Dopo appena poche settimane dall’introduzione da parte della Regione Puglia del fascicolo sanitario elettronico, arriva, infatti, immediata la risposta del locale nosocomio che, grazie alla raccolta fondi Doniamoaiutiamovinciamo, avrà a disposizione 8 tablet RUGGED di tipo medicale con “Barcode scanner”, che garantiranno l’introduzione della cartella clinica elettronica. La nuova cartella clinica digitale raccoglierà i dati del paziente in occasione di qualsiasi contatto con la struttura sanitaria, da una semplice visita a un ricovero, archiviando anche i dati da altre strutture sanitarie, così da rendere tutte le informazioni immediatamente accessibili agli operatori. Raccoglierà informazioni di carattere amministrativo e sanitario con riduzione di costi di cancelleria e rischi di trasmissione tra gli operatori sanitari del contagio, legato invece all’uso di carta e penna.
La cerimonia di consegna si è svolta oggi, sabato 13 giugno, presso la Sala stampa dell’Ospedale Santa Caterina Novella di Galatina alla presenza del Direttore Medico del Santa Caterina Novella Giuseppe De Maria, dei Responsabili delle Unità Operative a cui è stato consegnato il Tablet e naturalmente dei privati, e dei rappresentanti delle Associazioni e delle Aziende che hanno contribuito alla raccolta fondi alle quali va tutta la nostra gratitudine e riconoscenza. In particolare dobbiamo ringraziare i dipendenti interni e le maestranze delle ditte esterne dello stabilimento di Galatina della Colacem per la consistente donazione.
Nelle prossime settimane, a conclusione della raccolta fondi, seguiranno ulteriori consegne di ausili medici sempre a favore del locale Ospedale.
Confidiamo, oggi più che mai, che i responsabili della riorganizzazione sanitaria pugliese sapranno tradurre questo generoso slancio della Cittadinanza in un doveroso rilancio del Santa Caterina Novella.
Doniamoaiutiamovinciamo
Aspettando l’arrivo del mare in paese per via del suo, pare, inarrestabile innalzamento, a Noha da qualche anno ci accontentiamo – e non è cosa da poco - del suo sapore. Ce l’ha portato da un bel po’ (dopo che lu Giorgio, l’ambulante gallipolino con Ape 50 arancione, nel corso dei primi anni ’90 decise di tirare i remi in barca) il nostro Manuele Luceri, titolare, appunto, di “Sapore di Mare”.
Il ragazzo, 32 anni, figlio d’arte, una moglie, un delfino (nel senso di rampollo) di un anno, studi di Scienze ambientali all’UniSalento, è il patron di uno scorcio di mercato ittico ubicato al civico 23 di via Vittorio Veneto, che poi è il prolungamento della storica via Trisciolo, quella che, a senso unico, s’imbocca verso nord a partire da piazza San Michele. Ma a differenza di tutte le altre borse valori di fauna acquatica qui finalmente non ci sono le grida, e men che meno espressioni triviali che la letteratura attribuirebbe agli scaricatori del porto mentre la prassi a certi comizianti con velleità parlamentari, entrati tempo fa nell’urna e per fortuna ivi rimasti. Ma lasciando da parte la versione discount della politica, qui non verrete mica trattati a pesci in faccia, bensì con garbo, buona creanza, e ovviamente quando capita (o capìta) una battutina di spirito.
Io conobbi Manuele anni fa nel corso di un’edizione del Presepe Vivente di Noha, una delle prime presso la Masseria Colabaldi. Interpretava, guarda un po’, il ruolo del pescatore: il laghetto era finto, ma il pesce nel secchio vero. “È che a me questo lavoro piace proprio – dice -, è una passione, un impiego non un ripiego: non riuscirei a fare altro, né vorrei. E poi il mare, come fai a viverne senza?” [sottoscrivo, Manuele, soprattutto quando, calmo e placido, sembra dipinto da De Chirico. Ndr.].
Ebbene, entri in questa pescheria, linda come e più di una sala operatoria, e ti accoglie lui, mascherina (appunto) chirurgica indossata, pronto a illustrarti le specialità del giorno: un florilegio marinaro adagiato nei contenitori disposti su di un lungo bancone a L. Ma non rimani lì come un baccalà titubante su che pesci prendere in quanto il Luceri è pronto a consigliarti a seconda della stagione, della giornata, dei tuoi gusti naturalmente, e dell’idea che gli è venuta in mente nottetempo. Sissignore, si sveglia presto lu vagnone (ché chi dorme non piglia né pesci né altro), va al mercato di Gallipoli, e sceglie quello che più lo convince: talvolta può capitare poco o niente, il più delle volte invece un bell’assortimento. L’altra notte, per dire, s’è alzato alle 3 (“meno un quarto”, ci tiene a precisare), perché, oltre a tutto il resto, doveva preparare delle guantiere di Sushi: così buono come lo fa lui che al confronto quello giapponese vorrebbe assomigliargli.
Non è facile accontentare tutti i palati: ma Manuele ci prova e, devo dire, ci riesce con una certa spigliatezza. Certo, ci sono giornate in cui hai il polpo di scoglio (“Signora, mi prenda un polpo”), ma chissà poi perché proprio le più belle, mica le cozze, in genere preferiscano gli scorfani (le conquisteranno evidentemente con lo sguardo da pesce lesso); prendi lo spada e ti cercano la ovvero il trota (una specie di bassa lega); fai il Sushi e in piazza protestano le sardine. Insomma vattelapesca. Ma francamente a Emanuele quel che più interessa è lo sgombro (voce del verbo, s’intende, in modo tale a fine giornata non rimanga nulla per il giorno dopo).
“Se non offri qualità – ti dice - chiudi dopo una settimana. Perché le persone prima di guardare l’occhio del pesce, guardano il tuo. […] Ma io non vendo solo il pesce, fornisco anche tempo, un tot al chilo proprio. Ed è il tempo dell’abbattimento del pesce, della sua pulizia (la maggior parte del mio lavoro è pulire: prima durante e dopo) e della preparazione delle confezioni pronte per l’uso”.
Certi lussi, aggiungo io, non li trovi facilmente in giro: meno che mai nella GDO (Grande Distr(ib)uzione Organizzata).
La mia penna (stavo per dire pinna) deve fermarsi qui, se no rischio di allungare oltremodo il brodo della zuppa (Dio ce ne Scampi), ma non prima di aver detto che Manuele Luceri quasi ogni giorno pubblica sulla sua pagina FB (non è phishing, eh) le prelibatezze del giorno, a volte anche con dei video. È l’unica pubblicità che fa per non andare a passo di gambero; il resto è passaparola.
Caro Manuele, in bocca al lupo per tutto. Anzi: in culo alla balena.
Antonio Mellone