Per quanto tu ti possa sforzare di fare un po’ di satira, che come noto è fiction piena zeppa di verità, ci sarà sempre qualcuno in grado di farti planare al livello del marciapiede, in questo caso della scogliera, battendoti con l’esperienza.
E qui si parla di satira preventiva, nel senso che pensavi di aver previsto tutte le eventuali eccezioni ai tuoi discorsi moralistici e da nichilista visionario cui non va mai bene niente: allocuzioni tese alla preservazione degli usi civici di accesso al mare (roba da diritto romano, signora mia, anacronistica, vecchia e pure prescritta), pervase di nostalgia per un litorale un tempo relativamente libero dall’entropia (variante endemica dell’antropia) e dunque di un angolo di paradiso ucciso a colpi di lidi da middle class (ma Antoniomellone, un po’ di adattamento alla realtà, suvvia), l’ultimo dei quali provvidenzialmente appellato Frescura (finalmente un po’ di contrasto al surriscaldamento globale); e invece no, c’è chi ne sa più di te in termini di pasquinate, sì da ambire al palmarès del festival di Forte dei Marmi.
E non parlo mica degli interventi ecumenici da parte di un’opposizione che si crede di sinistra, né della cultura ufficiale che forse ha scordato che il Piano Coste neritino non è nato ieri l’altro bensì al tempo dei “compagni” (di merende), e nemmeno del giornalismo cittadino talmente cerchiobottista da fare invidia al sempiterno doroteismo democristiano: evidentemente una porta di mare vale l’altra, atteso che in loco l’accesso al pelago può serenamente essere rappresentato da un lido (o da un sepolcro) imbiancato.
Parlo invece di un anonimo portavoce del pensiero meridiano, quello del diciamo buon senso comune spiaccicato sui social media; il quale, glossando su bacheca altrui un mio precedente pezzo riguardo a tutto questo bel popò di Frescura a responsabilità limitata, dando fondo a liriche nonché commoventi anafore, così si espresse:
《Vedo una struttura architettonicamente piacevole ed integrata [ma come sono piacevoli e integrati quei cuscini a pagamento che fan pendant con la scogliera. Per non parlare del gruppo elettrogeno: la morte sua proprio. I ginepri, invece, se ne tornassero in Fenicia], completamente amovibile, collocata su zona inutilizzata di “cozzi” [e ‘sti cozzi, direbbe quello, ma guai a lasciare in pace le cose inutilizzate, specie se selvagge. Quanto all’amovibilità, mi sembrava di aver letto qualcosa altrove, ah sì, sul mio precedente pezzo].
Vedo una passerella/scalinata stretta e lunga per consentire agli ospiti di raggiungere il mare [chi parla di Forche Caudine sarà rimasto all’epoca dei romani: a proposito di diritto romano. E chissà che con i tempi che corrono non richiedano pure il green pass appena varato dal Congresso di Vienna].
Vedo un’iniziativa imprenditoriale dietro la quale c’è il pagamento di una concessione e che creerà ricchezza e darà posti di lavoro [ricadute, siore e siori, da Recovery].
Vedo una struttura che sarà motivo di scelta del luogo di vacanza per il turista che, oltre alla bellezza dei luoghi, sceglie sulla base dei servizi e delle strutture offerte [su questo, sconfitto a tavolino, mi arrendo con le mani in alto. Ma imperterrito il vate prosegue].
Vedo delle persone che stanno puntando su un’iniziativa imprenditoriale piuttosto che puntare sul reddito di cittadinanza [questa non è di Renzi eh, ma del suddetto uomo qualunque, antropologicamente ben rappresentato in Salento e fuori].
Vedo una struttura che può richiamare un turismo familiare piuttosto che di rasta e punkabbestia [colpito e affondato]》.
Ora. Mi han definito in mille modi: complottista, negazionista, antiscientista, estraneo al consorzio civile, eterno scontento, estremista, fautore del no a tutto, e persino misoneista. Mi mancava giusto rasta e punkabbestia.
Vedi mai che avere la nausea per certe “novità” e nostalgia della spiaggia libera è più sovversivo di un rave party.
