giu262013
Scopo di un articolo, come di ogni scritto, è sempre quello di far riflettere, e dunque possibilmente di cambiare il mondo. Fosse anche solo marginalmente, ma è pur sempre un cambiamento (si spera in meglio).
Stavolta si parlerà della morte, dalla quale, come diceva Francesco d’Assisi, “nessuno può scappare”.
Non è nostro obiettivo (né saremmo in grado) di discettare di escatologia (che è quella parte della teologia avente per oggetto l’indagine sui destini ultimi dell’uomo e dell’universo), bensì più prosaicamente dell’opzione della cremazione delle salme (che saremo).
Come tutti certamente sapranno la cremazione è “la pratica di ridurre, tramite il fuoco, un cadavere nei suoi elementi di base. Si tratta di una pratica molto antica: in Asia tale consuetudine si è mantenuta pressoché inalterata da millenni” (fonte: Wikipedia).
ott312012
A Noha siamo abituati ai semilavorati. I prodotti finiti evidentemente non fanno per noi. Chi non ricorda la cappella comunale del cimitero, cattedrale nel deserto anche quella (e in tutti i sensi)?
Dopo il pericolo crolli, circa un lustro fa, o forse più, il Comune si assunse l’onere di restaurarla attraverso la ricostruzione del pericolante solaio. I lavori furono poi effettivamente realizzati (salvo errori) dalla ditta Gianturco di Noha.