Di Redazione (del 03/10/2024 @ 19:50:12, in NohaBlog, linkato 258 volte)

Non è che vi scordate dell'appuntamento di domani sera, quello del concerto delle 20.30 a cura della Giovane Orchestra del Salento, che, per via delle condizioni meteo, avrà luogo al chiuso e al coperto (ma sarà di fatto un'escursione all'aria aperta) nel teatro Domenico Modugno di Aradeo. 
L'ingresso è gratuito (e anche l'uscita).
Come certamente avrete avuto modo di leggere, si tratta dell'inaugurazione del nuovo anno "accademico" del Circolo Levèra di Noha, un gruppo di persone indipendente dagli schieramenti e con tanta voglia di cittadinanza, dialogo, pace, arte e giustizia. 
Forse non serve altro per ottenere un certificato di resistenza in vita. 

Noha.it

 
Di Redazione (del 02/10/2024 @ 19:33:44, in NohaBlog, linkato 209 volte)

Per questioni legate alla pioggia (pur sempre "multo utile et humile et pretiosa et casta"), il concerto di venerdì prossimo 4 ottobre,  previsto originariamente in piazza Castello a Noha, trasloca al coperto ad Aradeo, al teatro Domenico Modugno. Stessa ora.
Questo nell'attesa di un nuovo teatro tutto nohano, che potrebbe trovare ospitalità o nella sala del Cinema dei Fiori del tempo che fu, o nell'antico stabilimento della distilleria Galluccio. 
Sogno? Forse. Ma il pensiero è già azione. 

Noha.it

 
Di Redazione (del 27/09/2024 @ 08:34:42, in NohaBlog, linkato 358 volte)

Vestita a festa dalle luminarie premiata ditta Cesario De Cagna in occasione della festa di San Michele Arcangelo, la piccola [grande, ndr.] Noha omaggia per tre giorni il suo patrono, che la sorveglia e la protegge dall’alto della chiesa parrocchiale.

La ricorrenza inizia sabato 28 settembre con la processione delle 19.30 con il simulacro dell’Arcangelo, accompagnato dalla banda Città di Noha, che presta servizio tutto il giorno.

Domenica 29 la festa continua tra mercatini, luna park per i più piccoli [e anche meno piccoli, ndr.] e cibo di strada da gustare mentre si ascolta il concerto della banda Città di Taviano, sulla cassa armonica, fino al Bolero finale. Si chiude con i fuochi d’artificio a cura della ditta Coluccia di Galatina.

Lunedì 30 la festa si congeda con un dj set in piazza, dalle 22. La festa è organizzata ogni anno dal comitato che ha la peculiarità di raggruppare soci che si chiamano in maggior parte Michelino.

 
Di Redazione (del 26/09/2024 @ 13:21:19, in NohaBlog, linkato 909 volte)

Carissimi Fratelli e sorelle, l'annuale appuntamento della festa del nostro Santo Patrono costituisce per noi un'occasione propizia per incrementare il cammino di fede.  Gli Angeli ci insegnano a "volare alto", a non restare impantanati nel caos infernale di questo mondo secolarizzato nel quale viviamo. Come luce che brilla San Michele ci chiama ad imitare Gesù Cristo per essere uomini e donne che con coraggio sanno adoperarsi affinché possiamo vivere l'amore di Dio nel servizio di presenza e accompagnamento verso ogni fratello. San Michele ci aiuti e ci sostenga in questo itinerario di santità.

PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI

19 - 27 Settembre Solenne Novenario

  • Tema di riflessione: "Testimoni di speranza"
  • Ore 18.30 Recita della Corona Angelica
  • Ore 19.00 Celebrazione Eucaristica

28 Settembre Vigilia della Festa

  • Ore 18.30 Recita della Corona Angelica
  • Ore 19.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Parroco Rev.mo Sac. Francesco Coluccia
  • Ore 20.00 Processione per le principali vie del paese con la partecipazione delle Autorità Civili e Militari, delle Associazioni Ecclesiali e Cittadine. Itinerario: via Pigno, via Carso, via Tiziano, via Cadorna, della Pace, via A. Magno, P.zza C. Menotti, via Catania, via Aradeo, via Puccini, via Marconi, via Agrigento, via Agrigento, p.zza XXIV Maggio, via Collepasso, via Castello, p.zza S. Michele.

