mag272024
Termina con una sconfitta per 4-2 la trasferta del Ct “G. Stasi” di Galatina a Lucca, contro una delle squadre più in forma del campionato.
«C’è molto rammarico – afferma il direttore tecnico e capitano Donato Marrocco - per questa sconfitta, purtroppo in questo momento le cose non vanno come vorremmo. Peccato per la partita di Bellifemine che ci avrebbe potuto far terminare la giornata con un pareggio. Nelle due ultime due sconfitte un ruolo determinante lo ha avuto anche la sfortuna, condizionando delle partite che avrebbero potuto avere risultati ben diversi visto l’alto potenziale di tutti i nostri giocatori».
Ecco i risultati delle singole sfide: Donev Gabriel Todorov contro Cardinale Andrea 6-2/6-2, Mazzeschi Emanuele contro Novo Ignacio 6-7(2-7)/2-6, Pierro Emanuele contro Romano Nicolò 6-1/6-1 e Ribecai Michele contro Bellifemine Alessandro Raffaele 6-4/6-4.
Nei doppi Mazzeschi Emanuele/Cerri Andrea contro Novo Ignacio/Binda Alexander 6-1/4-6/4-10 e Ribecai Michele/Donev Gabriel Todorov contro Cardinale Andrea/Duma Jacopo 6-3/6-0.
«Si complica un po' il nostro cammino nel campionato - conclude il capitano - però siamo sempre molto fiduciosi per le due ultime partite del girone dove incontreremo Eur e Modena».
mag272024
Gran gara quella della Salento Best Volley senza sbavature e con pochi errori, ma approcciata con il piglio di chi sente il gran momento. Niente conteggi in casa Sbv, né atteggiamenti sparagnini derivanti dalla vittoria piena ottenuta in trasferta a Casarano; almeno queste sono le direttive impartite dal tecnico.
E così è stato.
Scende in campo tirato a lucido il gruppo di mister Riccardo De Lorentis, con una tensione agonistica palpabile che la tribuna completamente gremita di tifosi ed appassionati sgretola con cori e applausi.
Non è da meno il giovane sestetto casaranese guidato da mister Corina che ha solo un colpo per poter portare la gara al golden set: la vittoria da tre punti.
Le norme d’indizione del campionato, infatti, non prevedono una terza gara in caso le squadre abbiano una parità di punti nel doppio confronto, ma demandano tutto allo svolgimento di un ulteriore frazione di gioco: appunto il golden set.
Fischio d’inizio e si comincia a bruciare l’adrenalina sia in campo che in tribuna.
La cronaca.
Con il diritto a servire la SBV si schiera in P1 con la diagonale Calò -Riccardo De Lorentis, capitan Guarini e Pestini centrali, Carlo De Lorentis e Murrone laterali, Quaranta al coordinamento difensivo della seconda linea.
mag272024
Questa mattina il deputato M5S e coordinatore regionale Puglia, Leonardo Donno, il consigliere regionale Cristian Casili, e il consigliere provinciale Antonio Tramacere, hanno incontrato, all’ospedale Santa Caterina Novella di Galatina, i medici, infermieri e operatori sanitari del reparto di ostetricia, ginecologia e pediatria.
È di queste ore la notizia che il punto nascite della struttura potrebbe essere chiuso per il periodo estivo a causa della carenza di personale, che però riguarda anche altri ospedali del territorio. La proposta di chiudere uno dei punti nascite tra quelli di Gallipoli, Galatina e Scorrano, è emersa da una riunione tenutasi lo scorso 24 maggio all’ospedale di Scorrano, a cui hanno partecipato i primari del dipartimento materno infantile della Asl Lecce. Nell’incontro che si è svolto oggi presso l'ospedale di Galatina, a cui hanno partecipato Donno, Casili e Tramacere, e al quale erano presenti il direttore sanitario di Presidio Giuseppe De Maria e il dottor Antonio Antonaci presidente della commissione salute del comune di Galatina, si è avuto modo di appurare che i primari non hanno titolo giuridico per fare proposte di chiusura di alcun reparto. Pertanto la decisione presa nell'incontro a Scorrano risulta illegittima. Durante l'incontro odierno è emerso che le carenze di personale si possono risolvere con il reclutamento di ulteriori risorse umane da parte della Direzione Asl secondo le modalità previste dalla legge, come ad esempio le graduatorie o le richieste di mobilità, e non con lo smantellamento dei reparti ospedalieri. Inoltre, il punto nascite di Galatina, dei tre menzionati, è quello che ha la più elevata produttività e casistica con un trend in ascesa, oltre a essere l’unico ad assicurare la massima sicurezza alle partorienti, in quanto dispone della sala parto, la sala operatoria e neonatologia sullo stesso piano. Inoltre negli altri due ospedali, a Scorrano e Gallipoli, se si verifica una grave complicanza durante il parto, la paziente deve essere trasportata attraverso ascensori e corridoi da un piano all’altro, e questo può rappresentare dei rischi. Infine, la struttura galatinese è l’unica tra le altre a essere abilitata ad accogliere partorienti affette da covid, disponendo anche di un doppio pronto soccorso atto a evitare contagi.
