ago292007
Da il Galatino n. 14 del 14 luglio 2006, quello prima del congedo estivo, a margine dell’articolo di fondo a sua firma, il prof. Zeffirino Rizzelli ha annunciato il ritiro ufficiale dalla direzione editoriale del quindicinale che ormai da quaranta anni con puntualità troviamo in edicola. Un’uscita dalla scena principale senza tanti clamori, quasi in punta di piedi, come è nel suo stile: è questa, in fondo, l’umiltà dei grandi spiriti, quelli che con la loro opera diuturna, aiutano l’umanità a crescere e a diventare più giusta e civile. Non vogliamo (né potremmo!), in queste poche righe, analizzare l’opera del Rizzelli insegnante, politico, presidente del Distretto Scolastico, Sindaco di Galatina e, soprattutto, uomo di cultura, studioso, giornalista e scrittore. Abbiamo già scritto altrove che sarebbe proprio il caso di indagare a fondo, di studiare e possibilmente raccogliere e ripubblicare almeno gli scritti (è forse sarebbe l’opera meno difficoltosa, in quanto è agevole rintracciarne i testi) di Zeffirino Rizzelli: i quali ormai si contano a migliaia. Ne sortirebbe un’opera a più tomi, di grande valore editoriale. In queste righe ci limiteremo, allora, a pubblicare un articolo a nostra stessa firma dal titolo “Indietro non si torna”, che scrivemmo nell’ormai lontano 1996. Quell’articolo, che interpretava – ne eravamo e ne siamo tuttora certi – il pensiero dei molti non fu pubblicato dallo stesso Rizzelli (lo ricordiamo come se fosse ieri) sul suo giornale, nonostante il parere favorevole di Rossano Marra, proprio per quella sorta di ritrosia, o di umiltà, di cui abbiamo sopra fatto cenno. Così ci scrisse in una sua garbata lettera di spiegazioni: “… Non posso pubblicare sul mio giornale il tuo articolo. Questo non perché falsa modestia mi induce a rigorose valutazioni, ma perché siamo in campagna elettorale, tempo in cui si arriva a strumentalizzare anche ciò che strumentalizzabile non è. […] Chi lo ha scritto è, certamente, lontano le mille miglia da sentimenti di riverenza o peggio ancora di servilismo…”. Non eravamo riverenti o ossequiosi o peggio ancora servili nei confronti della persona di Zeffirino Rizzelli. Ci mancherebbe: non lo siamo mai stati nei confronti di nessuno. Il servile è chi frequenta qualcuno sperando in qualche ricompensa. Noi, del resto, non frequentavamo il prof. Rizzelli, anzi allora non lo conoscevamo nemmeno di persona, se non per avergli stretto fugacemente la mano un paio di volte, semplicemente ringraziandolo dell’ospitalità che ci aveva sempre riservato sul quindicinale il Galatino”, qualunque argomento avessimo trattato nei nostri articoli, che già da tempo pubblicavamo (e spedivamo per posta ordinaria). E poi, soprattutto, non speravamo in nulla. Nessuno più di noi era “vergin di servo encomio”, come pure di “codardo oltraggio”… Ora crediamo sia arrivato il momento di pubblicare il nostro “Indietro non si torna”, rimasto per tanti anni nel cassetto: nessuna forma di strumentalizzazione sarà ormai più possibile, né da destra, né da manca. Ecco dunque il brano che finalmente vede la luce della pubblicazione dopo oltre un decennio dalla sua redazione: sia, questo, uno “Scritto in Onore”, uno dei tanti, una celebrazione, ma soprattutto un tassello che dimostri (se mai ce ne fosse bisogno) il lustro dato dalla persona e dall’opera di Zeffirino Rizzelli alla città di Galatina e a tutto il Salento; nonché l’augurio che il Professore continui per molti anni ancora, anche se non nelle vesti di direttore editoriale, a farci conoscere il suo pensiero e a consigliarci per il meglio: gli uomini e le istituzioni (quelle del governo cittadino soprattutto) hanno bisogno, oggi più che mai, di questo dispensatore gratuito e disinteressato di idee e di saggezza, e, quando servono, di ammonimenti.