29 Settembre Solennità di San Michele Arcangelo

  • Ore 7.00/8.30/10.00/11.30 SS. Messe
  • Ore 19.00 Solenne Celebrazione Eucaristica. Al termine venerazione della Reliquia

30 Settembre Giornata del Ringraziamento

  • Ore 18.30 Recita della Corona Angelica
  • Ore 19.00 Celebrazione Eucaristica

 

PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONI

28 Settembre

Orchestra di Fiati "San Gabriele dell'Addolorata" Noha (LE) Maestro Direttore e Concertatore LOREDANA CALÒ.

Durante il percorso della Processione Spettacolo Pirotecnico a cura della Ditta "La Pirotecnica del Sud" di Piero COLUCCIA di Galatina (LE)

Ore 21.30 ITALIAN GRAFFITI in Concerto.

29 Settembre

Concerto Lirico Sinfonico Città di "Taviano" (LE) Maestro Direttore e Concertatore DANIELE DE PASCALI.

Ore 24.00 A conclusione dei Festeggiamenti spettacolo di fuochi pirotecnici curati dalla Ditta "La Pirotecnica del Sud" di Piero COLUCCIA di Galatina (LE).

30 Settembre

Ore 21.00 si esibirà il gruppo "𝐈𝐎 𝐓𝐄 𝐄 𝐏𝐔𝐂𝐂𝐈𝐀" in concerto

 

 

L’accorrere dei pellegrini

Dalla fine del V secolo in poi una folla incalcolabile di pellegrini, desiderosi di vedere e toccare la sacra grotta per pregare in essa Dio e san Michele, non ha mai smesso di salire al monte dell’Angelo. Nella grotta del Gargano i pellegrini ivi giunti hanno sperimentato la gioia dell’in-contro con la misericordia di Dio e il conforto della protezione angelica: di questo essi erano fermamente convinti. Nell’alto Medioevo poi, fatti prodigiosi avvenuti su quel monte diventarono celebri in tutto il mondo occidentale e il santuario si impose come modello per tutti gli altri santuari micaelici.

“Fra VIII e X secolo - scrive il Petrucci* - il pellegrinaggio alla grotta garganica si era trasformato da fenomeno locale, quale era alle origini, in fenomeno di ampiezza europea; in Francia, in Germania, nelle isole britanniche era giunta, insieme con la devozione per l’arcangelo, che aveva seguito le vie più diverse di diffusione, anche la fama del suo più importante santuario d’Occidente”.

(*Armando Petrucci nato a Roma 1° maggio 1932 e morto a Pisa il 23 aprile 2018, diplomatista e dodicologo italiano, da un suo libro del 1963: Aspetti del culto e del pellegrinaggio di S. Michele Arcangelo sul monte Gargano).

La visita alla grotta scelta dall’Arcangelo divenne tappa obbligatoria nei grandi pellegrinaggi, così come divenne consuetudine, per i pellegrini che giungevano d’oltralpe, fermarsi non solo a Roma, sulla tomba degli apostoli, ma prolungare il viaggio fino al Monte dell’Angelo.

La grotta di S. Michele fu frequentata da pellegrini provenienti da ogni strato sociale: papi, imperatori, vescovi, abati e monaci e semplici fedeli: tutti, con la loro devota presenza, testimoniano la celebrità e notorietà del santuario.

Molte e svariate sono state le vie attraverso le quali il culto ha raggiunto i diversi paesi europei, ma per gran parte è stata opera dei pellegrini stessi. Mettersi in cammino verso il Gargano era una vera scelta di fede, capace di sfidare tutti i pericoli che il faticoso viaggio comportava.

