La redazione di Noha.it
feb032019
Ultimamente a Noha sembra che non si riesca proprio a smettere di piangere: ieri abbiamo salutato per l'ultima volta il caro Dino, oggi ci tocca fare la stessa cosa con il povero Donato Bruno (Mariuggio), anch'egli partito senza preavviso.
Donato era persona buona, di poche parole e molti silenzi, come per fortuna si usa ancora nel mondo dei contadini. Amava la sua terra, la rispettava, la curava, di più, la custodiva: intensivo o superintensivo non facevano parte del suo vocabolario.
Era sempre pronto a darti una mano, e a farti dono delle sue derrate agricole. Pur non sapendolo, forse, era protagonista dell'economia del dono, l'unica economia in grado d'ora in poi di salvare il mondo.
Siamo certi che siano questi, e molti altri di buona creanza, i valori che lascia a quei bravi ragazzi dei suoi figli, Michele e Luca, che abbracciamo con affetto. Esprimiamo vicinanza e partecipazione anche alla moglie, sig.ra Giuseppa Donadei, ai fratelli, alle sorelle e a tutti i parenti e amici che ormai porteranno sempre con sé la paziente e benevola umanità di Donato.
La redazione di Noha.it
feb032019
E così se n'è andata anche la Michelina nostra.
Chi non la ricorda tutto il giorno dietro la finestra, alla luce del sole (si sta nella luce per fare bellezza), nella sua casa di fronte alla Trozza di Noha, con il capo chino sul telaio - il cerchietto in legno - con ago e filo tra le mani intenta a ricamare tessuti. Era il suo modo per imbastire i sogni sulla tela bianca, far fiorire lenzuola, merlare asciugamani, impreziosire tovaglie con l'arte appresa sin da bambina.
Un tempo, quando i corredi non erano snobbati, anzi costituivano "la dote" imprescindibile in ogni matrimonio, lavorata anche di notte per riuscire a finire il lavoro in tempo utile. Anche l'orlo del camice liturgico del parroco è stato intagliato dalle sue mani preziose, e la tovaglia dell'altare maggiore, e pure quella con il disegno di San Michele Arcangelo, patrono di Noha. Voleva sempre fare bella figura, la Michelina nostra, e ci riusciva, a costo di consumarsi gli occhi in cerca della perfezione.
Un tempo, quando nella processione del Corpus Domini in ogni strada di Noha veniva allestito l'altarino, le sorelle Tundo facevano a gara perché il loro fosse il più sontuoso, con quel trionfo multicolore di coperte, centrini, tendaggi e tappeti, molti frutto dell'abilità particolare delle loro mani esperte di intaglio, tombolo, filet, punto a giorno, chiacchierino...
Michelina ha sempre lavorato con grande concentrazione, onde evitare errori e sprechi, anche quando insieme alla sorella Giovanna, nella propria casa, gestiva la bottega di generi alimentari - un negozietto di cose buone ed essenziali come si usava una volta, prima dell'avvento degli ipermercati pieni di tutto, anche di quello che non serve.
mar132019
Mesciu Ucciu per il secolo. Mastro costruttore, anche lui figlio della stirpe degli “Zzocatori" di NOHA. Maestri dello "zocco". Una via di mezzo, la professione dello "zzoccatore", fra lo scalpellino e il cavamonti. Specialista in tecniche di costruzione molto affini all'arte, dove lo standard non era mai ripetitivo ma unico nella sua bellezza, poco a che fare con il moderno copia incolla. Attento descrittore di dettagli architettonici, amava perdersi tra le diverse tipologie di “mpise” e profili asimmetrici, come quello della cupola della nostra Chiesa Matrice. Cose d’altri tempi e ben per questo preziose. Un tipo, Mesciu Ucciu, molto distinto anche quando, diciamo così, indossava abiti da lavoro. Loquace, sempre pronto al saluto corredato da una battuta scherzosa. Ci sono persone che, con il loro modo di vivere, animano alcuni tratti del paese, o alcune vie, per cui diventano automaticamente la vita pulsante dell'abitato che altrimenti sarebbe deserto. Ecco, Mesciu Ucciu lo ricorderemo così e lo vedremo sempre attivo mentre manovra davanti al garage di casa sua, o come accadeva in questi ultimi tempi, in giro con la sua bicicletta, lieto di aver lasciato le altre due ruote a casa. Cosi amava dire scherzando.
Condoglianze da parte della redazione ai familiari, agli amici e alla comunità tutta di Noha.
No, non ti pare vero. Soltanto qualche giorno fa, l’avevi vista con il suo carrellino da Gerardino, il supermercato (a Noha molti negozi li riconosci dal nome del titolare), e poi da Claudio di Gilberto, e ovviamente a Messa. Oggi invece la Mimina non c’è più. Ha aspettato che finisse la Pasqua di tutti per poter poi celebrare la sua particolare.
A volte non si immagina la forza dirompente delle persone, pur umili, che vivono intorno a noi. Mimina era una di queste, semplice sì, ma rivoluzionaria. Figlia di un fornaio (dovevi vedere l’altr’anno come faceva il pane al presepe vivente: questione di Dna), Mimina fu la prima parrucchiera per signora di Noha, piccolo paesino rurale del Salento.
Condoglianze alla famiglia Gugliersi, ai congiunti, gli amici e a tutti i nohani.
La redazione
giu282019
A tutta la comunità di Noha, a chi si è fatto prossimo in questi giorni di dolore per la perdita della mia cara nonna Saia, il grazie più sentito da parte mia e della mia famiglia! Mentre vi chiedo una preghiera, vi abbraccio!
Michele Scalese
lug072019
Non puoi non commuoverti al pensiero che la comare Assuntina Tundo abbia seguito il suo (e nostro) povero mesciu Uccio D'Acquarica a meno di quattro mesi dalla sua dipartita. Si dice che certi matrimoni durino finché morte "non li separi": invece no, certi amori trascendono anche l'ultima apparente barriera.
Siamo vicini con affetto ai figli Maria Grazia e Vito, ai nipoti, agli altri famigliari e agli amici delle famiglie Tundo e D'Acquarica
La Redazione di Noha.it