Ecco, dunque, il nostro articolo, di seguito ritrascritto verbatim: Gli interessi di parte hanno prevalso, le ragioni delle “ricadute elettorali” hanno avuto la meglio, e così il miglior Sindaco che Galatina abbia mai avuto, Zeffirino Rizzelli, ha dovuto rassegnare le dimissioni. Sapevamo, tre anni fa, quale grave eredità il neo-eletto Sindaco riceveva dalle precedenti amministrazioni, quali i problemi della città, quali le mille richieste dei cittadini, quali i disagi, quali le difficoltà dovute alla limitatezza dei fondi che la Regione e lo Stato erogavano (ed erogano) in un contesto di tagli alla spesa pubblica… Sapevamo tutto questo e non chiedevamo, né speravamo l’impossibile. L’Amministrazione Rizzelli, invece, sembra aver fatto l’impossibile. Sempre molto, troppo rimane da fare, certamente, ma quello che nel corso di questi anni, il Sindaco e la sua Giunta hanno realizzato tra tante difficoltà è sotto gli occhi di tutti. L’intenso lavoro amministrativo compiuto è sempre stato portato a conoscenza di tutti attraverso un foglio edito mensilmente dall’Amministrazione comunale e a tutti gratuitamente distribuito. Un foglio dalla testata esplicativa: “Informare”. Si è aperta una nuova fase, una nuova era di fiducia e di speranza nelle istituzioni, proprio nel momento in cui gli scettici sul cambiamento sembravano avere il sopravvento. La “rinascita” della città è testimoniata non solo dalle opere pubbliche, ma anche dalle manifestazioni culturali, dai convegni, dai concerti, dalle iniziative volte a rivalutare il centro storico, dai progetti per i giovani, mai prima d’ora così importanti per livello qualitativo e numerosità. Anche le frazioni, da troppo tempo abbandonate a se stesse, quasi dimenticate, si sono viste al centro di un rinnovato interessamento. Ed ora qualcuno vorrebbe non riconoscere tutto questo o peggio ancora farlo finire. Vorrebbe, magari, ritornare alle vecchie logiche, al vecchio linguaggio (“ricadute elettorali”), ai vecchi intrallazzi, alle clientele, agli antichi giochi di potere e di partito, ai personalismi… Indietro non si torna! Ormai è chiusa anche l’epoca della raccolta dei voti con la tecnica del “porta a porta”, basata sui rapporti di amicizia o di conoscenza e sulle promesse, naturalmente difficili da mantenere per tutti. Chi si aspetta una “ricaduta elettorale” con tutto questo in mente, altro non otterrà che un crollo elettorale. Amministratore pubblico sarà chi dimostrerà preparazione, provata moralità, capacità d’indirizzo, di programmazione e di decisione. E questo il prof. Rizzelli lo ha già dimostrato. Con i fatti, non con le parole. E poi, il prof. Rizzelli dimostra ben altro. Dimostra che non solo conosce George Clemanceau e le sue caustiche frasi, ma anche chi, come Francois Cagné, di Clemanceau ha scolpito la statua, oggi negli Champs-Elisées, a Parigi. Parole, le nostre, rivelatesi tutt’altro che profetiche: quello che successe dopo quella tornata elettorale è ormai storia, di cui piangiamo ancora le conseguenze.
Antonio Mellone
set112007
San Michele Arcangelo
A Noha non si può fare a meno di San Michele Arcangelo, come nessun popolo può fare a meno dei suoi Santi, i suoi più fedeli impiegati, sempre in servizio permanente effettivo. Lo sportello di San Michele Arcangelo di Noha, come quello dei suoi colleghi di paradiso, è aperto giorno e notte, propenso a dispensare miracoli alla supplica di una misura anche minima di pronto soccorso. Quest’anno poi San Michele è particolarmente contento: gli hanno finalmente restaurato altare e nicchia barocca in pietra di Lecce, quella dalla quale s’affaccia brandendo lo scudo su cui è impresso il suo motto “Quis ut Deus”, mentre vibra ancora un colpo tremendo sul capo del rivale, il serpente antico.
