Di Antonio Mellone (del 14/10/2024 @ 08:30:39, in Fetta di Mellone, linkato 23 volte)

Nelle puntate uno e due di codesta mia epopea organistica occorsami per caso nella basilica di Santa Croce in Lecce un sabato di ormai tre settimane fa, ho provato a raccontare di come l’incarico del servente alla consolle a Frédéric Ledroit, noto concertista a livello europeo, conferitomi su due piedi da parte del direttore del festival organistico del Salento, Mr. Scarcella, m’avesse provocato un subitaneo stato chetonemico insensibile perfino al Biochetasi granulato: in sostanza dal Voltapagine al Voltastomaco.  

Sembra uno scherzo, ma il ruolo del Voltapagine (e non vi dico del Registrante) è fondamentale per l’esito di un’esecuzione musicale. Si parla di competenza, di tatto, di capacità di lettura del pentagramma [sia lodata e ringraziata ogni momento la buonanima di mio zio don Donato per le lezioni di solfeggiamento, ndr.], di simbiosi con l’esecutore, e soprattutto di prove ripetute più volte. Invece stavolta niente prove, solo un briefing di pochi minuti con monsieur Ledroit, che mi spiega in provenzale stretto che alcune pagine sono volanti, altre rilegate a libro, che il terzultimo brano è impresso su uno spartito a fisarmonica, ma il secondo ha un ritornello anzi due, per cui a metà foglio bisogna ritornare indietro e poi riprendere dalla penultima strofa e continuare con nonchalance (ha detto proprio con nonchalance) con la prima del brano successivo…

Mi rendo immediatamente conto della puttanata che ho fatto a non accettare l’ammiccante proposta della mia amica [“Questa sera avrei voglia, hmm, di una bella pizza” ndr.], che sarebbe bastato un mio errore per trasformare un Allegro Vivace in una Messa da Requiem, che in caso di distrazione la mia biografia avrebbe potuto prendere un’altra strada (tipo quella della latitanza), che se mi fosse caduto lo spartito dal leggio l’arcivescovo mi avrebbe riservato una cresima di insulti con tanto di schiaffi canonici, salvo una più grave scomunica pontificia, e che se, errando, avessi girato due anziché una pagina sola come previsto dal protocollo, una querela non me l’avrebbe levata nessuno unitamente al linciaggio democratico della folla inferocita: insomma in quel momento il mio “lavoro” improvvisato, già di per sé precario, poteva presentare sbocchi potenzialmente devastanti.

Nonostante tutto questo, rimango imperturbabilmente coerente e, pur diventando rosso come un Sioux, e apparendo ai più così stupefatto che a qualcuno è venuto il dubbio che le canne di quell’organo me le fossi fumate tutte seduta stante, in seguito a uno sguardo d’intesa (o forse di commiserazione) da parte di Ciro Greco, il bravo baritono, anch’egli protagonista indiscusso della serata (il sottoscritto, invece, molto discusso), diamo inizio allo spettacolo.

Giuro, avrei voluto essere trasparente, scomparire dalla pubblica visione, magari indossando il mantello di Harry Potter: invece l’unico soggetto in HD ero io, prezzemolo ad alta definizione di ogni foto, anche di quelle panoramiche (provate a zoomarle per credere). E così entro in scena, inizia il concerto, applico le regole del gioco, afferro le pagine in alto con la sinistra, mai con la destra, attento a non coprire la vista dei pentagrammi al Ledroit: bisogna avere braccia lunghe, e io, (anche) da questo punto di vista, ne sono come dire superdotato. Seguo dunque note e tempi sul rigo musicale, o meglio, più furbescamente, ritenendolo il meno ostico dei primi due, decido per il terzo pentagramma, quello dei bassi al pedale, salvo scoprivi, strada facendo, una presenza di biscrome e semibiscrome mai viste o immaginate prima di allora da suonare alla pedaliera. Occhio dunque attento a spartito e ad esecutore per captare ogni suo pur impercettibile segnale, e tutto sommato il programma sembra filare liscio come l’olio dei catecumeni.

