giu132011
Ore 15.10: Noha ha raggiunto il quorum, si sono recati alle urne oltre il 57% degli aventi diritto.
apr052016
Il referendum trivelle. Di che si tratta? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della ricerca di idrocarburi in Italia?
Il “referendum trivelle” va oltre il referendum in se. Si pone all’attenzione un sistema lobbistico-finanziario e di sfruttamento del suolo e delle popolazioni che non produce alcuna ricchezza per le popolazioni stesse
1. Il quadro della situazione: l’economia fossile italiana
Cominciamo con alcuni dati sulle quantità e qualità degli idrocarburi in Italia: scarsi, di scarsa qualità, in giacimenti estremamente frammentati e a grandi profondità.
Tuttavia, i sommovimenti tettonici hanno distrutto la maggior parte delle accumulazioni petrolifere di quell’epoca in Italia, mentre, invece, sono rimasti nelle zone geologicamente più tranquille di, per esempio, il nord America e il Medio Oriente. Come ci possiamo aspettare, dunque, il petrolio Italiano è frammentato in piccoli pozzi di origine molto varia. (fonte)
apr082016
Andrò a votare al Referendum sulle trivelle perché m’hanno detto che è inutile, e io non credo ad una virgola di quello che dichiarano politicanti, giornalisti al seguito, megafoni collusi con il banditismo al potere.
Io andrò a votare al Referendum di domenica 17 aprile perché mi repellono l’ignavia cittadina, il torpore civile, l’anestesia popolare, e so quanto l’astinenza democratica sia causa efficiente della contraffazione culturale in corso, peccato originale di ogni forma di aggressione all’ambiente.
Andrò a votare il 17 aprile perché non voglio darmi per vinto, e perché se saremo in tanti avremo modo di dimostrare chi è il superfluo in questa partita: il governo o il popolo.
Domenica 17 aprile io voterò SÌ al Referendum perché voglio che le concessioni per estrarre petrolio dal mare entro le dodici miglia marine (e sarebbe giusto anche oltre) non vengano prorogate dopo la loro scadenza: meglio dire basta, preferibile farle smantellare piuttosto che lasciarle in mare sine die per fare ruggine e anche qualcosa di peggio.