E se è contento il protettore, sarà contento anche il popolo nohano che festeggerà come sempre e per tre giorni l’onomastico del suo Santo Arcangelo, non facendogli mancare la colonna sonora delle bande e dei concerti sinfonici di Puglia, l’iridescenza ed i ricami degli archi di luce (l’inquinamento luminoso si può anche tollerare semel in anno); ed ancora, il profumo e la gustosità delle pietanze della cucina più buona del mondo, ed il fragoroso spettacolo di artiglieria pirotecnica: quei fuochi artificiali, quelle cannonate che, sì, mirano verso il cielo, ma a salve, e per ringraziarlo.
Antonio Mellone
set142007
Scritto in memoria di Zeffirino Rizzelli
Ho incontrato il prof. Zeffirino Rizzelli per l’ultima volta il 14 luglio scorso. Conobbi di persona il professore nel corso dei primi anni ’90 del novecento (di fama però lo conoscevo da sempre). E negli ultimi, diciamo, quindici anni, mi incontravo volentieri con lui e con una certa continuità. Soprattutto per consegnargli brevi manu (prima dell’avvento nella mia vita della posta elettronica) i miei articoli che (tranne uno, come dirò) il direttore pubblicava sempre integralmente sul suo il Galatino. Ci incontravamo di sabato al Convitto Colonna presso il distretto scolastico, prima che questa istituzione chiudesse definitivamente i battenti; qualche volta nella sede del giornale in largo Bianchini; negli ultimissimi anni invece più frequentemente a casa sua, in un salottino, quando non nella sua bella biblioteca, in un altro lato dell’abitazione. Era sempre gentile con me il professore, come credo lo fosse con tutti quelli con i quali aveva commercio di pensieri e parole.
Parlavamo di tutto. Ma non era uno scambio alla pari; la partita doppia non poteva essere applicata a quegli incontri: tra i due chi si arricchiva era il sottoscritto. Ero al cospetto di un gigante della scrittura (e non solo della scrittura), eppure quel titano ti metteva a tuo agio non facendoti sentire un pigmeo.
L’ultima volta, dunque, nel luglio di quest’anno andai pimpante per consegnargli, fresco di stampa e di tornio, il mio libello di “Scritti in Onore di Antonio Antonaci” per il quale il professore aveva steso un bel saggio introduttivo (saggio che mi aveva consegnato verso la fine del mese di febbraio di quest’anno 2007, allorché mi invitò anche a tenere – come tenni - una lezione sulla Storia di Noha all’Università Popolare “A. Vallone” di Galatina presso il Palazzo della Cultura: il che per me era, ancora una volta, un inaspettato onore).
Ebbene, Zeffirino Rizzelli mi ha onorato molte volte: con il pubblicarmi sul suo giornale, con lo scrivere saggi introduttivi ai miei scritti, con l’invitarmi a tenere una lezione all’Università Popolare, con il recensire sul suo giornale qualche mio libercolo. Un paio di volte mi onorò ancora invitandomi anche a “scendere in politica”; ma declinai questo invito preferendo essere a tutt’altre faccende affaccendato. Mi onorò della sua presenza allorché lo invitai presso il circolo culturale “Tre Torri” di Noha, dove tenne una magistrale lezione sulla antica e nobile famiglia “De Noha”, e quando venne a casa mia nel maggio del 2006 allorché in forma privata ed in maniera molto semplice si festeggiò, insieme ad altri, la nuova edizione del mio libro “Noha, storia arte e leggenda”, scritto a quattro mani con il p. Francesco D’Acquarica (libro del quale il professore aveva pure stilato una generosa presentazione). Insomma: il prof. Rizzelli mi onorava della sua amicizia.
