Di Antonio Mellone (del 21/02/2019 @ 21:48:19, in don Donato Mellone, linkato 1509 volte)

Quattro anni fa, esattamente il 21 febbraio 2015, alla soglia dei novant’anni, don Donato Mellone lasciava per sempre questa valle di lacrime diretto verso altre mete. Ma non è detto che tutte ‘ste lacrime fossero necessariamente di pianto: ché molto spesso erano di risate.

Come ormai tradizione vuole, vorrei ricordarlo con qualche aneddoto che lo riguarda.

***

Sì sa che con l’età l’udito è forse, dei cinque sensi, quello che più ne patisce. Don Donato non ne fu immune, tanto da diventare progressivamente sordo come una campana (quando si dice il caso). Questo per la gioia di molti tra i fedeli penitenti pronti, dopo il canonico esame di coscienza, al sacramento della Confessione.

Da lui c’era sempre la fila, sicuramente anche per via del fatto che l’assoluzione era assicurata nel breve volgere di qualche minuto e soprattutto per qualunque peccato.

Per. Qualunque. Peccato.

Eccovi l’esempio di un dialogo in confessionale che oseremmo definire Conversazione PD: vale a dire tra Penitente/Peccatore (P) e Don Donato (D):

D - Da quanto tempo non ti confessi, figliolo?

P – Eh, caro don Donato, hai presente la Prima Comunione? Be’, per me fu anche l’ultima.

D – Bene, bene: in effetti il bisogno di riconciliarsi con Dio è alla base della vita cristiana.

P - Poi, padre, volevo dirti che ho ammazzato cinque persone, in pratica una strage.

D - Molto bene, bravo, continua sempre così: l’umanità ha bisogno di persone come te, e soprattutto di azioni come le tue per diventare più giusta e civile.

***

Arrivò il tempo dei telefonini. In chiesa madre durante le funzioni religiose era un continuo echeggiare, al cui confronto i decibel di un organo a canne sarebbero stati quelli di una camera anecoica. Don Donato, che non ha mai posseduto un telefonino in vita sua, seppe da qualche fedele più esperto le modalità con le quali si poteva silenziare questo esigente padrone che ci portiamo a spasso.

Sicché una volta, nel corso di un’omelia, squilla d’un tratto il solito anonimo Smartphone. Udito l’ennesimo trillo molesto, interrompendo il fluire dei pensieri (stava giustappunto disquisendo di comandamenti) così parlò ex-cathedra: “Questi squilli continui sono smisuratamente importuni: la prossima volta siete pregati di utilizzare il vibratore”.

***

Siamo agli inizi degli anni ’60. Da giovane prete, insieme ad un altro sacerdote diocesano, don Donato si reca in pellegrinaggio a Roma. Nel corso di alcuni esercizi spirituali il nostro Don venne invitato a parlare alla Radio Vaticana della sua esperienza di professore di Latino, Italiano, Storia e Geografia presso il seminario vescovile di Nardò. Si era preparato il discorso ma, ovviamente, come al suo solito non volendo leggere nulla, decide di parlare a braccio. Gli passano la parola.

Sarà stato per l’emozione di discorrere per la prima volta in una radio, e soprattutto Urbi et Orbi, così esordì: “Sia lodata la Radio Vaticana, qui vi parla Gesù Cristo”.

***

Voi dovete sapere che don Donato ha sempre bevuto il vino fresco. Che dico fresco, gelato. Anche fuori dalla stagione del solleone. Per lui una delle penitenze più dure (difficili da sopportare perfino in Quaresima) era riuscire a mandar giù il vino – dico anche quello della messa - a temperatura ambiente, soprattutto d’estate: “Ma così il vino non scende e non scende” - diceva.

Trova dunque una soluzione. Chiede e ottiene dalla fedele Antonietta, dimorante dirimpetto alla sacrestia, l’impegno di procurargli un po’ di ghiaccio tritato, una granita insomma, da introdurre nelle ampolline dell’acqua e del vino qualche minuto prima della celebrazione.

