con la partecipazione di numerose famiglie pronte a sostenere i ragazzi dalle gradinate dell'impianto sportivo di via Chieti. Nella prima semifinale della giornata, l'Olimpia Sbv ha superato De Giorgi Volley per 2-0 (25-12, 25-12) mentre, nella seconda, la Showy Boys si è imposta con il medesimo risultato sulla Fulgor Tricase (9-15, 10-25). Quest'ultima formazione poi si è piazzata al terzo posto superando sempre per 2-0 i pari età della De Giorgi Volley (14-15, 7-15). A seguire, si è disputata la finalissima che ha premiato l'Olimpia Sbv al termine di un'avvincente gara, chiusa con i parziali di 15-12 e 15-13. Merito alle due squadre che hanno messo in campo tanta energia, nonostante il gran caldo, ed evidenziato una buona preparazione tecnica.

 

"La situazione dell’Ospedale di Galatina è l’emblema di tutte le contraddizioni con cui è stata gestita la  sanità pubblica negli ultimi anni”. Lo dichiarano i  deputati del M5S Maria Soave Alemanno e Leonardo Donno, i Senatori Cataldo Mininno e Iunio Valerio Romano, e il consigliere regionale Antonio Trevisi, in seguito al sopralluogo effettuato questa mattina nell’Ospedale Santa Caterina Novella, dopo le numerose segnalazioni giunte da parte dei pazienti.

“Abbiamo visitato una struttura importante - spiegano i pentastellati - che subisce una riduzione costante di posti letto, ma presenta un cantiere aperto per la realizzazione di un’Area di Osservazione Intensiva Breve e di una Terapia Intensiva e Sub Intensiva. Questi lavori di ampliamento, pur essendo iniziati da tempo, procedono tremendamente a rilento, nonostante siano stati stanziati per la loro realizzazione quasi 9 milioni di euro. Questo ospedale purtroppo - aggiungono -  vive nella costante contraddizione di vedersi ridurre sistematicamente il personale e il numero di posti letto assegnatogli nonostante la struttura abbia dimensioni notevoli e pertanto enormi potenzialità. Aver più che dimezzato i posti letto con un piano di riordino alquanto discutibile ha fatto sì che una struttura così grande non possa più reggersi economicamente. Ci troviamo di fronte a ospedali che, con piccoli accorgimenti, potrebbero divenire fondamentali per il proprio bacino di utenza, nosocomi che con un doveroso incremento di organico, potrebbero garantire servizi e benessere alla cittadinanza”.

 

Nell’ottica di una migliore fruizione del centro storico nonché di una maggiore promozione delle bellezze architettoniche presenti e alla luce anche di un notevole aumento delle presenze turistiche l’Amministrazione Comunale con provvedimento di Giunta ha prorogato la Zona a Traffico Limitato nel centro storico apportando inoltre delle modifiche alla limitazioni della circolazione veicolare.

Di seguito vengono riportate la proroga temporale della Z.T.L. nonché le modifiche alle limitazioni della circolazione veicolare.

 

Dal 01.05.2018 e fino a nuova regolamentazione è prorogata la zona a traffico limitato nel centro storico

 

Dal 01.05.2018 e fino a nuova regolamentazione sono in vigore le nuove disposizioni sulle limitazioni alla circolazione stradale nella Zona a Traffico Limitato

 

QUANDO NON SI PUO’ ACCEDERE:

 

  • DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ DALLE ORE 19.00 ALLE ORE 07.00  - ZONA A TRAFFICO LIMITATO – POSSONO ACCEDERE SOLO I TITOLARI DI CONTRASSEGNO.

 

  • SABATO, DOMENICA E FESTIVI DALLE ORE 00.00 ALLE ORE 24.00 - ZONA A TRAFFICO LIMITATO – POSSONO ACCEDERE SOLO I TITOLARI DI CONTRASSEGNO

 

QUANDO E’ POSSIBILE ACCEDERE:

 

  • DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ DALLE ORE 07.00 ALLE ORE 19.00 - ZONA A TRAFFICO LIMITATO –  LIBERO TRANSITO

 

 

 
Di Redazione (del 29/04/2018 @ 11:13:06, in Comunicato Stampa, linkato 1281 volte)

Hanno rappresentato, nella manifestazione regionale del Trofeo dei Territori “ MESCHINI 2018”, i tre -sesti della formazione dell’AREA 4 LECCE, distinguendosi sia nelle fasi eliminatorie che in quelle finali per capacità tecniche (ancora da migliorare) e spirito di gruppo.

