mar312015
Premetto che non ho nulla contro la lingua inglese. Diciamoci la verità, la lingua inglese è piuttosto semplice e immediata, non sta a badare a fronzoli (Shakespeare e altre decine di scrittori ci hanno lasciato delle pagine indimenticabili in lingua inglese, ma parliamo di altri livelli). Forse è per questo che è la lingua europea per definizione, è la lingua per comunicare con chiunque e ovunque senza difficoltà. È la lingua degli affari e soprattutto la lingua delle scienze, da quelle naturali a quelle informatiche. Come ho sentito dire più volte e da più persone, al giorno d’oggi se non conosci bene l’inglese non vai da nessuna parte!
Retorica a parte, l’importanza della lingua inglese è oramai un dato di fatto. È difficile spiegarsi con i gesti al telefono con una persona che sta all’altro capo dell’apparecchio, se questo è anche all’altro capo del mondo. Le difficoltà aumentano se poi dalla tua telefonata dipenderà il successo o lo sviluppo di un progetto in cui qualcuno ha investito del denaro. Quindi, nessuno vuole e può mettere in discussione l’utilità della conoscenza della lingua inglese per poter comunicare con persone che non conoscono la lingua italiana. Quello che non torna è il motivo per cui dovremmo infarcire l’italiano di vocaboli inglesi (a volte malamente italianizzati) parlando con persone che conoscono l’italiano.
apr012015
La redazione di Noha.it
apr022015
Cos’è successo a Noha? Ti svegli una mattina e ti accorgi che tutto è cambiato. Lo vedi dalle foto. Ed è normale che col passare del tempo tutto cambi. Alcuni muoiono, altri nascono, il paese cambia forma, si aggiorna, si evolve, implode, esplode; insomma non è più lo stesso nonostante conservi il suo nome. Cambiano gli usi, mutano i costumi, si confondono i dialetti, entra in campo la tecnologia, vanno e vengono i critici, rimangono criticati gli stessi, ma non è questo che si vede dalle foto. O meglio, ciò che è cambiato lo vedi da una foto se la guardi con nostalgia. E non è vero il fatto che si stava meglio una volta. Vi immaginate oggi senza un computer o il telefono? Lo guidereste un cavallo invece di un’automobile? Scrivereste oggi, senza l’aiuto di un programma, la vostra tesi di laurea su carta, misurando lo spazio in base alle note a piè di pagina? Non ditemi che si stava meglio una volta perché non ci credo. Ma se guardo una foto, una qualunque foto, mi accorgo che qualcosa è cambiato. Tutto è cambiato. E in base ad alcuni punti di vista tutto è cambiato in meglio, o quasi. Io sono affezionato alle foto, soprattutto se in quelle foto ci sono io che non mi ricordo più com’ero prima. E non mi ricordo più com’era Noha, e non mi ricordo più come eravate voi. Non c’è nulla di più triste di una foto, specie se in quella foto c’è molto paesaggio e tanti personaggi. Se poi in quella foto c’è una sola persona e pochissimo sfondo, allora quella che avete tra le mani è una foto tristissima. E visto che oggi siamo nell’era digitale, le foto ci sommergono e perdiamo la concezione del tempo che passa, perché le foto scandiscono i momenti più di un secondo trascorso.
apr032015
apr042015
Un incontro sull’emergenza disseccamento degli ulivi, che da mesi sta chiamando a raccolta esperti del settore, si è tenuto nei giorni scorsi presso Palazzo Orsini.
L’iniziativa, che ribadisce l’attenzione dell’Amministrazione Comunale verso il gravoso problema che sta compromettendo il nostro patrimonio olivicolo, è stata messa in piedi dal consigliere comunale Antonio Congedo in collaborazione con gli assessorati all’ambiente e all’agricoltura del Comune di Galatina.
