Dopo pochi giorni dalla nomina di don Emanuele a parroco della Parrocchia “Santa Maria della Neve” in Cutrofiano, la città di Sanarica, attraverso la sua Amministrazione Comunale, avendo deliberato all’unanimità, ha conferito la cittadinanza onoraria sanarichese a don Emanuele, dopo i suoi nove anni da parroco.
Il primo cittadino, Salvatore Sales, ha conferito il riconoscimento a don Emanuele durante una cerimonia che si è tenuta il 1° ottobre a Sanarica, presso il Santuario dedicato alla Madonna delle Grazie. La motivazione di un tale riconoscimento è solo la conferma di quanto già sappiamo su don Emanuele e che non fa altro che aumentare il nostro orgoglio di appartenenza a un paese che, nonostante gli innumerevoli problemi, vanta di aver dato i natali a molte persone di animo nobile.
“La sua opera, infaticabile ed attenta, sempre a servizio dei più deboli e dei più bisognosi”: così è stato definito il suo operato nella comunità di Sanarica. Si legge nella Delibera in questione che don Emanuele “ha costituito, negli anni, un punto di riferimento per i fanciulli del paese, riuscendo a realizzare importanti momenti di aggregazione e di preghiera, coltivando nelle giovani generazioni il seme dei valori cristiani della carità e dell’altruismo”.
Non sappiamo se don Emanuele sia il primo cittadino di Noha al quale sia stato conferito il riconoscimento di una cittadinanza onoraria. Certamente, a memoria d’uomo, è il primo di Noha a cui un altro paese riconosce unanimemente dei meriti, e conferisce pubblicamente un ringraziamento non solo per quello che ha fatto (che è molto: vi invito ad ammirare almeno le opere di restauro del Santuario di Sanarica, in cui i colori originali della pietra leccese, esaltando il barocco, sono esplosi in tutta la loro genuinità e stravaganza), ma soprattutto per quello che è stato per quell’intera cittadina.
Lo sappiamo che questo tipo di benemerenza non costituisce alcun privilegio per l’insigniti. Tuttavia tale riconoscimento serve a imprimere nella memoria di una comunità il ricordo di coloro che si sono prodigati per accrescerne il prestigio.
Le cittadinanze onorarie non sono soltanto un nome scritto su uno dei tanti registri comunali, ma sono la viva esortazione a mettere a frutto i propri talenti a servizio del bene comune. Servono a ricordarci di salvaguardare alcuni principi non negoziabili, a convincerci che è necessario prendersi cura della bellezza, a incoraggiarci a difendere l’arte, che è ciò che l’uomo sa fare meglio quando dà il meglio di sé. Non per ultimo a rammentare che lo spirito dell’uomo è capace di dialogare con il divino.
Il fatto che sia stato conferito un simile riconoscimento ad un nohano è per noi un incoraggiamento a fare tutto ciò che possiamo per rendere questo mondo migliore, e sarebbe auspicabile se iniziassimo l’opera anzitutto dal paese in cui viviamo, la nostra Noha, che vivrà solo se noi saremo disposti con tutte le nostre forze a continuare dignitosamente a tenerla in vita, senza infangare mai, con i nostri comportamenti, le sue onorevoli origini, e senza mai maltrattarla con le sferzate vandaliche dei nostri pensieri, a volte più dannosi delle opere.
Congratulazioni a don Emanuele dal paese che ti ha dato i natali, e che questo sia solo il primo di tanti altri meriti.
Fabrizio Vincenti
È stata una campagna elettorale impegnativa visto e considerato che l’esito non era affatto scontato. Il PSI di Galatina ha fatto la sua parte anche se, nel nostro interno, ognuno ha avuto libertà di voto.
Anche a noi sarebbe piaciuto avere un rappresentante di Galatina in Consiglio Regionale. Lo riteniamo indispensabile per lo sviluppo ed il futuro della città. Tanto ne siamo e ne eravamo convinti che, nell’accordo politico delle Amministrative 2017 avevamo stabilito che in caso di vittoria, all’esito del voto e prima della nomina della Giunta, bisognava indicare alla città il candidato alla Regione per Galatina.
Sappiamo, purtroppo, come si è chiusa quella pagina politica avvelenata da scorrettezze e slealtà che hanno portato al naufragio di tutto il progetto, compresa l’individuazione del candidato di Galatina al Consiglio Regionale.
Da quel momento non c’è stato un “dopo”, ma solo azioni individuali che, ovviamente, non potevano e non possono essere la base di un progetto comune. Al di là delle parole ipocrite e di circostanza era chiaro come nessuna forza politica cercasse una concreta sintesi in questa tornata elettorale.
L’unico a cui va dato atto di aver tentato di costruire un’intesa(seppur in netto ritardo), parlandone un po’ con tutti, è stato il Sindaco Amante.
Tuttavia i vari personalismi hanno preso il sopravvento e così anche questa volta “l’io” ha prevalso sul “noi” facendoci arrivare a quest’appuntamento in ordine sparso.
Fino a quando sarà l’individualismo a prevalere sul concetto di squadra, Galatina continuerà a non avere un suo rappresentante in Regione e nelle sedi che contano. Ecco perché la lettura del voto lascia emergere un’analisi molto chiara: non servono più i solisti e gli egocentrismi ma servono intese, sinergia, condivisione ma sopratutto lealtà e correttezza nel mantenere gli accordi.
Pierluigi Mandorino
Segretario Partito Socialista sez. Galatina