Di Redazione (del 03/02/2018 @ 08:24:37, in Comunicato Stampa, linkato 1148 volte)

SABATO 3 FEBBRAIO ALLE ORE 18:00 a Galatina, presso il comitato elettorale sito in Piazza Dante Alighieri 43, presentazione dei candidati per il MoVimento 5 Stelle nei Collegi Uninominali del Senato e della Camera

Interverranno:

Barbara Lezzi (Collegio Uninominale Senato Nardò - Casarano)

Soave Alemanno (Collegio Uninominale Camera Nardò)

Nadia Aprile (Collegio Uninominale Camera Casarano)

Introdurranno i candidati Galatinesi nel Collegio Plurinominale  Leonardo Donno (Camera dei Deputati) e Cataldo Dino Mininno (Senato)

Il 4 Marzo #Partecipa #Scegli #Cambia

 

Continuano gli appuntamenti presso l’I.I.S.S. “Laporta-Falcone/Borsellino” di Galatina.

“EDUCARE, PREVENIRE, CAMBIARE” per una cultura di legalità mirata all’uguaglianza, salvando le differenze,” è il titolo del I° Seminario sulla legalità che si terrà sabato 3 febbraio 2018, dalle ore 10.15 alle ore 12.15, presso l’Aula Magna della sede di Viale Don Bosco, 48 dell’Istituto in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lecce.

L’evento, rivolto a Dirigenti Scolastici, docenti dei vari gradi, studenti e famiglie, ha lo scopo di promuovere e rafforzare la cultura della legalità, dell’uguaglianza e ad aprire un confronto sui temi del nostro vivere civile.

Dopo i saluti del Sindaco di Galatina Dott. Marcello Amante e dalla Presidente dell’Ordine degli avvocati di Lecce Avv. Roberta Altavilla, il seminario sarà aperto dal Dirigente Scolastico Prof. Andrea Valerini.

Interverranno il Preside della Facoltà di Scienze della Formazione Scienze Politiche e Sociali dell’Università del Salento Prof. Mariano Longo, il Procuratore della Repubblica di Brindisi Dott. Antonio De Donno, la Consigliera dell’Ordine degli avvocati di Lecce Avv. Viviana Patrocinio e il Caporedattore del Nuovo Quotidiano di Puglia Dott. Rosario Tornesello

“La legalità è un requisito essenziale per l’esercizio dei diritti pertanto la nostra istituzione scolastica vuole aiutare i giovani a modellare un futuro più responsabile e sereno attraverso azioni propositive e concrete di promozione dei valori dell’etica e della legalità” spiega il Dirigente Scolastico.

 
Di Antonio Mellone (del 03/02/2018 @ 21:27:26, in Comunicato Stampa, linkato 1751 volte)

E niente. Volevo occuparmi un po’ di questa esilarante campagna elettorale con tanti partiti (molti voce del verbo) e altrettanti candidati che son tutto un programma; invece, visto che quasi nessuno dei diversamente politici aspiranti al soglio ne parla dal palco dei comizi, o se lo fa riesce persino a perorarne la causa benché finga di opporvisi  (o perché in mala fede o perché non ne sa nulla o perché non ha mai capito una beata mazza), mi vedo costretto ancora una volta a discettare di TAP, il tubo del “gas che non inquina” [sissignore, per i pro-tap evidentemente il gas è energia rinnovabile e pulita, e la sua combustione è tutta salute: emette ossigeno, o al massimo vapore acqueo, e niente o punto anidride carbonica, ossidi di azoto e particelle varie. Sarà che per “diversificare le fonti” – strategia che va tanto di moda - Tap andrà a prendere il gas  anche da Medjugorje].

E poi vuoi mettere? L’area PRT (cioè il terminale di ricezione di ‘sto gas) è a impatto zero (altro che azero): infatti, si tratta soltanto di distruggere altri 12 ettari di campagna melendugnese (ma sì, che vuoi che siano 12 ettari in più o 12 ettari in meno), il che è esattamente in linea con la famosa “vocazione turistica del territorio”, tutto teso ad accogliere villeggianti e escursionisti con grandi strade a quattro corsie, enormi centri commerciali, villaggi artificiali a gogo, magari colati nel bel mezzo di foreste di alberi di ulivi secolari (da divellere senza indugio con la scusa della Xylella, e da sostituire magari con piantine low-cost che vorrebbero tanto assomigliare a degli ulivi: peccato che siano come cespugli, necessitino di un mare d’acqua dolce, durino al massimo un paio di decenni, e l’olio che se ne ricava è buono per il tagliando periodico dell’auto).