mag312024
Serata caratterizzata dalla partecipazione del Maestro compositore Biagio Putignano, quella organizzata dall’Università Popolare “Aldo Vallone” per oggi venerdì 31 maggio alle ore 18:30 nella Chiesa dei Battenti, in via Zimara.
L’evento sarà introdotto dalla Consigliera Rosa Anna Valletta.
L’incontro prevede la proiezione di alcune video-registrazioni a corredo della presentazione del lavoro del Maestro, dal titolo “Leggendo Calvino, viaggi scritti viaggi non scritti”, composto nel 2023 per due percussionisti ed elettronica.
La sua idea è stata quella di mettere al centro del suono l’ascoltatore, allo stesso modo in cui Calvino nel suo romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore mette il lettore al centro del romanzo, opera facente parte degli ultimi decenni della sua attività, il periodo dello Sperimentalismo.
Viaggi scritti viaggi non scritti si compone di dieci brani, sul modello delle dieci storie diverse alternate a dodici capitoli in cui è suddiviso il testo calviniano: ognuna di esse è caratterizzata da un impianto stilistico e strutturale a sé stante.
Durante l’incontro si prenderà in esame la poetica e le tecniche letterarie di Italo Calvino, mettendole in relazione con le pratiche compositive esperite nella musica di Biagio Putignano, grazie alla presenza della musicologa Francesca Cannella.
Biagio Putignano, compositore, diplomatosi presso i Conservatori di Roma, Padova e Bari, dal 2000 è titolare della cattedra di Composizione presso il Conservatorio di Bari. Già docente presso l’Università di Lecce e nei Conservatori pugliesi, ha tenuto corsi e seminari per Istituzioni nazionali ed internazionali. Vicepresidente della Società Italiana di Musica Contemporanea nel triennio 2017-19, ha presieduto giurie di concorsi nazionali ed internazionali. Professore ospite alla Hochschule di Ratisbona e all’Accademia di Musica di Stato di Minsk, ha ricevuto riconoscimenti in Italia e Spagna. Il suo catalogo comprende nove opere da camera, oltre duecento composizioni per vari organici, registrati su CD monografici e antologici. Le sue opere sono pubblicate da Gravis Verlag, Berlino. Ha pubblicato i volumi La musica intorno, (Bari, 2015) e Suite Breve (Roma, 2018); artista residente a Frisinga nel 2019 presso l'Europäisches Künstlerhaus Oberbayern e in Feldafing, Monaco, nel 2021.
Francesca Cannella, attualmente docente di Storia della Musica presso il Conservatorio Niccolò Piccinni, già insegnante di Storia della musica presso il Liceo Classico e Musicale "Giuseppe Palmieri”, é stata Adjunct Professor e Research Fellow presso l’Università del Salento. Ha pubblicato il volume L'estetica musicale dall'età romantica al formalismo novecentesco e il volume Immagini celesti, simboli musicali e metafore del potere.
Mario Graziuso
mag312024
FUTURAMENTE APS
giu012024
Due serate di spettacolo e intrattenimento, patrocinate dalla Provincia di Lecce, dai Club per l’Unesco di Firenze e di Galatina, che hanno fatto da cornice a un importante dibattito sociale, supportando le famiglie e offrendo loro nuovi spazi e opportunità.
Artisti di diverse discipline, dalla musica al teatro, dalla moda al canto, si sono alternati sul palco, trasformando il teatro in un luogo di condivisione e inclusione. Durante l’evento, si è esibita anche la band Dakkamà, portando il suo energico repertorio musicale a sostegno della causa grazie alla forza coinvolgente della pizzica salentina e della sua danza.
