Veronica, una signora di mezza età, vedova e senza figli, gestisce un bar a Noha, una cittadina tranquilla, dove tutto sembra girare per il verso giusto. I locali sono una parte del vecchio fortilizio, un antichissimo castello. La proprietà però pretende giustamente il pagamento del fitto. E’ uno di quei locali dove si beve forte. Da qualche tempo però i clienti sono diminuiti e quei quattro gatti affezionati frequentano ma senza consumare. La crisi ha spaventato la gente e nessuno più esce di casa con i soldi in tasca.
Rendendosi conto della situazione, Veronica escogita un geniale piano di marketing, consentendo ai suoi clienti di bere subito e pagare in seguito.
Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti). Insomma il libro nero per gli illusi consumatori.
La formula "bevi ora, paga dopo" è un successone: la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar di Veronica diventa il più importante e frequentato di Noha e dintorni.
Lei ogni tanto rialza i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno protesta, visto che tanto nessuno paga: è un rialzo virtuale. Così il volume delle vendite aumenta ancora.
La banca con cui tratta Veronica, rassicurata dal giro d'affari, le aumenta il fido. In fondo, dicono i risk manager, il fido è garantito da tutti i crediti che il bar vanta verso i clienti, il cosiddetto collaterale a garanzia. Veronica amplia il Bar prendendo in affitto anche alcuni locali vicini, le sale aumentano e assume un sacco di giovani operai baristi.
A questo punto l'Ufficio Investimenti & Alchimie Finanziarie della banca ha una pensata geniale. Prendono i crediti del bar di Veronica e li usano come garanzia per emettere delle obbligazioni nuove fiammanti e collocarle sui mercati internazionali: le cosiddette Noha Bond.
Le obbligazioni ottengono subito un rating di AA+ come quello della banca che li emette. Ma gli investitori, che non sanno nemmeno dell’esistenza di quel bar, non si accorgono che i titoli sono di fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati. Però, dato che rendono bene, tutti li comprano e nessuno se ne preoccupa.
Conseguentemente il valore dei bond sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione a comprare, attirati dall'irresistibile combinazione di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre.
E i portafogli, in giro per il mondo, si riempiono di Noha Bond.
Un giorno però, nella banca arriva un nuovo direttore dalla provincia di Bari, che, visto che in giro c'è aria di crisi, tanto per non rischiare, riduce il fido alla povera Veronica e le chiede di rientrare per la parte in eccesso al nuovo limite.
A questo punto Veronica, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei disoccupati che si sono anche bevuti tutti i risparmi. Veronica non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca le taglia i fondi. Il bar in breve tempo fallisce e tutti i dipendenti si trovano in mezzo alla strada. Il prezzo dei Noha Bond crolla del 90%.
La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l'attività: niente più prestiti a nessuno. L'attività economica locale si paralizza. Parrucchieri, supermercati, artigiani, e questue domenicali risentono tutti del cataclisma. La disoccupazione aumenta e le massaie non sanno più cosa mettere in tavola per il pranzo.
Anche i fornitori di Veronica, che in virtù del suo successo le avevano fornito gli alcolici con grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili visto che lei non può più pagare.
Purtroppo avevano anche investito nei Noha Bond, sui quali ora perdono il 90%.
Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce. Il fornitore di vino, viene invece acquisito da un'azienda concorrente che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e delocalizza l’azienda a 6.000 chilometri di distanza.
Per fortuna (e grazie a un Governo Tecnico controllato dai banchieri) la banca viene salvata da un mega prestito governativo senza richiesta di garanzie e a tasso zero. Da dove arrivano questi soldi?
Semplice, per reperire i fondi necessari il governo ha semplicemente tassato tutti quelli che non erano mai stati al bar di Veronica perché astemi o troppo impegnati a lavorare.
Bene, ora potete applicare la dinamica dei Noha Bond alle cronache di questi giorni, giusto per aver chiaro chi è l’ubriaco, chi il sobrio e chi pagherà il conto del Bar di Veronica.
Marcello D’Acquarica
Due indizi non fanno una prova, ma tre o magari quattro? Noi crediamo di si.
Oramai solo chi non vuol vedere non vede: l'UDC è organico alla maggioranza che sostiene l'amministrazione Montagna e l'assessore De Donatis, già presidente del circolo UDC di Casarano, ne è il garante in giunta.
