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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
 
 
Articoli del 16/08/2015

Di Antonio Mellone (pubblicato @ 09:14:01 in Necrologi, linkato 2991 volte)

All’inizio, leggendo di sfuggita il manifesto (quando sei in macchina riesci a scorrere o a decifrare solo i caratteri cubitali senza alcuna possibilità di soffermarti sui particolari), non avevo capito che la defunta Maria Pietrina Pepe era la Mariannina. Poi, una volta a casa, me lo ha riferito mia madre che non c’era più la nostra dirimpettaia di campagna, la mamma di Marcello, della Rosanna, della Maria Luce, della Lidia e della Tina Pepe (quando nomini la Tina non puoi ometterne il cognome). E pensare che avevo chiesto a mia madre della Mariannina solo qualche giorno prima, e m’ero tranquillizzato avendo saputo che anche quest’anno, nonostante gli acciacchi (ma la vecchiaia è già di per sé una malattia) si era “ritirata in campagna”.  

Chissà perché il ricordo delle persone anziane ci riporta sovente al tempo della nostra infanzia, il periodo della nostra vita che si conficca come un amo nella carne per non staccarsene più. E il ricordo di Mariannina, donna energica, grande lavoratrice, il rosario sempre a portata di mano, come lo scapolare del Cuore di Gesù, classe di ferro 1922, dunque 93 primavere sulle spalle, capelli bianchi e ciglia nere (caratteristica dei Pepe), non sfugge a questa regola aurea.

*

Io ero di casa dalla Mariannina, ci andavo di tanto in tanto accompagnando mia madre. Le nostre campagne sarebbero confinanti, adiacenti, unite, se non fossero   divise dalla strada statale Noha – Collepasso. E un tempo tra i campi non c’erano, come purtroppo oggi è, quelle barriere architettoniche rappresentate da cancelli, siepi, muri perimetrali alti due metri, ma solo un ostacolo ove possibile ancora più insormontabile, vale a dire la mancanza di tempo per via del lavoro che assorbiva molte ore del giorno (e della notte) di tutti i componenti delle famiglie, dal primo fino all’ultimo. Sì, con la produzione del tabacco il concetto di villeggiatura per i furesi assumeva tutto un altro significato (tanto che il sottoscritto preferiva mille volte le collezioni scolastiche autunno-inverno che le infilate primavera-estate).

Sta di fatto che non poche volte, sovente di pomeriggio, quando possibile, e quando c’era qualcosa da scambiarsi (come i pomodori, i peperoni, le pupuneddhre, il basilico, qualche puccia con le olive, o anche il bidone grande per le bottiglie di salsa da cuocere a bagnomaria - un tempo l’economia del dono era parte del DNA della cultura contadina) o andavamo noi oppure venivano loro da noi: la Mariannina e suo marito Pascalinu (pace anche all’anima sua), uomo buono, di poche parole (come, del resto, anche mio padre: manco li avessero fatti con lo stampino).

Io ricordo benissimo che la Mariannina, quando ero da lei, non mi faceva mai mancare un bel bicchiere di aranciata fresca, qualche biscotto, e i fichi appena raccolti. Dolci ricordi.

*

Quando ho appreso della sua morte, come un flash, mi son venute in mente anche le processioni del Corpus Domini, quelle solenni con il pallio, il baldacchino color porpora enorme e maestoso, le cui sei aste lignee erano rette da altrettanti robusti giovani, mentre il turibolo per l’incenso toccava a quell’imberbe ragazzino vestito da chierichetto che risponde al nome dello scrivente.

Ebbene, in via Catania non c’erano gli altarini (che invece erano allestiti altrove), ma il Corpo di Cristo non mancava degli onori, delle luci e dei fiori (e soprattutto delle preghiere) da parte dei devoti. Quando passava la processione solenne da quella strada (la casa della Mariannina si affaccia su due strade, via Fabio Filzi, la porta de nanti e, dunque, via Catania), una pioggia di petali di rosa e di altri fiori ricadeva, come fiocca la neve, lenta e silenziosa, sul percorso processionale, sui devoti e sul baldacchino: era la Mariannina a lanciarli, discreta e orante, dalla terrazza di casa sua. Lo ricordo come fosse ieri.

*

Ora, Mariannina, tutti quei petali di rose variopinte sono gli angeli lanciarteli al tuo passaggio, mentre varchi di corsa e con gioia, senza più il bisogno di una sedia a rotelle, la soglia del tuo meritato Paradiso.

Riposa in pace.   

Antonio Mellone

 

Condoglianze ai figli, ai parenti tutti, agli amici, alla comunità nohana da parte della redazione di Noha.it

 

L’Amministrazione di Galatina, insieme alla Associazione “Quelli di Piazza San Pietro” vuole porre in risalto figure storiche dello sport galatinese e lo fa premiando e raccontando la storia di tre figure carismatiche dello sport che fanno grande la Città.

Verranno premiati atleti e persone che hanno saputo raccogliere importanti successi sui campi sportivi, ma soprattutto coloro che oltre alla conquista di medaglie e trofei si sono contraddistinti per l’impegno, la passione, la lealtà, l’entusiasmo, la determinazione, il rispetto e la correttezza.     

“Con grande piacere ospitiamo un appuntamento prestigioso per lo sport della nostra città. Una cerimonia che si propone soprattutto come un ringraziamento agli atleti, ai dirigenti, ai tecnici e alle società sportive che con impegno e passione hanno saputo diffondere la cultura sportiva nel nostro territorio.”

Cosimo Montagna, Sindaco.

“La consegna dei premi per merito sportivo vuole essere un’occasione per esprimere il riconoscimento delle istituzioni ad alcune figure che, a diverso titolo, hanno contribuito e continuano a contribuire alla grandezza dello sport galatinese. Ognuno di essi ha contribuito, nel proprio ambito, a diffondere i valori del sacrificio, della sfida, del rispetto di se stessi e dell’avversario, che sono alla base dell’attività sportiva e della vita civile.

Andrea Coccioli, Assessore allo Sport.


Lo sport è un’importante attività sociale, intesa come momento di confronto, aggregazione e grande momento educativo che permette di acquisire valori fondamentali. La nostra festa vuole veicolare nel migliore dei modi oltre al forte messaggio musicale e del divertimento anche quello del sano spirito sportivo che anima Galatina.”

Francesco Stefanelli, Presidente della Associazione “Quelli di Piazza San Pietro”.

 

L’appuntamento è per domani, 16 agosto ore 21,30 Piazza san Pietro.

Verranno premiati:
 
Giuseppe Pizzolante,
Campione di taekwondo.

Ha vinto, tra l’altro, la competizione denominata "The world Hanmadang 2014" svoltasi in terra di Korea, rassegna mondiale di campioni di taekwondo in varie specialità tra cui prove di potenza come rotture di tavolette e prove stilistiche come i poomse.

 
Giampiero Sabella

Campione del mondo di sleddog con la slitta trainata da quattro cani che alleva e allena nel salento.

 
Francesco Papadia

Memoria storica e figura di riferimento per la pallavolo galatinese e regionale, nella sua vita ha svolto sempre ruoli importanti di direttore tecnico e coordinatore di tanti corsi di pallavolo.

 

Dott. Ing. Andrea Coccioli

Assessore Sport e Politiche giovanili
Comune di Galatina

 

 

Fotografie del 16/08/2015

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