Il riferimento è per i giovani Under 16 Pierpaolo CAFARO, Andrea LERARIO e Stefano PEPE che selezionati dal responsabile tecnico Livio BRAMATO , hanno partecipato a tutti i collegiali tenutisi quest’anno in prospettiva del Torneo dei Territori.

Articolata in maniera non residenziale nei giorni 18 e 22 aprile nei palazzetti di Massafra e Monteroni, per poi concludersi il 25 aprile al PalaGrotte di Castellana, la manifestazione ha visto la partecipazione degli U.16 selezionati e suddivisi per aree geografiche di appartenenza.

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 27/04/2018 @ 13:24:15, in La chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò, linkato 2054 volte)

E’ vero: la storia non ci dice dove andremo (si tratta di una decisione che spetta a noi, se ne siamo capaci), ma da dove veniamo. E scartabellare le carte di un archivio è come percorrere un’avventura contro tempo, quando il passato si disvela con sorprese inimmaginabili e senti che alcune cose che ti appartengono per chissà quale strampalato marchingegno. Continuiamo a seguire la Storia così come raccomodata da P. Francesco D’Acquarica: chissà che non troveremo qualcosa che parlerà di noi.

La redazione

 

Francesco Carafa (? -1754)

(Vescovo di Nardò dall’11 aprile 1736 al  1º luglio 1754)

 

Dal 1736 al 1754 i Pontefici furono:

            Clemente XII          (1652-1740)                         Papa dal 1730 al 1740

            Benedetto XIV        (1675-1758)                         Papa dal 1740 al 1758

 

            Arciprete di Noha

            Don Andrea Soli (1695-1754), parroco dal 1728 al 1754

 

            Francesco Carafa, napoletano, dei duchi di Monte Calvo, fu eletto Vescovo di Nardò il 15 aprile 1736. Compì più volte la visita pastorale della diocesi, tramandandocene relazioni scritte, ma di poca importanza. Il Carafa morì santamente il 1 luglio 1754 dopo 18 anni di episcopato.

            Di questo periodo è da sottolineare il gravissimo terremoto che colpì il meridione di Italia. Il 20 febbraio 1743, mercoledì, verso mezzanotte, nella città di Nardò e dintorni un terribile terremoto scosse per circa otto minuti tutto il territorio. Ebbe l’epicentro a poca distanza dall’abitato seminando rovina e morte. Pochissime case, circa una ventina, rimasero intatte, le altre o crollarono interamente o furono gravemente lesionate e rese inabitabili. Le chiese e gli edifici pubblici andarono in rovina, interamente o parzialmente.

            La facciata della cattedrale, fatta costruire pochi anni prima dal Sanfelice, fu danneggiata e lesionata: caddero le due statue laterali di S. Basilio e di S. Benedetto, quella centrale dell’Assunta, posta sulla sommità, e il campanile. Gravemente danneggiato fu il seminario: alcuni vani rimasero pericolanti ed inabitabili.

     Andò completamente distrutto il vecchio palazzo di città, che sorgeva sulla piazza principale, costruito nel 1612 in forma magnifica. Crollò la chiesa di S. Francesco di Paola. Cadde e andò in frantumi il campanile della chiesa di S. Domenico. Crollò la chiesa della V. del Carmine. Le vittime furono 112 in gran parte donne e bambini.

 

Relazione con la chiesa di Noha

 

            L’arciprete di  Noha era ancora don Andrea Soli di cui abbiamo già scritto. Sicuramente accolse con zelo il Vescovo nelle diverse visite pastorali che il Carafa indisse in tutta la diocesi.