Questi, percorrendo la via Francigena, si recavano alla grotta mettendo a rischio la propria vita per i più svariati pericoli. Molti, lungo la strada, a causa delle fatiche, andarono incontro alla morte. Spesso dovevano difendersi dai briganti o da altri filibustieri, come accadde nell’anno 869, quando i Saraceni, senza alcun rispetto del luogo sacro, profanarono il santuario e depredarono chierici e pellegrini lì convenuti.

Ritornando alle loro case i pellegrini “pubblicizzavano” i prodigi del Gargano raccontando delle grazie concesse loro da Dio tramite l’intercessione di san Michele. Il loro racconto catturava la curiosità di molti, suscitava interesse, ma soprattutto accendeva nel cuore di tanti il desiderio di ascendere al monte dell’Angelo. Così sempre nuovi anelli si aggiungevano alla catena che, partendo dal Gargano, poteva allungarsi nelle zone più diverse dell’Europa.

Non mancarono poi quelli che, in ricordo del loro pellegrinaggio, fecero edificare chiese, conventi o cappelle o altre costruzioni in onore del Santo. Furono tanti coloro che nel testamento lasciarono agli eredi il compito di compiere un pellegrinaggio in suffragio della loro anima presso la grotta di san Michele.

E Noha?

 

Monaci basiliani della Calabria e della Lucania

L’Arcangelo fu particolarmente venerato dai monaci basiliani presenti nell’Italia meridionale e anche a Noha. San Nilo (910-1004), un anacoreta di spicco, fino all’anno 980 era rimasto nella zona cosiddetta del “Mercurjon” in Calabria, vicino Rossano, dove, nella grotta di San Michele, rimaneva spesso per parecchi giorni senza prendere cibo, nutrendosi di pane, radici e frutta. Non essendo più sicure le zone della Calabria per le frequenti incursioni saracene, Nilo venne nel Lazio dove fondò il convento di San Michele in Valleluce su un terreno donato dai benedettini di Monte Cassino.

Anche in Basilicata l’Arcangelo Michele è veneratissimo: in suo onore sono state costruite e consacrate chiese e cappelle, la maggior parte delle quali presentano le caratteristiche dei santuari micaelici.

Sul monte Vulture, in un luogo di grande solitudine e di grande suggestione per la posizione elevata sui laghi, sorge un’antica abbazia dedicata a san Michele. Essa, per le sue somiglianze con il santuario pugliese, potrebbe essere considerata come il Gargano della Lucania. L’abbazia, infatti, è nata intorno ad una delle grotte abitate da eremiti basiliani che veneravano san Michele Arcangelo; la chiesa situata all’interno, ha conservato la forma di una grotta con l’ingresso aperto sui laghi formatisi nei crateri del Vulture. Risulta assai evidente quanto ricalchi il modello garganico.

 

I Longobardi scoprono l’Arcangelo San Michele

Nel loro espandersi dal montuoso Sannio verso le coste adriatiche, i Longobardi vennero a conoscenza del santuario di S. Michele sul Gargano. L’Arcangelo suscitò in loro un grande fascino: ricordava una figura del loro passato. Nacquero simpatia e venerazione insieme: in Michele, essi ritrovavano le qualità di Wodan, che dai popoli germanici era considerato il dio supremo, dio della guerra e protettore di guerrieri, come testimonia lo stesso Paolo Diacono*: “Wodan, che aggiunta una lettera chiamarono Godan, è lo stesso che presso i romani viene chiamato Mercurio ed è adorato come dio da tutte le popolazioni della Germania “.

*Paolo Diacono (in latino Paulus Diaconus), pseudonimo di Paul Warnefried (amico protettore) o Paolo di Varnefrido o anche Paolo di Warnefrit (Cividale del Friuli, 720 circa – Montecassino, 13 aprile 799) è stato un monaco cristiano, storico, poeta e scrittore longobardo di lingua latina. Nel 787 tornò a Montecassino, dove fra l'altro scrisse l'Historia Langobardorum, la sua opera più famosa in cui narra, fra mito e storia, le vicende del suo popolo, dalla partenza dalla Scandinavia all'arrivo in Italia fino al regno di Liutprando.

La simpatia si trasformò in venerazione e San Michele divenne il simbolo di un popolo passato dal paganesimo al cristianesimo.