“Ma come, zio: il sangue di Cristo in ghiaccio?” – gli faccio.

“Guarda: la morte sua”.

***

p.s. Alcuni degli episodi narrati sopra (tipo l’ultimo) sono veri: quanto è vero Iddio.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 22/02/2019 @ 19:33:27, in Comunicato Stampa, linkato 1172 volte)

In occasione della Giornata mondiale alle malattie genetiche rare, il Coordinamento Provinciale Telethon di Lecce e Co.Re.Ma.R Puglia organizzano per giovedì 28 febbraio alle ore 9.00 presso Sala Contaldo - Palazzo della Cultura a Galatina un convegno dal tema

Giornata Mondiale delle Malattie Rare: coordinamenti in rete

con patrocinio di ASL Lecce, AReSS e Comune di Galatina
Un incontro importante che vede stringersi sempre più la collaborazione tra il Coordinamento Provinciale Telethon di Lecce e il Coordinamento Malattie Rare attivo in provincia. Il convegno che vedrà la partecipazione attiva dei ricercatori per conto di Telethon dell’Università del Salento, nonché delle rappresentanti del Coordinamento Regionale Malattie Rare Puglia, sarà incentrato sull’integrazione tra Assistenza Sanitaria e Assistenza Sociale e avrà lo scopo di promuovere un’efficace attività di sensibilizzazione sul tema delle Malattie Genetiche Rare.

PROGRAMMA

 
Di Redazione (del 22/02/2019 @ 19:43:59, in Comunicato Stampa, linkato 1389 volte)

Sabato 23 febbraio alle ore 18,30 presso la Chiesa del Collegio a Galatina avrà luogo il terzo appuntamento della Rassegna  “Incontri al Collegio” organizzata dalla libreria Fiordilibro in collaborazione con la Rettoria della Chiesa di S. Maria della Grazia, dal titolo “ Le Cripte nel Salento. Il Patrimonio Iconografico”. Gli insediamenti rupestri presenti nel Salento, non sono stati oggetto negli anni di approfondite indagini archeologiche ed anche le fonti sono lacunose quando non del tutto assenti, per questo è importante conoscere e far conoscere questo patrimonio a rischio per l’abbandono e l’incuria, insieme ad una parte della storia del Salento di cui è testimone.  Lo storico ed archeologo Stefano Cortese, volto noto e collaboratore di emittenti locali quali TeleRama con Terre del Salento, nazionali come RAI1 e RAI2, Canale5, Commissario per il Paesaggio e VAS in varie Unioni dei Comuni, ne traccerà un quadro aggiornato, soffermandosi in maniera particolare sulle cripte e gli elementi decorativi parietali che le caratterizzano. Introduce l’incontro Don Antonio Santoro Rettore della Chiesa di S. Maria della Grazia.

 

E’ accaduto spesso che nei formalismi della burocrazia, madre di delibere, determine, leggi regionali o decreti ministeriali,  ci si sia scordati del vero è unico obiettivo : la tutela del malato e il suo diritto di cura in una sanità pubblica efficace ed efficiente, principio sancito peraltro dalla costituzione.

Da troppo tempo ormai che gli “utenti” pugliesi sono frastornati e disorientati da un riordino ospedaliero infinito, talvolta contraddittorio nelle scelte spesso incomprensibili che in un clima di perenne campagna elettorale viene “usato” più che studiato.

E’ di questi giorni la polemica sul servizio “Week surgery” attivato presso l’Ospedale di Galatina, così come previsto dalla delibera n° 2430/18 della Direzione ASL Lecce che, nel pieno e vero spirito del tanto vituperato Decreto Ministeriale 70/2015, seguendo la tendenza sempre meno invasiva dell’attività chirurgica e conseguente minore necessita di ricoveri prolungati, ha concentrato su Galatina anche l’attività medio bassa di chirurgia generale dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce.

Poche parole in burocratese che nella pratica hanno avuto alti risvolti positivi su molti fronti :

da un lato ha di fatto decongestionato il reparto leccese destinato all’emergenza/urgenza, dall’altro ha garantito, con l’uso esclusivo delle sale operatorie di Galatina,  un’attività fitta, continua e programmata.