Il connubio tra la musica e le luminarie, installate dalla ditta Lumino Creative Design, hanno trasformato il palcoscenico del Teatro Puccini in un piccolo borgo salentino, capace di accogliere tutti gli artisti che hanno aderito all’evento.
giu022024
Un tuffo nella storia con la consapevolezza che i tempi sono cambiati ma le tradizioni e la fede hanno ancora tanto da dire e comunicare. E quale miglior modo se non attraverso la musica, quella compagna di cammino che non abbandonava nei canti e nelle preghiere i pellegrini che da Canterbury sino a Roma percorrevano la via francigena sino a spingersi più a sud, fino alla Puglia, in tre diversi percorsi ponte per raggiungere la terra santa.
In questa ricerca della tradizione, con la voglia di percorrere un cammino comune, l’ufficio scolastico regionale della Puglia Ufficio VI di Lecce ha promosso la rassegna territoriale “Music_Andando per la Via Francigena. Itinerari di Musica, Arte e Folklore lungo la via francigena salentina, per cercare di riscoprire il senso di quel cammino ed esaltare la gioiosa festa di musica delle scuole ricadenti lungo quei cammini.
E Galatina ricade proprio nella via Leucadense, quel tratto che da Brindisi porta sino a Leuca, in cui, assieme ad alcuni comuni limitrofi, giovedì 30 maggio ha visto realizzarsi una “sosta di pace”. Un percorso immaginario tra passato e presente, attraversando quel tratto che dalla torre dell’orologio arriva in piazza Orsini, sei scuole hanno fatto rete e si sono incontrate sotto l’ombra protettrice della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, meta ogni anno di moderni “pellegrini” che restano incantati nel vedere gli affreschi di una basilica che ricorda la basilica di Assisi, nello spirito di Francesco.
Dai bambini della scuola dell’infanzia con la loro allegria e spensieratezza nei canti e nei balli, passando dalle esibizioni di scuola primaria e secondaria di primo grado per arrivare agli studenti di scuola secondaria di secondo grado.
Testimonianza che ogni sosta era sì momento di riposo dopo il faticoso cammino, ma anche momento di scambio e di festa assieme a compagni di viaggio vecchi e nuovi.
giu022024
Gli umarèll di Noha sono in agitazione. Per chi non conoscesse il significato di codesto neologismo molto diffuso in quel di Milano, diciamo che - come riportato dalla Treccani - il lemma sta in genere a indicare il pensionato che s’aggira presso i cantieri intento a controllarne i lavori in corso, elargire consigli non richiesti, e criticare lo stato dell’arte.
Insomma il povero umarèll de nohantri s’era illuso di poter svolgere il suo “mestiere” in santa pace al primo rapidissimo esame di un cartello in rame affisso con quattro centroni direttamente sul prospetto della torre del locale Big Ben: avviso attestante solennemente, in ordine sparso, messa in sicurezza, risanamento, ripristino e dunque ritorno all’antico splendore di struttura, facciata, cupola, sculture in petra aurea, campane e martelli, illuminazione, marchingegno, lancette e quadrante dell’orologio, serramenti, e infine sale e balconi posti al primo piano dell’ottocentesco monumento.
Pazienza se nel suddetto manifesto, come invece molto probabilmente indicato dalla legge, non v’è riportata alcuna indicazione dell’importo dei lavori (tanto si tratta di soldi della collettività, e chi se ne frega), ma per fortuna, per la prima volta nella storia degli appalti pubblici, troviamo l’indicazione di una loro durata a piacere, un arco temporale elastico, un decorso malleabile, senza una data d’inizio o una terminale: in sostanza un lasso temporale “flessibile e inclusivo” (tanto per essere alla moda anche dal punto di vista semantico): dico 150 giorni in tutto, che, volendo, potremmo pure conteggiare a salti. Tanto l’orologio della torre è fermo, figurarsi il calendario e l’elettroencefalogramma di pollowers in estasi e di certa “stampa” quotidiana (un tempo senza virgolette e con la vocazione del cane da guardia).
