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Articoli del 09/03/2016

Di Antonio Mellone (pubblicato @ 22:12:22 in Eventi, linkato 2668 volte)

Conserva ancora i tratti della tradizione la festa in onore della Madonna di Costantinopoli con la Fiera dei cavalli di Noha.

Nella caratteristica frazione di Galatina, infatti, la Pasquetta rievoca vecchie usanze “profane” e si fonde alla devozione mariana. Si comincia alle 8.30 con la fiera del bestiame che prende vita intorno alla cappella della Madonna con i mercanti che mettono in mostra animali da cortile, attrezzature agricole di ogni tipo e, dato che Noha è ormai considerata la “Città dei Cavalli”, finimenti e bardature.

La Fiera si svolge fino alle ore 13 mentre nel pomeriggio, intorno alle 16, la bella statua della Madonna delle “Cuddhrure”, come viene affettuosamente appellata dai nohani, è condotta in processione a spalla dalle donne dalla chiesa di San Michele Arcangelo fino alla chiesetta sulle note festose della banda cittadina diretta dal maestro prof. Lory Calò.

Dopo le laudi in onore della Vergine, ha inizio la festa che vede svettare nel grande prato adiacente il caratteristico palo della cuccagna.

Tutti con gli occhi all’insù, dunque, per incitare i temerari scalatori lanciati alla conquista delle ghiottonerie ciondolanti dalla ruota in cima. Una volta conquistata la vetta e i premi, il vincitore come da tradizione lancia dall’alto le caramelle, sventola il tricolore al suono dell’inno nazionale e ha inizio lo spettacolo dei fuochi d’artificio.

La festa pomeridiana si chiude con il rogo delle “Curemme”, i fantocci vestiti di nero che fanno capolino agli angoli delle diverse zone del paese, segnando così la fine della Quaresima e celebrando la Resurrezione con la distribuzione ai presenti di colomba pasquale e spumante.

[fonte quiSalento – marzo 2015]

Mel

 

 

 

 

E chi scende da qui? Ci misi giorni di fatica e bestemmie a salire, tra cadaveri maleodoranti e rocce e grida di morte, ci misi l’orrore stampato negli occhi e il coraggio, tutto questo ci misi, tanto che adesso non scendo! Resto quassù. Che poi, se anche scendo, nessuno mi può riconoscere, che la faccia me la fece saltare un mortaio e la voce fu graffiata da schegge. E il mio nome sparì dalla testa quando fu il grande scoppio. Lo scoppio che tutti ammazzò qui all’intorno. Tranne me che, però, non so più chi sono. A volte mi paio uno, a volte un altro... Io sono uno, nessuno e tutti quelli saltati per aria, morti a fuoco, alla baionetta, asfissiati di gas e ghiacciati di freddo. Che tutti me li sento addosso e mi credo nei loro pensieri. Certo, delle volte penserò di sicuro coi miei veri sentimenti, ma non so quando. Perché io mi ignoro. Sono ignoto persino a me stesso, figurati al mondo! Ma io, il mondo, lo aspetto qui sopra, in trincea – tutto lo aspetto – che il mondo tutto è coinvolto. E questa è l’unica cosa che ricordo: che sono in guerra, una guerra enorme, mondiale addirittura e io – io che non so più chi sono, da dove vengo e chi mi ha messo al mondo; io sconosciuto anche alla sola madre che mi resta, la Madre Patria – io, per essa, la patria, giurai di morirmene, proprio come le altre 90.000 tonnellate di muscoli e ossa, morte prima di me. Io non scendo!

Mario Perrotta, racconta la Grande Guerra e lo fa come lui sa fare: dopo un’attenta ricerca e concentrandosi sulle piccole storie, per gettare altra luce sulla grande Storia. Su una pagina scelta perché è il racconto del primo, vero momento di unità nazionale. MILITE IGNOTO - quindici diciotto, è un’altra grande prova per l’attore salentino, Premio Ubu 2015: lui in scena è il soldato ignoto di una guerra in cui, gradatamente anche il nemico diventa ignoto. Nelle trincee di sangue e fango veneti e sardi, piemontesi e siciliani, pugliesi e lombardi si sono conosciuti e ritrovati vicini per la prima volta, accumunati dalla paura e dallo spaesamento per quell’evento più grande di loro. Racconta tutto il soldato Perrotta, con la consueta e straordinaria intensità, e lo fa in una lingua d’invenzione nata dal mescolamento di tutti i dialetti italiani.

Lo spettacolo è il 12 marzo 2016 nel rinnovato Teatro Cavallino Bianco per la stagione di prosa 2016 organizzata dalla Città di Galatina in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese (TPP) e con il Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) e della Regione Puglia - Assessorato all’Industria turistica e culturale.

Orario della rappresentazione:

porta ore 20:30 / sipario ore 21:00

 

Prezzo del biglietto:

1 settore – intero 20,00€ / ridotto 18,00€

2 settore – intero 18,00€ / ridotto 15,00€

 

Fotografie del 09/03/2016

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Canto notturno di un pastore ...

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