 
Di Redazione (del 22/02/2019 @ 19:51:28, in NoiAmbiente, linkato 1240 volte)

L'incontro è aperto a chi vuol bene a se stesso, e quindi alla propria terra fatta di gioie e di dolori, di meraviglie mozzafiato ma anche di orrori inenarrabili cui porre in qualche modo rimedio.

Vedremo attraverso immagini e documenti inediti come eravamo e come siamo. Come vorremmo, invece, essere lo dobbiamo decidere insieme. Se non lo decidiamo noi, lo farà qualcun altro al posto nostro.

A voi la scelta.

Vi aspettiamo presso Levèra in via Bellini n.24 Noha.

FareAmbiente

Laboratorio di Galatina - NOHA

 
Di Redazione (del 22/02/2019 @ 20:01:23, in Comunicato Stampa, linkato 1205 volte)

Come da programma stabilito all’inizio del progetto, "Procedono i lavori per l’installazione delle panchine nei Giardini Madonna delle Grazie", grazie al contributo di altri cinque cittadini, giovedì 21 febbraio 2019, abbiamo completato l’installazione delle ultime cinque panchine.
Come già detto più volte, pur non ritenendo giusto sostituirsi allo Stato nelle sue funzioni di garante dei servizi, riteniamo che sia indice di civiltà collaborare al fine di salvaguardare il bene comune, che di fatto rappresenta la nostra stessa dignità.
Ringraziamo per quanto è stato fatto in questo progetto gli amici che hanno “donato” le ultime cinque panchine e le aziende che hanno messo a disposizione le loro risorse per l’installazione in tutta sicurezza, la "I.G.C. Società Cooperativa" con sede in Galatone via Fiume 19, e la “Antonio Abaterusso” con sede a Noha in via Maddalena n. 3.

Di seguito i donatori delle ultime cinque panchine:

 
Di Marcello D'Acquarica (del 25/02/2019 @ 18:34:08, in Recensione libro, linkato 1398 volte)

Per l’esposizione dei fatti Pietro Ratto, autore de “L’Honda anomala – Il rapimento Moro, una lettera anonima e un ispettore con le mani legate” (Bibliotheka Edizioni, Roma, 2017) usa il dialogo fra i due protagonisti principali della storia, un docente universitario e il suo allievo. Quindi ad un certo punto del racconto, fa esordire cosi il docente: “Lo Stato che uccide i suoi servitori. Che schifo!”

Il libro è incentrato su una lettera anonima, in cui si fa riferimento alla strage di via Fani, 16 Marzo 1978.  La lettera arriva dopo oltre un anno dalla data di emissione sul tavolo di un ispettore della Digos a Torino. Si è tanto parlato e scritto sulla faccenda che riguarda l’omicidio di Aldo Moro, ma non si è mai fatta completamente luce sull’esatto percorso delle vicende e di tutte le persone coinvolte.

Mediante questa nuova testimonianza, vengono alla luce nuove prove certe, da collegare a quelle già esistenti.

Viene fuori un quadro generale sconvolgente, enti e persone impensabili sono coinvolte nell’eccidio: lo Stato rappresentato dal governo in carica, personaggi collegati con Mani Tese, Comunità di Emmaus, la Giovane Europa, esponenti dell’alta gerarchia delle Forze Armate, la Digos, l’Fbi, il Vaticano, la famigerata organizzazione militare denominata Gladio, un’organizzazione parallela ai servizi segreti, mai autorizzata da alcun Parlamento, finanziata e voluta dagli Stati Uniti per tener lontana l’Italia dal rischio del comunismo. Si parla di Trilatero, un’associazione privata con sede in America, ci sono invischiati personaggi di alto livello, tipo Henry Kissinger, David Rockfeller, Brzezinschi e Nixon. Insomma America, Giappone ed Europa, tutti preoccupati di gestire il capitalismo avanzante in funzione antisovietica.

