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Esame superato a pieni voti secondo il giudizio dei visitatori di domenica 29 dicembre 2013.
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Esame superato a pieni voti secondo il giudizio dei visitatori di domenica 29 dicembre 2013.
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Esame superato a pieni voti secondo il giudizio dei visitatori di domenica 29 dicembre 2013.
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Il grazie di Luigina Guido a nome di tutto lo staff per Giuseppe Cisotta.
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Pubblichiamo la photogallery del Presepe Vivente di Noha realizzata mercoledì 01 gennaio 2014.
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Di seguito l'articolo apparso oggi 04.01.2014 sul Quotidiano di Lecce in merito al presepe vivente di Noha.
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Sempre affascinante ritrovarsi in un posto così suggestivo. Dal 1593 questo luogo divenne “la masseria Colabaldi” perché un ricco commerciante toscano, il sig. Baldi Nicola che viveva a Galatina, rimase anche lui affascinato da questa altura e dall’attiguo convento e chiesa di Santu Totaru che già esistevano, ancora prima dell'anno mille. Chiesa e convento, devastati dai Turchi che saccheggiarono tutto il Salento, furono messi in vendita dalla chiesa di Noha che ne era la proprietaria, sicuramente fino al 1452. Furono così comprati dal Signor Baldi che costruì la masseria.
Questa sera sono qui davanti a questo portale cinquecentesco. Dietro di me una folla enorme, tutta ordinata e paziente, al freddo, attende il suo turno per la visita al Presepe Vivente di Noha, quarta edizione.
Che ci sarà mai di straordinario che attira qui tanta gente?
Io sono accompagnato per la visita in questo spazio di fiabe dove per incanto la masseria è ritornata palpitante di vita. Il percorso comprende una visita all’interno dei locali che un tempo furono abitati anche da mia nonna, la mamma di mio papà, la nonna Nunziata o se vi piace la Sig.ra Annunziata Bianco che nel 1885 sposò mio nonno, Francesco D’Acquarica.
In alcuni locali sono perfettamente ricostruiti gli ambienti domestici delle famiglie dell’antica Noha. Eccomi ora davanti al forno dove gusto la fragranza delle “pucce” appena sfornate: le memorie olfattive dell’infanzia si mescolano con le emozioni per le cose genuine. Ora mi incammino dentro l’abitazione ed eccomi come se una bacchetta magica mi avesse portato indietro nel tempo. Entrando, in un angolo scorgo una ragazzina che si esibisce con il mortaio, lu stompu, per pestare il frumento. Poi c'è lu scarparu che ancora aggiusta scarpe, più avanti una donna lavora ccu lu talaru, visito una cucina completamente attrezzata, lu cconza limbi, e in una stanza donne che lavorano e filano la lana come ai tempi di mia nonna. Più in là visito lu seggiaru che sta impagliando le sedie.
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Abbiamo fatto due chiacchere con Giuseppe Cisotta.