Intanto l’umarèll di turno, gironzolando con le mani dietro alla schiena nella pubblica agorà come manco il sovrintendente alle belle arti, all’inizio credeva di aver trovato finalmente un po’ di pane per la sua dentiera, se non altro per sbarcare l’incipiente stagione primavera-estate, anzi tutto il lunario; invece, spaesato nel suo stesso paese, ha dovuto constatare sconsolato che sopra, sotto, dietro e intorno alla grande impalcatura presa a noleggio dalla ditta Giorgio Manco (quel Manco sarà forse voce del verbo?), per interi giorni, settimane e ormai anche mesi non s’è vista anima viva, e dunque non riusciva a comprendere come esattamente tutti quegli impegni potessero essere assolti nel breve volgere del promesso pentamestre.
È che gli umarèll di queste contrade sono anacronistici, antidiluviani proprio, non hanno ancora capito che quello non è assolutamente un cantiere fantasma, ma il frutto della più moderna tecnologia. Infatti oggi abbiamo intelligenza artificiale e algoritmi a gogò in grado di fare miracoli, onde gli ingegneri lavorano in Dad, gli operai sono tutti in smart working con martello e scalpello virtuali, il kit delle altre attrezzature è solo on-line (in pratica kit è mort), certe operazioni delicate si realizzano in telechirurgia, i pagamenti avvengono tramite l’home-banking, quando non direttamente in cripto-valute, ergo lo stato avanzamento dell’opera si compirà con la sola forza del pensiero, e questo a prescindere dagli assessori ai lavori pubici che, mutatis mutandis, pare si cambino appunto come le mutande.
Ma tranquilli tutti quanti, umarell e resto del mondo: il virgineo sindaco - quello dei superlativi assoluti [nei suoi discorsi non trovi aggettivi di grado positivo, ma soltanto epiteti con desinenza in –issimo, ndr.]), maestro di slogan galvanizzanti folle fiduciose e plaudenti, non vede l’ora di tagliare il nastro inaugurale della restaurazione, pardon del restauro, con tanto di fascia tricolore a tracolla; e questo avverrà quando meno ve lo aspettate e alla faccia vostra, quattro oppositori disobbedienti, dubbiosi, critici, e pure un tantino beffardi che non siete altro.
Non solo. Reduce dal recente successo registrato con la performance sul puteale della Trozza (gridolini di piacere dei supposters nel vederlo colà spaparanzato in tutto il suo splendore), con un salto da fare invidia a Spiderman s’inerpicherà fin sulla cima del vecchio campanile civico nohano, dimostrando a tutti, vivaddio, quanto egli sia aitante, atletico, pronto a scalare vette fisiche e metafisiche mai immaginate prima d’ora lungo tutto l’orbe terracqueo.
Non per nulla qui abbiamo campioni assoluti di alpinismo. Sugli specchi.
Antonio Mellone
giu032024
Oggi lunedì 3 giugno alle ore 18:30, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, ospiteremo il Direttore de il galatino, don Francesco Coluccia, per un incontro su “La scelta editoriale di pubblicare la storia urbanistica di Galatina”, un prezioso inserto pubblicato in più puntate dal giornale, scritto dall’architetto Rosario Scrimieri.
A questa interessante ricostruzione storica la nostra Associazione ha dedicato tre incontri nei quali l’architetto ha preso in esame il suo lavoro, soffermandosi sugli accadimenti dagli anni '50 fin quasi al secondo decennio di questo secolo.
Il focus sulla storia delle vicende urbanistiche della nostra città ha consentito di rivivere periodi della sua vita politica, sociale e culturale e come da quella narrazione si siano potute ricavare indicazioni per una urbanistica partecipata per il nostro futuro.
La serata odierna, invece, vuole approfondire, grazie alla presenza del suo Direttore, le ragioni che hanno spinto il galatino a pubblicare la storia urbanistica di Galatina curata dall’architetto Scrimieri, che sarà presente in sala per testimoniare anch’egli la progettazione e la realizzazione di questa preziosa raccolta.
Appare abbastanza chiaro che sarà evidenziato, nel corso del dialogo tra don Francesco Coluccia e il presidente dell’Università Popolare Mario Graziuso, il ruolo che la testata galatinese ha avuto e ancora occupa nella nostra storia cittadina, nel suo racconto della città nel tempo sotto ogni profilo, un giornale che, come ebbe a scrivere don Antonio Antonaci il 15 gennaio 1988 in un suo editoriale, “ormai il Galatino è diventato una vera e propria istituzione”, ed ancora continua ad essere tale.