Ciò che si teme è che troppa democrazia possa nuocere alla governabilità di un paese come l’Italia. Il sessantotto è ancora molto vicino e i suoi effetti si fanno sentire.  Praticamente ci fanno andare a votare, e poi tutto finisce lì.

Quello che sorprende è venire a conoscenza del fatto che quasi tutti crediamo di vivere in uno Stato democratico, non immaginiamo minimamente che invece esiste uno Stato ed un sotto Stato altrettanto potente, che non si cura degli interessi delle persone, ma fa gli interessi di chi impone in modo subdolo il proprio predominio sul mondo intero. E per fare questo non bada a sacrifici, fino ad uccidere tanti servitori dello stato ed un personaggio di alto livello come Aldo Moro. Allora dovrebbe venirci da pensare che se per mettere a tacere Aldo Moro hanno scomodato l’Fbi, la Digos, il Sismi, le BR, la ‘Ndrangheta, e tutte quelle associazioni di cui fa riferimento l’autore, ed ora per realizzare la TAP, predispongono l’esercito e la Digos in numero esuberante rispetto alle poche decine di contadini e onesti cittadini disarmati, vuol dire che sicuramente abbiamo a che fare con qualcosa di molto pericoloso.

Quindi è facile comprendere che se si vuole almeno essere invitati ad un tavolo di confronto per questa opera molto discutibile sia in utilità che in modalità costruttive, non bastano quattro convegni, non bastano quattro cortei, non bastano dieci, cento, un milione di associazioni che dicono di lottare ma che di fatto non sono unite in un unico corpo, come invece è il nemico che ci sta davanti. Abbiamo sul tavolo un grosso problema, che evidentemente non è solo Tap, Ilva, Cerano, affare Xylella, Discariche, ecc. ma è la decisione che questa territorio debba morire, che interessa solo per crearvi opere distruttive che portano utili ad altri e altrove.

Conclusione: abbiamo il problema, abbiamo un nemico organizzatissimo e potente, siamo anche in tanti e abbiamo le competenze, occorre solo metterle insieme in modalità organizzata in modo da essere altrettanto “potenti” perlomeno da essere ascoltati. Correndo da soli rischiamo di smuovere solo aria e polvere.

 

Marcello D'Acquarica

 
Di Redazione (del 25/02/2019 @ 18:53:53, in Comunicato Stampa, linkato 1177 volte)

Il lavoro delle fototrappole continua senza sosta. Mobili e dislocate in vari punti del territorio e anche del centro urbano, sono strumenti in difesa dell'ambiente, del decoro e di una cultura "verde", sempre più attenta e sensibile alla tutela del territorio.

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 27/02/2019 @ 19:27:18, in Comunicato Stampa, linkato 840 volte)

“SPETTACOLO UNICO ED EMOZIONANTE” E’ questo il commento dei nostri campioni, i maestri Michele Tundo e Martina Nobile entrambi pugliesi e precisamente galatinesi.
Il salento sul podio ottenendo il 1° posto per la competizione PROFESSIONISTI OVER 18 DANZE LATINO AMERICANI e il 4° posto per la competizione PROFESSIONISTI OVER 18 DANZE STANDARD.
Michele Tundo e Martina Nobile sono i maestri dell’associazione sportiva dilettantistica “MIKY DANCE TEAM” con sede in Galatina e Neviano, operano nel settore da diversi anni ottenendo da sempre ottimi risultati sia per loro che per i propri associati che sistematicamente salgono sul podio ogni anno e in tutte le competizione piu’ importanti del circuito anmb e wdc, giudici nazionali e internazionali anmb.
I maestri Michele e Martina ringraziano vivamente tutti quegli che gli sostengono e in primis il sindaco del comune di neviano, il dirigente del plesso scolastico G. Marconi e calorosi i ringraziamenti ai dirigenti anmb che hanno organizzato un evento cosi’ importante e ricco di una giuria internazionale competente formata da pluri campioni mondiali.

 

Canto notturno di un pastore ...

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