*
Una volta, era il 1996, il professore si rifiutò di pubblicare un mio articolo, l’unico che venne, diciamo, “censurato” dal direttore: era un articolo che decantava le opere del Rizzelli, sindaco di Galatina. Così mi scrisse in una sua garbata lettera di spiegazioni: “… Non posso pubblicare sul mio giornale il tuo articolo. Questo non perché falsa modestia mi induce a rigorose valutazioni, ma perché siamo in campagna elettorale, tempo in cui si arriva a strumentalizzare anche ciò che strumentalizzabile non è. […] Chi lo ha scritto è, certamente, lontano le mille miglia da sentimenti di riverenza o peggio ancora di servilismo…”.
C’era in quelle parole anche e soprattutto ritrosia ed umiltà. Chiunque altro, trovandosi nella sua stessa posizione, e non solo per mania di protagonismo, avrebbe pubblicato in grassetto o a caratteri cubitali quelle considerazioni!
Scritto in onore: quell’articolo era redatto ad honorem.
Ho, in effetti, il pallino degli scritti in onore, che mi sembra abbiano un valore incommensurabilmente più grande degli scritti in memoria. Non è questione di consecutio temporum: è che tra una strada facile ed una difficile mi hanno insegnato a percorrere quella più difficile ed impervia (non fosse altro che per allenamento). Lo scritto in memoria è di gran lunga il più facile da redigere, ma quello che forse ha minor valore.
Si scrivano allora dieci, cento, mille “Scritti in Onore” (in onore di chi è ancora fra noi e lo meriti, s’intende), si riempiano le biblioteche e le librerie, ma non siano scritti di circostanza, o peggio ancora di celebrazioni servili.
E’ molto più difficile scrivere in onore, cercando di essere comunque liberi da “servo encomio” come pure servi “di codardo oltraggio”, che scritti in memoria.
Gli scritti in memoria li sanno fare più o meno tutti. Dopo, però.
Sicché dedicai al professore un articolo intitolato appunto: “Scritto in Onore di Zeffirino Rizzelli”. L’articolo con qualche piccola variante era proprio quello nato dieci anni prima, e rimasto per volontà del direttore pro-tempore nel cassetto. Quell’articolo attese così 10 anni al buio, ma vide finalmente la luce sul numero de il Galatino del 15 settembre 2006, il primissimo a direzione piena di Rossano Marra che stavolta non indugiò nemmeno un attimo a pubblicarlo. Quell’articolo certamente è nulla in confronto all’onore che Rizzelli mi aveva riservato in più occasioni. Era ed è quel brano - ed in fondo anche il presente, steso questa volta purtroppo in memoria - solo un tassello che dimostrasse (se mai ce ne fosse stato il bisogno) la grandezza dell’Uomo ed il lustro dato dalla persona e dall’opera di Zeffirino Rizzelli alla città di Galatina e a tutto il Salento.
*
Come dicevo, ho incontrato il prof. Zeffirino Rizzelli per l’ultima volta la mattina di sabato del 14 luglio scorso. Era a casa sua, seduto sulla sua poltrona; in ordine, sul tavolino del soggiorno, i suoi giornali, freschi di stampa, pronti per esser letti per filo e per segno.
Era consapevole della sua malattia e dell’ora alla quale andava incontro.
Io cercai di dirgli: “Ma professore, non dica così: noi tutti abbiamo ancora e sempre bisogno di Lei”. Mi rispose con uno sguardo sereno che non dimenticherò mai più. Fu un’altra lezione di dignità.
Ci salutammo, dopo un po’. Ma non mi accompagnò all’uscita come aveva sempre fatto. I dolori glielo impedivano. Mi strinse ancora una volta con vigore la mano. La sua mano; quella mano di scrittore! Sembrava mi dicesse in quel saluto: “tutto è compiuto”.
Mi voltai per vederlo un’altra volta ancora, e poi me ne andai. Il mio spirito era greve…
La notizia della sua morte, giuntami a Putignano, dove lavoro, per il tramite di un amico, la mattina del 29 agosto scorso, non mi colse di sorpresa. In un certo qual modo ero preparato. E sereno. Di quella serenità d’animo che solo il professore sapeva trasmetterti.