 
Di Mariano Lino (del 04/02/2018 @ 21:34:22, in Comunicato Stampa, linkato 2056 volte)

Bellissima ed emozionante giornata a Noha, onorati della presenza della Vice Ministra Teresa Bellanova del consigliere regionale Sergio Blasi, del Segretario provinciale del Partito Democratico del Sindaco Marcello Amante, dell'assessora Loredana Tundo, delle tantissime autorità politiche, dei tantissimi iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico, si è svolta la cerimonia di intitolazione del locale circolo PD di Noha al compianto amico e compagno Giovanni De Benedetto.

Sono stati grandi momenti di emozione per la famiglia e in particolare della figlia Alice che come per in un passaggio ideale prende il testimone dalle mani del padre a guida del Partito Democratico di Noha.

Da noi un grande abbraccio e l'augurio di buon lavoro ad Alice avendo la sicurezza di avere una Guida sicura da lassù e il nostro indubitabile sostegno.

 
Di Redazione (del 05/02/2018 @ 21:46:13, in Comunicato Stampa, linkato 1129 volte)

Si rischiara il cielo in casa Olimpia SBV Galatina con una vittoria netta da tre punti che rincuora, alimentando speranze di una risalita possibile, seppur ardua. Si ravvivano gli entusiasmi da tempo narcotizzati degli spettatori, assistendo ad una gara puntigliosa  ed attenta dei loro beniamini , priva dei black out che avevano caratterizzato nelle precedenti gare le parti finali dei set, in cui il crollo puntualmente si materializzava.

Sembrano rinati e rigenerati i ragazzi del presidente Santoro, pur avendo di fronte una formazione che occupa il settimo posto in classifica e reduce dal colpo esterno in quel di Taranto.

Mister Stomeo assegna i posti quattro al neo acquisto Lentini e a Corsetti, piazza Iaccarino e il giovane Rossetti (degno sostituto di capitan Guarini) al centro, affida la regia difensiva a Pierri  e si affida alla diagonale Muccione-Buracci.

I napoletani rispondono con Di Giorgio alla regia in opposizione a Calabrese, Pirozzi e Rumiano centrali, Lombardi libero, di banda  Di Santi e Calabrese.

Il primo set è ben giocato dai padroni di casa che chiamano ripetutamente l’opposto Buracci alle conclusioni : Muccione trova uno Iaccarino ispiratissimo in attacco ed attento a muro, Pierri calamita palloni importantissimi, Lentini tiene percentuali rassicuranti in ricezione (33%).

La sequenza dei punteggi vede sempre in vantaggio (8-4 , 16-13, 21-17) i padroni di casa che accelerano nel finale conquistando il primo parziale per 25-20.

 
Di Redazione (del 06/02/2018 @ 13:44:51, in Comunicato Stampa, linkato 983 volte)

E’ convocata per il giorno 8 febbraio alle ore 12 la Commissione Elettorale per la nomina degli scrutatori di seggio che prenderanno parte alle operazioni di calcolo del voto per le elezioni Politiche del 4 marzo.

Coerentemente con la linea dell’amministrazione i due componenti di maggioranza, Danilo Patera e Vito Albano Tundo, e il sindaco Marcello Amante, individueranno gli scrutatori da nominare attraverso un sorteggio tra gli iscritti nell’albo comunale, escludendo coloro i quali abbiano già svolto tale ruolo nella tornata precedente, salvaguardando il principio della rotazione.

Le operazioni della Commissione Elettorale, aperte al pubblico e agli organi d’informazione, si svolgeranno nella Sala dei Capogruppo presso la Casa Comunale e verranno e mandate in onda, in diretta facebook, dalla pagina di Marcello Amante Sindaco.

Come previsto dalla legge, la nomina dei Presidenti di seggio sarà esclusiva competenza del Presidente della Corte d'Appello competente per territorio e gli scrutatori saranno individuati unicamente tra coloro che hanno inteso iscriversi all’albo comunale.