Ma la musica è talmente sublime che a un tratto, proprio verso la fine dello show, forse un tantino più rilassato, rimango come incantato, imbambolato dico, in estasi come la Santa Teresa del Bernini a Santa Maria della Vittoria in Roma, ovvero, molto più probabilmente, sono solo una vignetta senza parole. Mi scordo dunque di voltare pagina. Il concerto fin lì perfetto sta per trasformarsi in una gag. Il tutto avviene in un nanosecondo che dura un’eternità: Ledroit mi guarda terrorizzato quasi implorandomi: “Perché non giri?” (più o meno come Michelangelo Buonarroti che, alla fine della scultura chiede al suo Mosè “perché non parli?”), realizzo immantinente la tragedia di cui sto per diventare personaggio e interprete, mi desto dunque istantaneamente dal fulmineo stato di trance, acchiappo lo spartito e volto finalmente pagina, risparmiandomi le sajette altrui e tirando perciò il più classico dei sospiri di sollievo. Si va avanti così in un continuo crescendo, fino all’apoteosi finale.     

L’esibizione termina con un “Parfait!” da parte mia al maestro, e Frédéric (ormai ci diamo del tu) che, anziché rivolgere un deferente pensiero all’indirizzo dei miei avi defunti, mi stringe calorosamente la mano dicendomi con un grande sorriso per me liberatorio: “Merci, mon ami”. E va al centro dell’abside basilicale a prendersi il meritato applauso sfociato subito in una standing ovation.

*

A distanza di giorni sogno ancora di sbagliare le pagine di uno spartito penta-drammatico durante un concerto importante: alcune planano per terra, altre appaiono illeggibili, altre ancora sembrano svanire nel nulla, mentre alcuni tiratori scelti dal parterre lanciano instancabili al mio indirizzo copiose quantità di pomodori e giacché pure fette di Mellone.

Meno male poi che a riportarmi alla decisamente meno tragica realtà c’è la mia amica, che mi fa comprendere finalmente, grazie anche all’allegoria del trancio di pizza ben lievitata, quanto sia opportuno diversificare costantemente i rischi, e dunque focalizzarsi ad esempio non soltanto sull’organo, ma anche, per dire, sulla tromba.   

Antonio Mellone

 

 
 

Riprenderanno oggi lunedì 14 ottobre alle ore 18:30, nella Sala conferenze “Contaldo” in via Cafaro, le attività dell’UNIVERSITA’ POPOLARE “Aldo Vallone” con il tradizionale OPEN DAY di presentazione dell’offerta formativa per il 2024-2025.

Quali le caratteristiche delle proposte? Le attività saranno organizzate in trimestri e saranno articolate in minicorsi, conferenze/spettacolo, laboratori, celebrazione di giornate particolari, escursioni e attività ludico-ricreative.

Idea guida di questo anno accademico sarà “Orizzonti”: una ricerca alla scoperta di nuove prospettive per leggere la realtà del passato e del presente, per proiettarci con consapevolezza nel nostro futuro. Una prima attenzione sarà rivolta alla storia risorgimentale del Mezzogiorno d’Italia, con un focus particolare sulle vicende galatinesi di quel periodo. Inoltre un approfondimento sul territorio della nostra città e le sue meraviglie artistiche ci consentirà di conoscere l’opera di un miniaturista del ‘400, Giacomo Bellanti, e le mura urbiche nel loro sviluppo storico. Tre eccellenze nel campo della panificazione e della pasticceria ci introdurranno, successivamente, in un altro orizzonte, quello degli “Antichi e nuovi sapori”, molto apprezzato da tutti i cittadini. Un terzo corso sarà dedicato ad un approfondimento sull’universo dei media, con la presenza di protagonisti d’eccezione che operano nella cinematografia, nel pianeta social e di chi vuole proporci un’incursione nel futuro della televisione. Il programma dettagliato del primo trimestre sarà illustrato nel corso dell’evento: oltre a quanto indicato, vi saranno altri eventi, come la visione del cortometraggio “Amore nella nebbia”, un primo appuntamento con la Sezione “Benessere e prevenzione”, con la celebrazione della Giornata internazionale della psoriasi, una visita guidata all’Azienda “Tecniverde” dell’agronomo Vincenzo Mello, l’incontro con Luigi Stomaci, autore del libro “Ninetta, la vera storia di Raffaella Pignone”. 

 

Di Redazione (del 14/10/2024 @ 08:22:05, in Comunicato Stampa, linkato 33 volte)
Si è svolta nella giornata di sabato la terza Passeggiata nella Cartapesta tra le strade e le chiede di Galatina, questa volta in concomitanza con le giornate del FAI. Come sempre un pubblico attento e partecipe ha seguito le parole dei nostri maestri cartapestai, nel loro secondo ruolo di ciceroni, alla scoperta di angoli nascosti della nostra Città.