(http://udccasarano.blogspot.it/p/chi-siamo.html)
Qualche giorno fa è andata in scena, nel più classico dei teatrini della vecchia politica partitocratica, un’altra commedia nel Palazzo della Cultura quando l’amministrazione Montagna ha permesso, con spese a carico dei galatinesi, ad un dinosauro della prima Repubblica, già presidente dell'UDC (che coincidenza !), ed ai suoi contigui locali di camuffare da intervento culturale un comizio preelettorale a sostegno delle idee del proprio partito. Un intervento non da studioso, quale l’occasione richiedeva, ma molto più semplicemente un comizio di parte.
Nulla contro il Dott. De Donatis, ma non si capisce perché il Sindaco Montagna neghi l’evidenza dei fatti.
A voler ricordare gli eventi è immediato collegare il centro sinistra tra i principali artefici della caduta dell’amministrazione Coluccia e allora il problema sulla coerenza si palesa con clamorosa evidenza.
Esiste tanta ipocrisia quando si negano sudditanze leccesi che prevedono accordi ed alleanze sottoscritte nelle segreterie dei partiti, con buona pace di quella parte della sinistra, oggi messa all'angolo, che tanto ha vantato una vittoria elettorale figlia dell'omogeneità della coalizione e senza inciuci.
Lo avevamo segnalato sin da subito e per nulla convincente ci era apparso il tentativo di negare l'evidenza da parte del Sindaco per una nomina che mascherata da "amicizia personale" era il risultato di un favore ricevuto e da ripagare. La conseguenza è che ancora una volta la città si ritrova a pagare per garantire interessi extracittadini, stile direttore generale, che, giorno dopo giorno, occupano tutto quello spazio lasciato libero dal vuoto che la politica galatinese regala.
Abbiamo letto la banale risposta del Sindaco ad un nostro comunicato che auspicava una gestione della cosa pubblica più vicina allo stato di sofferenza che vivono i cittadini, abbiamo letto della nomina del vigile ecologico che sottrae una unità al servizio attivo già deficitario della CSA, abbiamo assistito ad un Consiglio Comunale dove tutti i gruppi politici di maggioranza hanno sponsorizzato e votato per l’assunzione di 2 dirigenti comunali e contestualmente chiedevano sacrifici ai galatinesi con l'aumento massimo possibile delle aliquote IMU per garantire gli stipendi a quest’ultimi.
Ai galatinesi allora diciamo che la prossima rata IMU, proprio sotto le festività natalizie, è il regalo che quest’Amministrazione ci fa per onorare gli impegni di accordi elettorali sottoscritti ancora una volta in quel di Lecce.
Il pensiero non può che scivolare sul costo di circa € 200.000,00 all'anno per le 2 assunzioni dirigenziali, ma anche alla disastrosa condizione dell’Ente Fiera sulla quale poco o nulla è dato di sapere per poi passare ancora sulla CSA per la quale il Sindaco Montagna aveva preso l' impegno di chiusura e invece oggi si fanno programmi di spesa per circa € 300.000,00. Quella CSA guidata da un Consiglio di Amministrazione inadempiente, nominato dalla contestata amministrazione Coluccia e che oggi non si tocca, ma per non contrariare chi ?
Tutti argomenti, sui quali abbiamo già fatto le nostre valutazioni, che porremo all’attenzione della città nuovamente e dettagliatamente. Sono troppo importanti per essere trattati in poche righe, meritano la massima attenzione dei galatinesi.
Per il bene di Galatina noi ci auguriamo che il Sindaco Montagna riveda la sua idea di "Rinascita" della città, mantenendo l'impegno preso in campagna elettorale attuando "la buona politica ora" nella più totale trasparenza con chiarezza politica ed amministrativa.
La quota di partecipazione al Salento Day Camp è di € 15 e le iscrizioni scadono il 21 novembre.
Per iscriversi mandare un’e-mail a afpromotions@libero.it indicando:
- Nome e Cognome
- Data di nascita
- Regione, provincia e comune di residenza
- Almeno due o tre ruoli che puoi ricoprire in campo
- Situazione cartellino: tesserato, svincolato o mai stato tesserato
- Nome esatto del club con il quale sei tesserato (se tesserato)
- Numero di cellulare (di un tuo genitore se minorenne)
Il regolamento completo è disponibile sul sito www.salentosoccer.it.
Per informazioni:
Antonio Forte
Team Manager Salento Soccer Eventi
Cell. 347.2636797
Gianpiero Danieli
Responsabile tecnico Salento Soccer Eventi
335.1522368
Gianpaolo Pezzuto
Agente FIFA e osservatore Padova calcio.
329.2587483
Antonio Gravinese
Coordinatore Salento Soccer Eventi e osservatore
320.0395312