gen302012
gen282012
Il 29 gennaio, alle ore 19,30 nell'ambito della rassegna “Palcoscenico nei luoghi”, presso la sala teatro dell’oratorio Madonna delle Grazie di Noha in scena la Compagnia “TeatroInsieme” di Bari con “Mitici...! Da Zeus ad Ulisse, storie di Dei, di Eroi e di Uomini, raccontate a modo mio...”, uno spettacolo di Domenico Clemente.
Hanno percorso in lungo e in largo l'Italia, hanno insegnato a leggere e a scrivere, hanno raccontato le loro fantastiche storie. Ma chi sono questi antichi Greci di cui non ci si ricorda più? Sono molto più vicini a noi di quanto sembri. Perché i desideri, le ansie e le paure, sono rimasti gli stessi.
C'è tutto un materiale umano, negli antichi racconti mitologici, fatto di sudore e di gioia, di guerra e di sesso, che sembra nascosto dalle parole difficili dei letterati. E affrontando la mitologia, scopriremo che in quei miti millenari c'è, in realtà, tutto l'oggi: i vizi, le virtù, i drammi e le passioni, le divisioni, i ricongiungimenti, le vittime e i carnefici, le logiche del cinismo e le ragioni del cuore.
gen252012
Nasce oggi una nuova sezione su Noha.it a cura dell’amico Marcello D'Acquarica dal nome Una Vignetta al Giorno.
gen252012
«Le radici rivolte al cielo, come braccia tese a catturare le vibrazioni e gli echi immortali del tempo, dell'arte, dell'umanità, con i suoi miti, i suoi eroi, le sue divinità. È questa la chiave di lettura dell'opera di Claudio Scardino che, con la sua arte, dà voce a questi influssi, di cui si fa recettore e strumento. Le sue performance, simposio d’arte, divengono un corridoio di specchi, prepotenti, insormontabili per i convenuti alla sua fucina d’anime e ci costringono a vedere, a prestargli attenzione, a scovare nella nostra inviolata intimità e a consegnare nelle sapienti mani dello sculture quel pezzo di noi stessi che nasconde un embrione d'artista smarrito e confuso. L’arte “partecipata” di Scardino conduce con feroce prepotenza a prendere distanza dalla quotidianità e a divenire un frammento del Tutto». Con queste parole Daniela Bardoscia presenta la Mostra d’Arte Contemporanea Oblivium di Claudio Scardino. I curatori della Mostra, che avrà luogo dal Primo al 19 febbraio 2012, sono Daniela Bardoscia e Francesco Luceri, rispettivamente scrittrice e studioso di filosofia e storia locale, entrambi attivi per la promozione socio-culturale nel territorio. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Università Popolare “Aldo Vallone” e il Museo “P. Cavoti”, patrocinato dal Comune di Galatina, dalla Provincia di Lecce e dalla Regione Puglia, Assessorato del Mediterraneo, cultura e turismo, proporrà una situazione nuova e unica nell’intero territorio pugliese. Direttamente dal caffè storico “Giubbe Rosse” di Firenze, sarà presentata nelle sale del Museo Civico d’Arte l’attività artistica innovativa di Claudio Scardino, artista dell’Avanguardia storica, scultore, artista multimediale e pittore.
gen232012
Marcello D’Acquarica
Indice
1. NOHA
2. ARCHITETTURA RELIGIOSA
3. ARCHITETTURA CIVILE
4. ARREDO URBANO E DEL TERRITORIO
5. ARCHITETTURA MILITARE
6. ARCHITETTURA RURALE
7. ARCHITETTURA RUPESTRE
8. ARCHITETTURA FUNERARIA
9. ARCHITETTURA INDUSTRIALE
10. AREA ARCHEOLOGICA
11. BENI CULTURALI E AMBIENTALI SCOMPARSI
12. BENI ETNOANTROPOLOGICI
13. AREA NATURALISTICA
14. BENI CULTURALI LIBRARI
gen222012
Sabato 14 gennaio 2012 è ormai per Noha una data da libro di storia.