Il ringraziamento a tutti gli intervenuti è d’obbligo, come d’obbligo è il ringraziamento all’associazione Città Nostra, con la quale la collaborazione non è nuova e alla quale va riconosciuta la capacità di costruire e valorizzare le reti associative, proprio nello spirito del nostro progetto Luoghi Comuni Puglia.

 

Di Redazione (del 14/10/2024 @ 08:15:09, in Comunicato Stampa, linkato 35 volte)

“Ho visto io più di uno impacciato come un pulcino nella stoppa e che non sapeva dove darsi il capo……

Raccontategli tutto l’accaduto e vedrete che egli vi dirà su due piedi di quelle cose che a noi non verrebbero in testa a pensarci un anno”

Questo disse Agnese nei Promessi Sposi, quando consigliò a Renzo di rivolgersi all’azzeccagarbugli per salvare la sua Lucia dal “bravo” Don Rodrigo.

Non servì allora e per la verità non serve ora.

La nota, scritta evidentemente per questa amministrazione dal miglior azzeccagarbugli mai incontrato in questi due anni e mezzo di mandato, ha certamente un valore letterario ma non ha un senso politico.

La domanda allora è diretta, ed è rivolta al Sindaco, poiché  ha scelto di ascrive a se’ ed alla Giunta la responsabilità della difesa d’ufficio delle scelte che si stanno formalmente “formando” nel Comune di Soleto, ma impattano sostanzialmente sulla nostra Città.

Allora Sig. Sindaco: FORSU si o FORSU no?

Ma descriviamo i fatti per migliore completezza e amor di verità.

Nel marzo del 2024 i Sigg. Resta Giancarlo e Forina Vincenzo, rappresentanti della FORENERGY Srls, società con capitale sociale di 5.000 euro, presentano un progetto del valore di 28 milioni di euro per la realizzazione di un “Impianto industriale per la produzione di biometano da trattamento anaerobico di 40.000 tonnellate di rifiuti”.

Le associazioni ambientaliste, almeno quelle non asservite a questa maggioranza, iniziano doverosamente a segnalare l’allarme.

L’8/10 si tiene, come per legge, la conferenza dei servizi in Provincia per avviare l’iter autorizzativo.

Il Sindaco di Galatina, pare, non sappia nulla. Non viene neanche interessato dalla sua vicesindaca che sicuramente era invece informata dei fatti.

Il Sindaco di Soleto (di cui la vicesindaco è compagna) era infatti presentissimo alla predetta conferenza di servizi. Il resto della giunta Galatinese, compreso l’assessore all’ambiente, pare, non sapesse nulla.

Lo stesso assessore, appena ricevuta la notizia, si muove a tutela degli interessi della città, chiedendo a gran voce, a mezzo Pec, che Galatina venga coinvolta.

La Provincia allora aspetta che in conferenza, qualcuno di Galatina, tra tecnici e politici si colleghi da remoto per partecipare formalmente, ma Galatina resta assente e silente.

Nella conferenza dei servizi (il cui verbale sarà verificabile tra qualche giorno), gli enti e le associazioni ambientaliste presenti, esprimono preoccupazioni per una serie di questioni di fondamentale importanza, tra cui:

  • emissioni odorigene, 40.000 tonnellate di rifiuti sviluppano di certo cattivissimo odore all’ingresso di Galatina
  • mancanza in progetto, del monitoraggio ambientale così come previsto da ISPRA
  • effetti sulla qualità dell’aria
  • problemi sul traffico in ingresso alla nostra città (immaginiamoci camion con 7,5 tonnellate di rifiuti ciascuno in fila sulla provinciale)
  • rumore

ed il più importante per noi:

 

Di Antonio Mellone (del 11/10/2024 @ 11:41:32, in Fetta di Mellone, linkato 119 volte)

Nella precedente puntata ho raccontato di come quel fatidico sabato sera del 14 settembre scorso mi trovassi nella basilica di Santa Croce in Lecce, e di come il mio (ex?) amico Francesco Scarcella, direttore del Festival Organistico del Salento, quasi puntandomi addosso una canna d’organo di non so che calibro, appena dieci minuti prima dell’inizio del concerto, mi chiedesse “gentilmente” (sì, avevo le mani in alto) di ricoprire il ruolo del Voltapagine dell’organista, e per fortuna non anche del Registrante (ché lo strumento Ruffatti di cui si parla può riservarti mille sorprese, annoverando una trentina di Registri e una ventina di Unioni da “registrare” appunto a seconda dello spartito e dell’esecutore: roba da far dimettere in blocco le difese immunitarie di chiunque, figurarsi le mie).