Ufficio stampa Marcello Amante

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 06/02/2018 @ 13:52:11, in La chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò, linkato 1575 volte)

Condotti per mano da P. Francesco D’Acquarica, continua il nostro pellegrinaggio attraverso i secoli. In questa puntata conosceremo mons. Ludovico De Pennis, dottore in diritto, per grazia di Dio e della santa sede, Vescovo di Nardò e quindi di Noha.

La Redazione

 

LUDOVICO DE PENNIS (1393-1484)

Vescovo di Nardò dal 1451 al 1484)

 

Dal 1451 al 1484 i Pontefici furono:

Niccolò V (1397-1455)      Papa dal 1447 al 1455

Callisto III (1379-1458)     Papa dal 1455 al 1458

Pio II (1405-1464)           Papa dal 1458 al 1464

Paolo II (1417-1471)        Papa dal 1464 al 1471

Sisto IV (1414-1484)        Papa dal 1471 al 1484

           

   Arciprete di Noha:

   Don Giovanni (? - ?)          parroco dal 1445 al 1485 circa.

   Con lui ci sono altri tre sacerdoti e cioè don Leone, don Francesco e don Nicola Canozuri.

 

            Ludovico de Pennis, quarto Vescovo di Nardò, era nato a Napoli nel 1393 da nobile famiglia. Fu il terzo di cinque fratelli: Giovanni, Fabrizio, Andrea e Francesco. Fin da piccoli tutti e cinque i fratelli, sotto la guida del loro papà  Onofrio, che era segretario del re Ladislao (1376-1414), dimorarono nel palazzo reale e crebbero nella intimità del re e della regina Giovanna (1373-1435), sorella di Ladislao.

          Ladislao I di Napoli, detto il  Magnanimo, noto anche come Ladislao d'Angiò-Durazzo o Ladislao di Durazzo, fu re di Napoli e detentore dei titoli di re di Gerusalemme, re di Sicilia, conte di Provenza. Giovanna II di Napoli, nota co-me Giovanna II d'Angiò-Durazzo o più semplicemente come regina Giovanna, fu regina di Napoli dal 1414 alla morte, avvenuta nel 1435. Ebbe anche il rango di regina titolare di Gerusalemme, Sicilia e Ungheria. Ben presto i cinque fratelli entrarono nel servizio di questi signori, Ladislao e Giovanna. Fu tanta la benevolenza che il loro papà Onofrio si era acquistata presso la regina per la prudenza, la perizia e la fedeltà che, alla sua morte avvenuta nel 1416, la regina decretò per i figli la riversibilità della pensione di Onofrio. Ludovico divenuto adulto si specializzò in diritto ecclesiastico fino al punto di essere annoverato tra i principali dottori del suo tempo. Nicola V nel 1451, nello stesso giorno in cui nominò arcivescovo di Otranto Stefano De Pendinellis che lasciava la sede neretina, lo nominò Vescovo di Nardò.  

Relazione con la chiesa di Noha

            L’anno seguente, durante la primavera del 1452, Ludovico iniziò la visita pastorale alla diocesi. Di questa visita ci ha lasciato la descrizione in un volume, il primo del genere pervenuto sino a noi, che oggi, per l’opera deleteria del tempo, si presenta assai logoro. Contiene importanti notizie anche riguardanti la chiesa di Noha. Così scrisse Giovan Bernardino Tafuri (1695-1760): lasciò alla città e diocesi esattissimi atti di visita pastorale, nei quali ha consacrata la memoria di molte antiche e pregiate notizie.

            La prima parrocchia visitata fu quella di Copertino il 24 aprile 1452. L’8 maggio dello stesso anno visitò la chiesa di Taviano, il 9 maggio quella di Racale, l’11 maggio di Alliste, il 12 maggio di Felline e Casarano Grande, il 14 maggio di Parabita e Matino. Il 15 maggio di Aradeo e finalmente il 20 maggio la chiesa di Noha.

            L’inventario dei beni mobili e stabili delle chiese è fatto - si dice nel documento - dal Reverendissimo in Cristo Padre e Signore, il Sig. Ludovico De Pennis da Napoli, Dottore in Diritto, Vescovo di Nardò, nell’anno del Signore 1452, alla presenza dei Venerabili Signori: Ludovico Spinello, Arcidiacono di Nardò, l’abate Francesco de Grisilione, cantore neretino, l’abate Nicola Grande, vicario generale, l’abate Riccardo Spicalizio, canonici neretini, l’abate Cecco Morrerio, don Antonio de Cetera di Galatone, l’arciprete e molti altri testimoni.