Presenti all’incontro anche il sociologo dell’ambiente Luca Carbone, l’omeopata Carlo Licci, il referente del LUA Luigi Toma insieme alla referente di un’azienda omeopatica di Merano sig.ra Rindler e la sig.ra Stefania Stamerra in rappresentanza delle 26 aziende biologiche che anno presentato ricorso al TAR del Lazio opponendosi al piano Silletti. Ancora gli agronomi Nello Baldari e Bruno Vaglio e agricoltori locali.
apr042015
L’appuntamento è da oltre sessant’anni nel grande prato accanto alla cappella della Madonna di Costantinopoli o, come la chiamano affettuosamente i nohani, “delle cuddhrure”. E’ qui che animali da cortile e commercianti si ritrovano il Lunedì dell’Angelo per la fiera del bestiame e per mettere in mostra e vendere anatre, pulcini, papere, galline e ogni tipo di utensile per l’allevamento. Ma i veri protagonisti sono loro: i cavalli che fin dal mattino animano le strade della piccola frazione di Galatina per la kermesse che li vede sfilare in tutta la loro eleganza.
Se ne possono ammirare di bellissimi, bardati di tutto punto con nastri colorati, campanellini, finimenti argentati e criniere al vento o, ancora, seguiti da carri, birocci e calessi di ogni dimensione fino ai coloratissimi traìni, finemente decorati in punta di pennello con colori sgargianti.
La fiera, che apre i battenti alle 8.30 e si conclude alle 13, e che quest’anno è dedicata al suo storico organizzatore recentemente scomparso, Tonio Rossetti, comprende anche prodotti tipici e un mercatino di finimenti.
apr052015
Sabato 4 aprile, Gaia Ferrara ha fatto tappa nella città di Galatina per raccogliere chilometri, 12000 in tutto, in favore dell’integrazione fra le diverse culture.
Il progetto di Gaia Ferrara e dell'Associazione Viandando prevede di percorrere 12000 km in bici” è il primo di sei progetti di Migranti e Migrati. E’ una raccolta di chilometri percorsi in bici, nella primavera 2015, da parte di chiunque voglia partecipare. E’ un percorso collettivo: i chilometri percorsi da ognuno si sommeranno per conquistare l’ambizioso traguardo che ci siamo dati.
Dodicimila chilometri è la distanza che un migrante può percorrere dal nord Africa all’Europa del nord. Dieci volte la distanza che la scorsa estate Gaia Ferrara ha percorso in solitaria, per sensibilizzare sui temi dell’immigrazione e restituire dignità ai circa 300 migranti morti ed abbandonati nel 1996 a largo di Portopalo di Capopassero, in Sicilia.
Così Gaia è salita nuovamente in sella alla sua bici per contribuire alla raccolta, pedalando per circa 2000 chilometri lungo quasi tutta l’Italia. L’obiettivo è quello di accendere i riflettori sulle tematiche connesse al fenomeno migratorio ed all’incontro ed integrazione fra le diverse culture, condannando l’orrore di migliaia di persone lasciate morire ogni giorno nei nostri mari.
apr052015
Ormai, come si dice, è glamour trascorrere il lunedì pasquetta in quell’“Arcadia” che risponde al nome di Noha, dove dalla mattina alla sera si avrà modo di assaporare il gusto pieno della vita salentina non ancora OGM.
Dalle prime ore dell’alba e fino all’ora del simposio, sul bel prato ubicato nei dintorni dell’antica chiesetta dedicata alla Madonna di Costantinopoli avrà luogo la 62° fiera dei Cavalli (la prima dedicata alla memoria del suo storico organizzatore, il povero Tonio Rossetti, venuto a mancare proprio qualche settimana fa).
Per il pranzo, i viaggiatori (non ci piace appellarli turisti: questi ultimi è meglio che vadano ad incolonnarsi altrove) non hanno che l’imbarazzo della scelta, che va dalla classica scampagnata in una delle praterie intorno a Noha alla degustazione delle leccornie da “Le Putìè”, l’ottimo ristorante locale di via Agrigento, numero 35 (cfr. anche Tripadvisor, che lo considera uno dei migliori della zona quanto al rapporto qualità/prezzo). In alternativa potrebbe farsi invitare al desco da qualche nohano doc disponibile, sulla cui tavola non manca certo il bendidio.
apr062015