L’investitura avvenne a bruciapelo, senza nemmeno il tempo di farmi firmare una liberatoria contro il rischio di flop operistico, con pubblica gogna incorporata e annessa richiesta di risarcimento danni milionario (quantificabile agevolmente perfino da un direttore di banca laureato alla Bocconi) da parte dei portatori di interessi, tipo: musicisti, pubblico presente, curia arcivescovile, ministero della cultura, conservatorio Tito Schipa, veneranda fabbrica della basilica, provincia di Lecce, università del Salento, senza scordare gli eredi di Bach, Giordani, Rossini, e ovviamente di Girolamo Frescobaldi, e di chissà quanti altri autori.

A far decollare la mia pressione arteriosa oltre i 180 di diastolica (non vi dico la sistolica), e dunque a farmi apparire lo sfigmomanometro più come un termometro della sfiga che come un apparecchio per misurare la pressione, non era tanto il fatto che la star della kermesse provenisse dalla Francia, e dunque parlasse soltanto il francese stretto (idioma che, grazie alla Rita Luceri, la mia prof. delle superiori, parlo e scrivo correntemente, insieme alla Lingua d’Oc e la Lingua d‘Oil), quanto che avessi a che fare nientepopodimeno che con il M° Frédéric Ledroit, grand’ufficiale nell’ordine delle Arti e delle Lettere, nonché titolare del monumentale organo a canne della Cattedrale Saint-Pierre d'Angoulême, e per di più compositore di una cinquantina di opere conosciute in mezzo mondo. Ma quello che mi lasciava come un immobile senza agibilità era la fama, che lo precedeva, di maniaco della perfezione: sicché per il sottoscritto il Fos (Festival Organistico del Salento) stava per trasformarsi in una vera e propria Fossa.

 

Di Redazione (del 11/10/2024 @ 11:37:12, in Comunicato Stampa, linkato 99 volte)
Sabato 12 Ottobre, dalla sede del laboratorio di Cartapesta “Incartheart” di Galatina, partirà la Terza "Passeggiate nella Cartapesta di Galatina". L'iniziativa, che vede la compartecipazione del Comune di Galatina e della Regione Puglia promossa dalle Politiche Giovanili e dall'ARTI (Agenzia Regionale per la Tecnologia e l'Innovazione), rientra nel Progetto Luoghi Comuni e ha come scopo quello di far conoscere e valorizzare ancora di più, sia ai Galatinesi che ai turisti, la bellezza della statuaria di cartapesta presente in molte chiese della città. 
Le statue, molto spesso, sono conosciute per la devozione che si ha verso le figure che rappresentano, anche se al contempo vi è meno conoscenza per gli artisti e lo stile con le quali sono state scolpite.
L'itinerario, che ha come punto di partenza il Laboratorio stesso in Corso Porta Luce, 2, si snoderà tra le suggestive Chiese San Luigi, Santuario della Madonna della Luce per scoprire i "Tesori di Carta" in esse custoditi.
E’ un’occasione assolutamente da non perdere per conoscere gli aspetti più veri e profondi della suggestiva tradizione salentina con la scoperta di eccezionali opere che decorano le nostre chiese. Inoltre sarà possibile scoprire le tecniche di lavorazione e gli strumenti utilizzati per modellare le statue di cartapesta.
 
 

Era il 25 Giugno 2024, quando l’amministrazione comunale di Galatina, convocava a Santa Barbara, una manifestazione contro l’apertura di un nuovo impianto di smaltimento rifiuti, proposto e richiesto dalla ENTOSAL. Posto l’importanza dell’argomento e grazie soprattutto alle varie associazioni, movimenti e partiti politici, la manifestazione riscuoteva un’importante partecipazione.

Il  Sindaco Vergine, condividendo il pensiero di tutti i presenti si esprimeva così:

“Il nostro territorio, ricco di bellezze naturali e paesaggistiche, rischia di essere compromesso da un progetto che mette a repentaglio la nostra salute e il nostro benessere”.  