Non si sa come, Paola Congedo, maestra dalle mille risorse e dalle altrettante sorprese, con l’appoggio determinante di Eleonora Longo, la direttrice che non dice mai di no, con il supporto della Biblioteca Giona benemerita, sono riuscite a segnare uno iato tra il passato ed il futuro, un solco tra l’oggi ed il domani.
Non ci crederete, ma queste tre Donne (Paola, Eleonora e Giona, che non finiremo mai di ringraziare) hanno portato a Noha un simbolo vivente dell’antimafia: Salvatore Borsellino, il fratello di Paolo (il giudice fatto saltare da una bomba mafiosa nel 1992, qualche mese dopo l’attentato che fu fatale anche a Giovanni Falcone ed ai suoi angeli custodi).
Salvatore Borsellino ha parlato per un’ora e mezza, ma sarei rimasto altre tre ore ad ascoltarlo, anche se sapevo quasi tutto della storia di Paolo Borsellino, dell’agenda rossa, della trattativa tra Stato e mafia, del papello, ecc., per averne letto la storia su alcuni libri e per averne seguito le indagini puntualmente pubblicate su “Il Fatto Quotidiano” (che non è “Il quotidiano di Lecce” di Caltagirone: il giornale – si fa per dire - che è capace soltanto di raccontare qualche frottola e la cronaca spicciola per i pettegoli di paese).
Salvatore Borsellino ha parlato a Noha proprio all’indomani del voto che ha salvato dalla galera il referente politico dei casalesi (che risponde al nome dell’“onorevole” Cosentino). Voto-vergogna (se la parola vergogna oggi avesse ancora un qualche senso) di un parlamento di nominati che subito dopo lo scrutinio ha dato un indecoroso spettacolo di sé, dimostrando con quella standing ovation tributata al compare, con quei baci, con quelle pacche sulle spalle per lo scampato pericolo, con quelle espressioni di giubilo, di essere alla stessa stregua, anzi peggio di una cosca mafiosa, che ormai si può ribattezzare cosca parlamentare.
gen212012
Premesso che:
gen202012
Se le automobili possono andare a sbattere, se i treni possono deragliare, se gli aerei possono precipitare, le navi possono affondare. E se poi affondano per le superficialità degli esseri umani, allora al danno causato si aggiunge la beffa di una tragedia che può essere evitata se chi è chiamato ad affrontare determinate situazioni lo fa con giudizio, responsabilità e onore.
Ma la tragedia della Concordia sfortunatamente assomiglia per troppi aspetti alla nostra situazione nazionale. Un Paese che affonda lì, proprio davanti agli occhi di tutti, a due passi dalla riva dove incuriositi spettatori si accalcano per assistere alle ultime ore di luce della nostra imbarcazione. Tutto sembrava bello a bordo quando le luci, il lusso, il cibo e gli spettacoli occupavano il nostro tempo. E nessuno sapeva o si preoccupava se chi era nella cabina di pilotaggio, messo lì per garantire la sicurezza e la buona traversata di tutti, pagato fior di quattrini, fosse stato il primo ad arrendersi, abbandonando la sua nave ad una tragica fine. Poi la tragedia dove tutti, indistintamente, cercano di salvarsi, dimenticandosi della dignità umana che non riconosce più né donne, né bambini, né anziani, né disabili, tranne qualche rara eccezione. Tutti credono di meritare di scampare alla fine a posto di qualcun altro. Ed è l’Italia che affonda in acque gelide, trascinando tutti sotto indistintamente, sacrificando solo gli innocenti e sottraendo dal pericolo chi ha provocato l’incagliamento. Perché si sa che chi comanda qualcosa è sempre ai piani alti, ed è più facile che si salvi. Sono i poveracci rinchiusi nelle stive dei motori a rimetterci la pelle, quelli che fanno andare avanti la barca, sperando che chi è al timone mantenga la giusta rotta. E pensare che una volta viaggiavamo tutti in acque ben più profonde, essendo il fiore all’occhiello della flotta. Solo ora qualcuno cerca di sbrogliare le funi che reggono le scialuppe, con la speranza di salvare il salvabile, ma questa nave è troppo inclinata per effettuare le operazioni di soccorso.
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Intervista a P. Francesco D'Acquarica, nel Presepe Vivente di Noha.
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