 

Anche i Normanni e gli Angioini

Nell’Italia meridionale, per vicende assai diverse, si sono avvicendate lungo il corso dei secoli alcune dominazioni e ciascuna ha lasciato in forme e modi diversi, presso il santuario garganico, i segni della sua presenza e della sentita devozione verso san Michele. Poco dopo il Mille, uomini guerrieri in cerca di avventure e di fortuna, sciamati dalla Normandia a piccoli gruppi, si stanziarono nell’Italia meridionale: sono i Normanni (il nome significa appunto “uomini del nord”), come erano chiamati nel Medioevo gli abitanti dell’Europa settentrionale.

Tra parentesi è bene tenere presente che fu proprio il normanno Tancredi, Conte di Lecce, ad affidare il vasto feudo di Noje alla nobile famiglia De Noha.

L’ambiente era propizio per il continuo riaffiorare di dissidi e guerre fra greci, principi longobardi, repubbliche marinare e arabi di Sicilia. Militando ora per gli uni ora per gli altri, i Normanni seppero trarre profitto dalle situazioni e finirono col diventare arbitri della sorte del paese. Infatti nel 1059, a Melfi, papa Nicolò II fece del potente Roberto il Guiscardo (vale a dire, l’astuto: così fu definito il più famoso principe normanno) un vassallo della santa Sede, nominandolo duca di Calabria e Sicilia.

I Normanni furono molto legati a san Michele. Prima di stanziarsi nel mezzogiorno italiano, avevano già conosciuto il culto di san Michele in Normandia, nel celebre santuario di Mont Saint-Michel: santuario, quest’ultimo, che era stato dedicato all’arcangelo nel 709, dopo che Oberto, vescovo di Avranches, aveva espressamente inviato dei suoi rappresentanti nel santuario del Gargano.

Quando si stabilirono nell’Italia meridionale, il loro rapporto con san Michele si intensificò maggiormente e fecero del Gargano il loro santuario preferito. Come si esprime ancora Armando Petrucci (Armando Petrucci (Roma, 1º maggio 1932 – Pisa, 23 aprile 2018 paleografo, medievista, diplomatista e codicologo italiano), il Gargano costituiva agli occhi dei normanni “quasi la capitale spirituale”, “il centro religioso più insigne: quello, oltre tutto, che meglio poteva rappresentare un legame ideale con la patria lontana”, anche se “alle popolazioni meridionali terrorizzate da questi nuovi Saraceni, da questi implacabili conquistatori, il nesso ideale che i normanni sentivano e tentavano di stabilire fra la loro azione di guerra e il culto micaelico sfuggiva”.

Nella seconda metà del XIII secolo la Sede apostolica, per difendere i suoi diritti nel sud Italia contro gli abusi della dinastia sveva, chiamò in suo aiuto Carlo I duca d’Angiò ed affidò a lui e ai suoi discendenti il Meridione d’Italia.

Per comprendere meglio quanto sto esponendo bisognerebbe non perdere di vista il bellissimo stemma dell’antico Comune di Noha: quelle tre torri e le due barchette tra le onde del mare. Anche se non riusciamo ad avere una documentazione storica che ne spieghi l’origine e il significato, da quanto detto fin qui qualcosa si può anche ragionevolmente supporre.

 

 

Introduzione

Nel leggere questa ricerca tenete conto che Noha, sicuramente con nome diverso, è molto antica, anche se non ci sono documenti storici precisi: la sua storia comunque è anteriore all’era cristiana, basti pensare alle tombe messapiche,  ancora esistenti e dimenticate a ridosso di quello che uno volta era la SALPA.

Ricordo che quando pubblicammo il volume “Noha, Storia, Arte e Leggenda” il direttore del giornale “Il Galatino”, il prof. Zeffirino Rizzelli(1926-2007) mi chiamò per un’intervista alla Radio e tra le altre cose mi domandò perché il Protettore di Noha è San Michele Arcangelo. Sul momento non seppi dare una risposta articolata, ma da allora nacque in me l’interesse di approfondire l’argomento. Ed eccomi qua per condividere con voi queste mie riflessioni.