Con dette premesse, grande è stata la sorpresa quando, la sera del 7 ottobre, i compagni del Circolo PD di Soleto, ci hanno informati che, in data 8 ottobre, in Provincia si sarebbe tenuta una Conferenza di servizo per l'insediamento in Zona Industriale di Soleto, di fatto nel cuore di Galatina, di un nuovo “impianto  industriale per la produzione di biometano da trattamento anaerobico di 40.000,00 tonnellate di rifiuti”. Sostanzialmente Soleto era al tavolo, perché “amministrativamente” competente. Galatina era fuori!

La FORENERGY SRLS, ha presentato un progetto da 28 ml di euro. Gli amministratori di detta società sono, senza ombra di dubbio, tra le persone più vicine umanamente (compari – proprio compari) e forse politicamente  al Sindaco Vantaggiato.

Coincidenza irrilevante?  E la Vicesindaco di Galatina Anselmi, compagna di Vantaggiato, sicuramente a conoscenza dei fatti, perché non ha informato i suoi colleghi assessori e il suo Sindaco? Un difetto di comunicazione che noi brontosauri della politica non siamo disponibili a considerare ingenuità. 

Se non stessimo parlando di un insediamento con un così forte impatto sulla nostra città, la si potrebbe buttare in politica, fino a dire che questa maggioranza è di certo arrivata al capolinea.

Si potrebbe dire che il Sindaco di Soleto, si sente così legittimato a “disporre” di Galatina,  che dopo aver installato un  photored  sulla principale strada di accesso alla nostra  città, con prelievi giornalieri diretti dalle tasche dei galatinesi, si permette di tacere e/o assecondare l’insediamento di un impianto di riciclaggio e smaltimento di rifiuti (anche speciali), che prevede la lavorazione di 40.000 tonnellate l’anno.

Noi invece siamo molto preoccupati, e vorremmo capire se i signori Amministratori, erano distratti o hanno avuto il tempo di leggere e soprattutto di capire la relazione delle diverse associazioni ambientalisti, che per prime, e da sole, si muovono per esprimere il proprio parere in merito ai rischi sulla salute, derivanti del nuovo insediamento.

Download Osservazioni FORENERGY SRL

Le stesse associazioni, hanno formulato ufficialmente le proprie osservazioni in merito al progetto presentato dalla FORENERGY SRLS, e con dovizia di particolari, hanno espresso il loro forte dissenso in merito alla carente definizione dei rifiuti in ingresso, alla difformità delle norme sul convogliamento delle emissioni. Il tutto finisce per incidere in maniera pesante sui rischi per la salute, su un territorio già compromesso da tante altre situazioni meritevoli di attenzione.

Di dette osservazioni e rilievi, le stesse associazioni hanno inviato copia a mezzo pec il 22/05/24 (protocollo 0020722/2024) al Comune di Galatina, invitando Sindaco, Assessori a interessarsi della questione, senza ottenere alcuna risposta. Tutto è rimasto lettera morta.

Tale nota era anche in indirizzo a tutti i consiglieri comunali. Perché le consigliere del PD non hanno ricevuto notizia? Perché lo staff del Sindaco non ha ritenuto di dover inviare le osservazioni delle associazioni a tutti i consiglieri, compresa la minoranza, celando di fatto la nota ricevuta?

Tant’è che solo nella giornata dell’ 8 ottobre, l’assessore all’ambiente, ignaro di tutto fino a quel momento, appena notiziato, si attiva con il funzionario competente, inviando formale diffida alla Provincia perché non si tenga la conferenza dei servizi. Apprezziamo lo sforzo, nonostante sia risultato vano, in quanto la conferenza si è tenuta lo stesso, pur essendo stata, non decisoria ma interlocutoria.

Un grazie speciale alle associazioni ambientaliste, nonchè agli altri enti, che con la loro presenza, hanno garantito le opportune e necessarie osservazioni tecniche.

Da parte nostra possiamo promettere che da ora in poi, sulla questione in oggetto, la politica farà il resto.

Dal Sindaco ci aspettiamo però una spiegazione che lo tenga lontano da ogni sospetto, un sussulto di consapevolezza, di dignitoso rigurgito, un gesto di fierezza.

Non può essere tenuto all’oscuro di informazioni così importanti dal suo Vicesindaco Anselmi, che per i fatti evidenziati potrebbe mostrare almeno la dignità di dimettersi immediatamente. 

In questa vicenda, la vicesindaco ha rafforzato con i fatti il nostro convincimento sulla sua incompatibilità e la sua incapacità di  tutelare gli interessi di Galatina  dalle oramai ripetute ingerenze del sindaco di Soleto.