Antonio Mellone
set212007
|
ott102007
ott182007
Sabato 20 ottobre 2007 alle ore 19.00
a Galatina presso il Palazzo della Cultura "Zeffirino Rizzelli"
serata d’autore per la presentazione del libro
"Scritti in Onore di Antonio Antonaci"
di Antonio Mellone
La S.V. è invitata a partecipare
dic282007
Vi proponiamo di seguito l’articolo a firma di Antonio Mellone apparso su “il Galatino”, anno XL, n. 20, del 7 dicembre 2007.
Cosa centra Infoprinting con Noha?
Semplice.
Intanto Infoprinting srl è stata creata ed è diretta da un manager nohano (anche se dimorante a Milano): il dott. Michele Tarantino.
Inoltre, Infoprinting è la “stampante” da cui fresco di tornio ogni mese (almeno finora) ha visto e vede la luce il nostro “L’Osservatore Nohano”. Infoprinting ha anche stampato a colori “la cartina del viaggiatore di Noha” architettata dal grande Marcello D’Acquarica. E’ inutile dire che da questa innovativa “business idea” ci aspettiamo molto altro ancora. Quindi:
AD MAIORA INFOPRINTING!
Infoprinting, nuova realtà economica a Galatina
La parola “innovazione” può essere utilizzata per denotare qualcosa (o qualcuno) che cerca d’adeguarsi ai tempi nuovi ed alle nuove forme di cultura e di vita. L’innovazione non necessariamente è rappresentata da una rivoluzione copernicana o dalla scoperta dell’America: innovazione può anche essere una combinazione inedita di elementi già noti.
Nel campo dell’economia l’innovazione può (in estrema sintesi) riguardare un po’ il prodotto, un po’ il mercato ed un po’ la tecnologia.
Ed è questo tipo di innovazione che ha cercato di introdurre Infoprinting srl, un’azienda che non ha ancora compiuto un anno di vita, ubicata in un capannone industriale sulla strada provinciale Galatina-Lecce, subito dopo il SuperMac andando verso Lecce.
Ma la sua collocazione non sarebbe tanto rilevante. Infoprinting infatti è una specie di stampante virtuale (ma la stampante è vera) specializzata nella stampa su carta e nella spedizione della corrispondenza di ogni genere. Il servizio si attiva in Internet tramite il sito www.postapronta.eu, sicché da casa o dall’ufficio con il semplice click di un tasto o di un mouse di un computer è possibile spedire in Italia e all’estero ogni tipo di carteggio, anche la posta raccomandata, saltando così gli onerosi passaggi della stampa della lettera (o di qualsiasi altro documento come le fatture, i depliant o le dichiarazioni dei redditi, ecc.), dell’imbustamento, della compilazione dell’indirizzo, dell’affrancatura e della spedizione. Provare per credere: il primo plico è gratuito.
La novità sta nel fatto che questo servizio, che va a colmare un bisogno, quello della ricerca delle economie di tempo (time-saving), forse ancora latente, ma che nel futuro non tanto remoto diventerà di primaria importanza, è offerto da un’azienda, unica in tutta l’Italia del Sud, che si trova ad un fischio dal cuore di Galatina.
Ci risulta che in maniera diuturna giungano ad Infoprinting commesse da privati e da numerose aziende pubbliche o private soprattutto del Centro-Nord. Nel Mezzogiorno c’è ancora bisogno del superamento di un certo gap conoscitivo di questo prodotto-processo inedito, anche se “il tempo è denaro” anche qui da noi.
Un’ultima annotazione. Ci teniamo a dire che chi ha voluto scommettere puntando sulla nostra terra è un pioniere nohano, Michele Tarantino, già noto “manager salentino” in alcune imprese milanesi e torinesi nel settore dell’editoria e della carta stampata. Tarantino, a dispetto di ogni avversa previsione, ha voluto a muso duro e con entusiasmo investire nel Sud ed in particolare nella nostra città, certo che l’economicità e soprattutto la qualità faranno di questa azienda un’azienda di successo. Successo che toccherà non solo l’imprenditore, ma anche Galatina tutta sempre più proiettata in Europa, anche grazie a questa ulteriore forma di innovazione.
Antonio Mellone
gen012008
gen142008