L’altro giorno mentre mi cotonavo i capelli, sentivo che qualcosa non andava liscio. Saranno i soliti nodi che vengono al pettine, mi dicevo.
Erano i dreadlocks.
Antonio Mellone
Il 19 agosto 2021, prende il via la XXI edizione de I Concerti del Chiostro, la stagione concertistica nata a Galatina nel 1998 e divenuta, con lo scorrere degli anni, una delle più interessanti e qualificate del Salento, sotto la direzione artistica del maestro Luigi Fracasso.
Dopo lo stop dovuto all’emergenza covid-19, I Concerti del Chiostro tornano per il ventunesimo anno, coinvolgendo, in un’unica sinergia, due tra le Città più rinomate del Salento: Galatina e Soleto.
La rassegna si svolgerà in cinque appuntamenti, fino al 14 ottobre; spazierà dalla musica classica al jazz e vedrà protagonisti artisti di fama nazionale ed internazionale.
Durante il primo appuntamento, quello del 19 agosto, si esibirà Musica Nuda, il duo composto dalla cantante Petra Magoni e dal contrabbassista Ferruccio Spinetti.
Nel mese di settembre, ben tre concerti: la pianista Ilia Kim, nata a Seul, ma residente in Italia dal 1998, con alle spalle una carriera cominciata sin dai primi anni d’età; Danilo Rea, pianista jazz che durante la giovane età si ispirava a Modugno; Luisa Sello al flauto e Bruno Canino al pianoforte, due artisti di fama internazionale, capaci di incantare palcoscenici come Vienna e Shangai.
A ottobre, I Concerti del Chiostro chiuderanno i battenti con Marcella Crudeli, pianista con un'intensa carriera che si è concretizzata in oltre 3000 concerti in ottanta Paesi.
Il direttore artistico Luigi Fracasso parla di una ripresa “del nostro cammino, interrotto due anni fa a causa della pandemia, con la “XXI Stagione Concertistica Internazionale I Concerti del Chiostro”, certi di appagare, per quanto ci è concesso, il bisogno di Cultura, di Musica, che il nostro pubblico ci chiede sempre più insistentemente. Riprendiamo – continua Fracasso - il cammino, come è nostra tradizione, con artisti di altissimo profilo internazionale, felici di aver accomunato Galatina e Soleto in questo viaggio verso la Bellezza”.
Con l’edizione 2021, è possibile prenotare i biglietti per gli eventi della stagione concertistica sul sito iconcertidelchiostro.it, oppure è possibile telefonare al numero dedicato: 329 5818702.
Alessio Prastano
L’amministrazione di Galatina lavora in sinergia grazie ad una stretta collaborazione con l’Amministratore Unico di Arca Sud Salento Alberto Chiriacò e con il Direttore Generale Avv. Sandra Zappatore.
Questa mattina si è tenuta una riunione convocata presso la sede di Arca Sud per la commissione inquilinato nel corso della quale sono state spiegate le linee di intervento dei prossimi mesi per l’edilizia popolare.
Per conto del Comune di Galatina, l’Assessore Loredana Tundo ha espresso piena soddisfazione per ciò che sarà in cantiere per Galatina appunto.
È già stato fatto l’avviso pubblico per richiedere uno studio per tutti gli immobili di proprietà Arca Sud per verificare la fattibilità di intervento con il Bonus 110%. Ciò significa che tutti gli immobili, in regola, potranno beneficiare di questa opportunità con il risultato finale di un ammodernamento degli edifici e di conseguenza un efficientamento energetico.
Il 26 luglio sarà, inoltre, pubblicato un avviso che permetterà ad alcuni di poter beneficiare del Fondo Sociale a seguito di contributi regionali COVID 19.
Un altro intervento previsto sarà quello della sostituzione delle caldaie per quegli immobili che non potranno fruire del Bonus 110%.
L’altra ottima notizia è quella relativa alla ristrutturazione di due immobili di Arca Sud situate presso Via Vernaleone. In questo modo il comune di Galatina potrà assegnare secondo la graduatoria in vigore.
Assessore Lavori Pubblici
Loredana Tundo