Sindaco Vergine, non può farsi trattare da ingenuo dalla famiglia Vantaggiato/Anselmi, perché  noi Galatinesi non meritiamo tanta mortificazione!!!       

PARTITO DEMOCRATICO

CIRCOLI DI GALATINA E NOHA

 

Di Albino Campa (del 07/10/2024 @ 22:26:10, in Necrologi, linkato 1997 volte)

Avevo riportato proprio qualche giorno fa sulla mia pagina Fb un diciamo articolo su Vincenzo Campa, già pubblicato su Noha.it nel 2018, nella rubrica estiva nata una decina abbondante di anni fa, denominata Fette di Mellone. Son contento di averla scritta, dacché m’apparve, e m’appare tuttora, come asserito oltretutto da alcuni commenti di allora, “una delle più dolci, fragranti e vere, di quelle che ti lasciano il gusto delle cose buone”.

Tra l’altro riportavo quanto segue: “[…] Vincenzo è ovviamente un mio amico. Lo conosco praticamente da sempre. A lui è associata la mia infanzia delle vecchie scuole elementari di piazza Ciro Menotti, quella del monumento ai caduti. Ci abita accanto con gli amati genitori. No, non veniva in classe mia, ma lo vedevo tutti i giorni all’ingresso e all’uscita da scuola, e anche durante la ricreazione.

Quando t’incontra, Vincenzo non ti saluta con freddezza, ma prima ti dà la mano e subito dopo ti abbraccia affettuosamente. E tu, davanti a tanta tenerezza, non puoi fare a meno di ricambiare con altrettanta simpatia e cordialità. Sissignore, gli abbracci gratis (o free hugs) non li hanno mica inventati una quindicina di anni fa in Australia: li abbiamo invece scoperti a Noha molto tempo prima, grazie proprio al compagno di scuola Campa Vincenzo. Dopo i convenevoli, Vincenzo mi racconta i fatti che succedono nel nostro paese, i giochi e i lavori che insieme agli altri ragazzi speciali svolge nelle aule del polivalente; io invece gli parlo di quello che faccio, delle iniziative, degli articoli che scrivo sul sito dell’Albino, delle battaglie che conduco e delle (più numerose) sconfitte che colleziono”.

Alle mie parole faceva eco l’Antonio Bovino, il dottore: “[…] Era una costante presenza nelle partite post-prandiali che giocavamo sul famoso campo sterrato di fronte l’attuale Chiesa della Madonna delle Grazie. Vincenzo si distingueva non tanto per tecnica (che peraltro nessuno di noi aveva) quanto per forza e tenacia. Non meno memorabili sono le sue presenze come chierichetto. Buono ed affettuoso a tal punto che spontaneamente tutti gli volevamo bene e preferivamo averlo sempre dalla nostra parte”.

Sono certo che le testimonianze belle su Vincenzo riempirebbero pagine e pagine ormai della storia di Noha, da parte di tanti amici, compagni di classe, parenti, vicini di casa, insegnanti, fratelli, nipoti, cugini… E soprattutto di papà Antonio e mamma Mimina: sì, era lui il bastone della loro vecchiaia.

L’avevo visto e salutato (come quasi ogni sera, quando passo davanti casa sua) proprio qualche giorno fa: era in veranda con i genitori, Giuseppe e Fernando, e altri amici. Poi la notizia inaspettata della sua fulminante malattia. E questa mattina la fine della sua sofferenza.

Ma io m’aspetto sempre, da un momento all’altro, uno degli abbracci a sorpresa del mio amico Vincenzo.

Antonio Mellone

 

Di Redazione (del 03/10/2024 @ 19:50:12, in NohaBlog, linkato 190 volte)

Non è che vi scordate dell'appuntamento di domani sera, quello del concerto delle 20.30 a cura della Giovane Orchestra del Salento, che, per via delle condizioni meteo, avrà luogo al chiuso e al coperto (ma sarà di fatto un'escursione all'aria aperta) nel teatro Domenico Modugno di Aradeo. 
L'ingresso è gratuito (e anche l'uscita).
Come certamente avrete avuto modo di leggere, si tratta dell'inaugurazione del nuovo anno "accademico" del Circolo Levèra di Noha, un gruppo di persone indipendente dagli schieramenti e con tanta voglia di cittadinanza, dialogo, pace, arte e giustizia. 
Forse non serve altro per ottenere un certificato di resistenza in vita. 

Noha.it

 

 

 


Canto notturno di un pastore ...

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