Se a uno interessasse la decrescita felice, una vita ed un ritmo più umani, il gusto per le cose piccole e semplici come il rumore degli zoccoli dei cavalli che, nereggiati di grasso per la festa, risuona sul selciato delle strade del paese; se a uno piacesse osservare un mondo che altrove sembra scomparso, come i cocchi trainati da cavalli in pariglia attaccati alle stanghe delle carrozze e dei barocci dai tetti lucidi, dalle ruote splendenti e dai raggi verniciati di fresco; se uno si emozionasse al cospetto di magnifici sauri biondi, fulvi e neri, dai mantelli lustri appena strigliati, con gli stinchi agghindati di nastrini di raso bianco o rosso e le groppe ornate di finimenti dalle borchie scintillanti e dai pennacchi variopinti; se uno volesse fare un viaggio nel tempo (oltre che nello spazio) per vivere per una giornata intera in un’era in cui le uniche vetture parcheggiate erano i traini o i landò; se uno desiderasse passare in rassegna decine e decine di cavalli scalpitanti acculati in riga perfetta come fossero ad una rivista nell’attesa della loro esibizione nelle svariate prove di velocità, forza e bellezza; se uno sognasse di accarezzare la criniera di destrieri e corsieri e purosangue d’ogni risma, o semplicemente di ammirare da vicino questi amici fedeli dell’uomo, mentre di tanto in tanto raspano con i piedi e nitriscono, e movendo le teste d’un canto e d’un altro fanno risuonare le sonagliere; se uno gradisse scambiare due chiacchiere con carrettieri, cocchieri, cavallari e cavalieri, o semplicemente con gli appassionati della Natura… Bè, questo qualcuno domenica 9 settembre prossimo – dal mattino e fino al pomeriggio inoltrato - non potrebbe non fare un salto a Noha, città dei cavalli, seguendo i cartelli con la scritta “fiera”, o meglio l’istinto che sicuramente lo porterebbe al più bel festival dei cavalli del Salento.
Antonio Mellone
(trafiletto apparso su "quiSalento" del mese di settembre 2012)