            Si sa che a volte, come convisitatori, vi erano gli stessi baroni che governavano i paesi visitati. Di Noha non sappiamo con certezza se c’era il barone Antonello, ma possiamo immaginare di sì perché si dice “molti altri testimoni”. Degli abati Francesco de Grisilione che aveva diritto di patronato su tutte le chiese di Noha e di Nicola Grande abbiamo già detto. Ludovico Spinelli fu poi ottimo Vescovo di Gallipoli dal 1458 al 1487.

            Siamo prima dell’invasione di Otranto del 1480 da parte dei Turchi.  Nella relazione di questa prima visita alla Diocesi, nel territorio di Noha sono elencate 13 chiese, oltre alla chiesa di S. Angelo, la più importante e la più ricca di beni immobili. Su tutte queste chiese il canonico neretino Francesco De Grisilione aveva diritto di patronato. Il documento ci assicura che l’arciprete in questo periodo era un certo don Giovanni, senza che si sappia il cognome. Altri Sacerdoti elencati erano don Leone, don Francesco di Noha e don Nicola Canozuri.

            Segue l’elenco delle altre chiese di Noha nel 1452 con la descrizione delle proprietà che qui, per brevità, omettiamo.

            Questo è l’elenco delle chiese:

* Chiesa di S. Leone e S. Maria,

* Chiesa di S. Stefano,

* Chiesa di S. Teodoro e di S. Vito,

* Chiesa di S. Caterina,

* Chiesa di Santa Venere,

* Chiesa di S. Giovanni, vicino alla chiesa di S. Teodoro,

* Chiesa di S. Antonio,

* Chiesa di S. Nicola,

* Chiesa di S. Giorgio,

* Chiesa S. Maria de (...) (probabilmente è la chiesa “piccinna”),

* Chiesa di S. Antonio Vecchio.

            Tutte queste chiese erano officiate dall’arciprete di Noha  Don Giovanni, dice la Relatio, che nel documento è detto appunto arciprete della terra di Noha.

            Tutti i Sacerdoti elencati in questo documento posseggono  terreni. A parte la chiesa di S. Angelo (la chiesa principale che ha proprietà di terreni appartenenti alla parrocchia), l’arciprete don Giovanni possiede terre, vigneti e due stoppelli di terra per ricavare l’incenso; Don Francesco di Noha è proprietario di terre, chiasure e un giardino; e anche don Nicola Canozuri e don Leone possiedono proprietà terriere.

            La chiesa di S. Angelo sicuramente esisteva già da tempo, da quando cioè Roma aveva cominciato a premere affinché la liturgia nelle chiese che erano sotto il controllo della chiesa bizantina (e Noha era una di quelle), si svolgesse in  latino e non più in greco, perché il greco aveva sapore di eresia, a causa dello scisma che la chiesa di Roma subiva con la chiesa d’Oriente. Si sa dalla storia che i Papi di Roma, non tollerando la presenza dell’eresia del rito greco sul territorio nazionale, inviarono i Normanni con la promessa di riconoscerli signori delle terre sottratte ai Bizantini. Vinte le resistenze,  nel 1071 i Normanni presero possesso dell’Italia Meridionale, conservando la brillante cultura dei vinti che sarebbe sopravvissuta. E così, nonostante i Normanni, a Noha si continuò a parlare greco e a celebrare le sacre liturgie secondo il rito bizantino.

            Durante l’episcopato di Ludovico de Pennis (1451/1484) ci furono due eventi gravissimi che penalizzarono il Salento e perciò anche Noha. Alla fine del 1456 tutto il regno di Napoli fu ripetutamente scosso da violenti terremoti, che provocarono danni e rovine, e dai quali non andò esente la Città di Nardò e tutta la diocesi. Per allontanare tale calamità il Vescovo ordinò che si facesse penitenza ovunque e promosse un pellegrinaggio di trecento fanciulli di età inferiore ai dodici anni, da Foggia a Leuca e ad essi si unirono anche Vescovi e Sacerdoti. Il pellegrinaggio suscitò grande commozione in tutti i luoghi dove passava. 