            Non bisogna dimenticare il grave terremoto del 20 febbraio del 1743, sopra citato. L’epicentro fu nel Canale di Otranto a circa 50 km dalla costa. Le maggiori distruzioni furono subìte dalle città di Francavilla Fontana e di Nardò, dove raggiunse 6.9 della scala Richter, e da Amaxichi, una località dell'isola di Lefkada (Isole ioniche) in Grecia. E si sa che un terremoto di quella potenza può fare danni fino ad un raggio di 100 chilometri.

            Il nostro don Andrea non dice niente a proposito, anzi nei registri parrocchiali dei mesi attorno a quella data (febbraio 1743) non registra né morti, né nati, né sposati: quasi come se non fosse accaduto nulla. Certamente anche a Noha ci furono dei danni, ma non tali evidentemente da esser riportati nei registri parrocchiali.

 
Di Redazione (del 27/04/2018 @ 13:19:20, in Comunicato Stampa, linkato 1009 volte)

Sarà certamente un confronto aspro e ad alta tensione agonistica, quello che offrirà il PalaPanico, sabato 28 alle ore 18.00, quando scenderà in campo la capoclassifica BCC LEVERANO per incontrare l’OLIMPIA S.B.V. GALATINA.

Gli obiettivi delle due squadre , agli antipodi per risultati acquisiti , rispecchiano i percorsi programmati ad inizio stagione: play off per sognare la serie A2 per i ragazzi di mister Zecca, salvezza per la squadra del Presidente Santoro.

Mentre i gialloblu leveranesi hanno da tempo la certezza di disputare gli spareggi , affrontando nella prima fase la capoclassifica del giorne H (Lamezia)  e il cui esito comunque determinerà una promozione diretta per una delle due contendenti, il discorso per l’Olimpia S.B.V. è molto più complesso per una serie di probabilità che possono verificarsi.

Allo stato attuale, pur occupando l’undicesimo posto in classifica con 19 punti e distanziando l’Ostuni di 3(16 punti) e la Matervolley Castellana di 6(13 punti), la matematica lascia  a tutte e tre le compagini la possibilità della salvezza , soprattutto alla luce del turno di riposo che i ragazzi di mister Stomeo dovranno rispettare nell’ultima giornata.

La gara quindi contro Orefice e soci assume un aspetto determinante che potrebbe anticipatamente decretare , già sabato, la salvezza solo guadagnando tre punti; diversamente i risultati che maturerebbero sui campi di Potenza e Bari , dove sono ospiti rispettivamente Ostuni e Castellana, potrebbero rivoluzionare la classifica.

 

Sabato 28 sul palco di Levèra suoneranno per noi i MISTURA LOUCA.
Un viaggio musicale tra colori e sonorità della patchanka. La traduzione letterale della band, infatti, "miscuglio pazzo", esprime al meglio la grande varietà degli stili musicali proposti (reggae, ska, gypsy punk e sonorità popolari della Grecìa Salentina).

 

 

 



Domenica 29 ci sarà il secondo appuntamento teatrale.
Sulla scena A.lib.i. - artisti liberi indipendenti che dopo il successo di pubblico di Muttura porta in scena da noi "VentOtene".
Il sogno europeo è un racconto all’incrocio tra la Storia con la esse maiuscola e le storie di amicizia, di lotta politica e d’amore di un gruppo di giovani antifascisti italiani che al confino, mentre la guerra brucia l’Europa, danno alla luce il Manifesto di Ventotene, il documento che a più di settant’anni dalla pubblicazione è guardato ancora come l’atto di nascita del processo di integrazione europea.
Altiero, Ursula, Eugenio, Ernesto e Tina sono i cinque personaggi in scena, colti in quel momento della loro vita in cui stanno per varcare la soglia che li avrebbe trasformati da persone in personalità storiche. Soglia che varcherà anche quello scoglio di due chilometri nel Tirreno che è l’isola di Ventotene, in cui il regime fascista relegava gli oppositori politici, che segna questa storia e ne è segnata. L’isola che per la distanza dalla terra e dagli eventi che alla fine degli anni Trenta portano al massacro della seconda guerra mondiale è stata la culla, periferica ma attenta, che ha reso possibile – dopo la guerra, dopo i totalitarismi e i razzismi – il progetto di un’Europa libera e unita.

 

Canto notturno di un pastore ...

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