 

Perché un Santo Protettore

L’origine del fenomeno dei patroni cittadini risale al IV secolo, quando la Chiesa riservava una particolare venerazione per i propri martiri, designandoli come Patroni Titolari di una comunità. Il martire, oltre ad essere modello perfetto di vita cristiana, era considerato anche come un potente intercessore. Era desiderio di molti farsi seppellire nei pressi della sua tomba. A partire dal secolo successivo i martiri furono affiancati da santi vescovi, il cui ruolo e le cui funzioni venivano a intrecciarsi sempre più strettamente con la vita urbana.

Il santo patrono appare come un autentico elemento costitutivo della civiltà, poiché ogni momento della sua esistenza è in funzione di un avvenimento particolare della storia cittadina. Il rilancio medievale del culto per i santi patroni ha rappresentato un elemento decisivo nello sviluppo politico-territoriale delle nostre città. La novità apportata dal Cristianesimo alla natura del patronato risiede nell'aver rivoluzionato la vecchia architettura sociale, passando dalla subordinazione a un potere dispotico e oppressivo al protettorato di un’entità misericordiosa e rispettosa della dignità umana.

Il Santo Patrono dona volto e corpo all'appartenenza comunitaria e viene reinventato per adattarlo ai tempi e alle situazioni che mutano. I santi più noti non rimangono circoscritti entro una vicenda religiosa, ma diventano campioni della collettività.

 

 


È tradizione della piccola Noha, non a caso conosciuta come “la città dei cavalli”, festeggiare la Madonna delle Grazie proprio in sella a questo nobile animale.

A una settimana dalla ricorrenza religiosa, il 15 settembre, ci si dà appuntamento nel prato nei pressi dello stadio: cavalli, cavalieri, maestri sellai e palafrenieri del circondario si ritrovano per partecipare alla fiera dove, dalla mattina e fino al pomeriggio inoltrato, l’area del campo sportivo è teatro di gare, competizioni tra i meravigliosi cavalli da sella, ma anche scenografia di colorate sfilate, con i carretti dipinti a mano, i traini, le parature, e tutto il contorno di stand e bancarelle dove acquistare attrezzatura, finimenti pregiati e campanelle portafortuna.

Protagonisti della giornata, tra gli altri, gli splendidi animali del Centro Ippico Sant’Eligio di Noha, e i suoi maestri spagnoli. Ospiti i colleghi dell’accademia nazionale di arte equestre “Il Nero luminoso” che si esibiscono nelle diverse specialità equestri con i cavalli tra i più apprezzati del mondo: i murgesi.

 
Di Redazione (del 06/09/2024 @ 09:58:23, in NohaBlog, linkato 518 volte)

La Madonna delle Grazie s’incammina lungo le stradina della piccola Noha agghindata dalle parature della premiata ditta Cesario De Cagna in occasione della festa a Lei dedicata. La processione che La porta fra i fedeli si avvia alle 20 di sabato 7 settembre, dopo la messa sulle marce dell’orchestra di fiati “San Gabriele dell’Addolorata” di Noha.

Al rientro la statua è salutata dai fuochi d’artificio della ditta Coluccia di Galatina, mentre in serata, a partire dalle 21.30, si balla con Musicarella Sprint.

Domenica 8 le messe sono celebrate durante tutta la giornata, fino a quella delle 19. Poi alle 21 spazio alla serata di pizzica degli Scazzacatarante.

Legata alla festa religiosa c’è la fiera della Madonna delle Grazie, con la sfilata dei cavalli che – per questioni di cavalleria – si svolge la domenica successiva (vedi rubrica Sagre e feste).

 

 

 

Canto notturno di un pastore ...

Categorie News


Catalogati per mese:


Gli interventi più cliccati

Sondaggi


Info


Quanti siamo

Ci sono  persone collegate

Seguici sui Canali di

facebook Twitter YouTube Google Buzz

Calendario

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
14
16
17
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             

Meteo

Previsioni del Tempo

La Raccolta Differenziata