            L’altro evento drammatico che sconvolse tutto il Salento fu l’invasione dei Turchi che seminarono terrore dappertutto, non solo in Italia, ma anche in Europa. Dopo l’eccidio di Otranto (1480) i Turchi diventarono padroni: da Otranto scorrazzarono per più di un anno indisturbati per tutto il Salento, seminando terrore e morte fino al Gargano. L’espressione dialettale che ancora oggi si usa quando si vuole indicare paura: Mamma, li turchi ! risale a quel periodo. La mappa delle 14 chiese inventariate nella visita pastorale del 1452 ne rimase gravemente compromessa e modificata. Il 7 ottobre 1481 i Turchi devastarono Galatina e Soleto, provocando il fuggi fuggi da tutta la zona. Anche Sogliano, Aradeo, Noha, Cutrofiano furono abbandonati precipitosamente.

            Il 13 febbraio del 1484 si tenne un parlamento generale per cercare rimedio al gravissimo pericolo che incombeva su tutti. A questo parlamento generale intervennero il Vescovo di Nardò, De Pennis, con gli altri Vescovi, patrizi, baroni, di tutto il regno di Napoli. Anche il Barone di Noha, Antonello De Noha, vi intervenne. Fu stabilito che i Vescovi, il clero, i patrizi, i magnati ed i baroni dovessero dare al re la metà dei loro proventi di un anno per poter combattere e cacciare il tiranno.             Ludovico De Pennis morì nel 1484, ormai novantenne. L’autore anonimo che verso il 1540 scrisse il più antico catalogo dei vescovi di Nardò ci ha tramandato quanto segue: Mons. Ludovico De Pennis, insigne dottore in Diritto, successe al predetto Stefano De Pendinellis nel 1451 e fu Vescovo di Nardò sino al 1484, nel quale anno morì, vecchio novantenne.

[continua]

P. Francesco D’Acquarica

 
Di Redazione (del 08/02/2018 @ 13:37:23, in Comunicato Stampa, linkato 1281 volte)

Non era una gara abbordabile quella contro il Marigliano: men che meno si poteva pensare che l’innesto del solo Lentini avrebbe potuto capovolgere la tendenza negativa che ha attanagliato la squadra per l’intero girone di andata.

Al massimo ci si aspettava una reazione d’orgoglio, tutta cuore , sia per accogliere  il ritorno di un giocatore che , a dispetto dell’ultimo posto in classifica, ha scelto di tornare a Galatina, sia per cercare di ottenere la prima vittoria dinanzi al proprio pubblico.

Invece tutto è andato per il giusto verso: tre punti, una prestazione convincente e sicuramente una grande iniezione di fiducia.

E per l’occasione la dirigenza aveva pensato di voltare pagina rifacendo, metaforicamente parlando, una verginità estetica all’abbigliamento sportivo (pura scaramanzia?), dando incarico alla V2 SPORTSWEAR by MANIFATTURA TESSSILE di Galatina di creare e realizzare una nuova divisa di gioco.

 
Di Antonio Mellone (del 10/02/2018 @ 12:33:22, in NohaBlog, linkato 1610 volte)

Onde fugare ogni dubbio, vi dico subito che la foto a corredo di queste note non è quella della discussione della mia tesi di laurea (quell’immagine non so manco dove sia andata a finire).

Potrebbe invece essere la prova lampante di quanto molti fra quelli che mi conoscono poi facciano carriera. Eh sì, visto che tra i personaggi che mi stringono  la mano – e che in precedenza, già che c’erano, m’avevano pure consegnato una medaglia d’oro - s’annoverano ben due ex-presidenti del Consiglio dei Ministri: vale a dire il defunto Giovanni Spadolini, già presidente del Senato e, in primo piano a destra, il prof. Mario Monti, ora senatore a vita (o forse a vite). Ma non è manco questo, benché sia vero eccome che (quasi) tutti quelli che mi conoscono prima o poi salgano a due a due i gradini della scala politico-sociale.

La verità è invece che in quel flash è impresso il momento in cui vengo espulso, ma con garbo (a certi livelli il politically correct è un must), non dal forum Ambrosetti di Villa d’Este che si tiene annualmente a Cernobbio (quella riunione al confronto di quest’altra è un posto da sfigati), ma addirittura dal club Bilderberg, del quale un tempo – lo confesso - facevo parte anch’io in qualità di osservatore (Osservatore Nohano, per la precisione).

Perché mi abbiano defenestrato è presto detto.

 

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