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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
 
 
Articoli del 06/08/2018

Di Michele Scalese (pubblicato @ 13:47:27 in NohaBlog, linkato 2188 volte)

Mi capita spesso, considerando i tanti fatti successi nel corso di queste ultime settimane che coronano forse indelebilmente lo scenario politico attuale, di pensare al futuro del nostro Paese e non vi nascondo che mi riservo di provare solo tanta amarezza. Non so se questo stato d’animo possa servire a segnare il mio punto di partenza nell’impegno o se al contrario, sia esso un qualcosa di negativo considerando la mia giovane età, il che - mi rendo conto - è inammissibile. “Che ne sarà della nostra Italia?” mi dico, “che ne sarà di Essa se ci nascondiamo dietro ad un becero dito puntato? Che ne sarà dei nostri valori se vogliamo trovare a tutti i costi un capro espiatorio che possa in qualche modo giustificare un sistema che da anni grava sulle spalle della povera gente? Che ne sarà della nostra identità racchiusa nel vedere se stesso nell’altro e con questi stabilire un rapporto di integrazione?”  Di certo l’identità non dipende solo da ciò che un sistema economico ormai globalizzato vuole farci credere, parliamo di valori e sono proprio i valori di comunità che sono messi in discussione. Siamo più deboli, siamo più poveri, siamo vittime di una propaganda che divide, che distrugge l’umana voglia di “tendere il braccio”, siamo vittime della paura dell’altro, siamo deboli in Corpo ma soprattutto in Spirito e non ce ne rendiamo conto.

È uno scenario inquietante questo, che trova riscontro nei tanti attacchi razzisti contro il diverso. Mi domando: cos’è per noi la diversità? Qual è il criterio morale e soprattutto sociale sul quale si basa questa categorizzazione?

I Vicepresidenti del Consiglio dei Ministri continuano a negare che vi sia un problema, mirano a farci credere che un giorno l’Italia potrà essere un posto migliore [mi ricorda qualcuno] e vanno avanti per la loro strada curva come la loro umanità, incapace di gestire una situazione che ha le radici in profondità, preferendo eliminare il substrato del problema, senza capire che una nazione che non accoglie, non integra, non corre in aiuto, è una nazione destinata a morire. Intanto mi sento sempre più solo: un giovane in un Paese vecchio che forse non lo rappresenta più. Ed è ovvio che sia così, perché la lotta contro il razzismo non è monopolio di pochi partiti politici: è un impegno di tutti. Alcuni mi dicono che hanno provato paura a girare per strada da soli e solo allora ti rendi conto che in ballo c’è molto più di una gara tra politicanti, in gioco c’è la dignità del nostro saper stare insieme, perché chi ha il coraggio di non ammettere rischia di essere complice di un clima di negazionismo che fa male all’Italia, ai suoi valori, al suo futuro.

L’onestà e la serietà sbandierata in campagna elettorale, il Vangelo di Cristo usato per parlare ai molti, il Rosario(verde!) tra le mani, cambiano volto e hanno l’immagine di prese di posizione, perché si sa: il Vangelo è facile da sbandierare, il punto difficile è quando si smette di guardare all’oggetto e si inizia a trasformare in prassi il contenuto. Invece no, del popolo tocchiamo l’intimo, diamo voce alle paure a fronte di un pensiero che falsa sventolandogli sul naso il bisogno di sicurezza personale. E ci dimentichiamo ancora una volta della sicurezza collettiva, quella che va oltre i confini di uno Stato, quella che tende la mano per risollevare e dare dignità, quella che prende dal mare un corpo e lo adagia su di una scialuppa. Chi guarda il volto di Daisy Osakue, chi osserva gli occhi smarriti di quella donna rimasta due giorni in mare, può fare solo una cosa: provare vergogna, perché quei volti segnati sono il volto del nostro Paese nella stagione amara che stiamo vivendo. Un volto che presentiamo al mondo e a noi stessi. E che non ci somiglia ma neanche ci scompiglia, non per il colore quanto per la ferita che porta. Anni di paure, di stereotipi, di pregiudizi stanno producendo bullismi assurdi, atti violenti, assalti folli. Dicono che non c’è razzismo in ciò che è accaduto, dicono che sono «sciocchezze». Vergogniamoci.

Intanto occorre avere la consapevolezza dell'esistenza del fenomeno e chiamarlo per nome e serve capire poi che non si può pensare di fermare la storia. Il destino dell'Italia è già segnato nell'incontro tra “diversi” che fanno della propria diversità ricchezza. Il mondo non finisce al di fuori delle nostre abitazioni. È nella fatica dell'incontro e nella curiosità della scoperta che si trova il senso della vita senza essere prigionieri della paura. Partiamo dalla consapevolezza di possedere al di là di tutto un’etica pubblica che si esplicita nella pedagogia dell'esempio, nella capacità di coltivare visioni positive oltre i tempi di una prova elettorale. L'Italia è un grande Paese che ha saputo promuovere nel corso della storia valori universali di un umanesimo secolare. Pensare di ritornare nelle piccole patrie non è avere una grande ambizione per un Paese e non è rendere servizio alle prossime generazioni. È la capacità di spingersi oltre, di non cercare a tutti i costi il dato bruto che ci conduce realmente al reale per ciò che esso è in rapporto a noi. Forse sembrerà un’utopia, ma cos’è in fondo? Un processo sempre aperto racchiuso in un desiderio di rischiare, di una capacità di relazione, di un incontro, di una progettualità condivisa, di un impegno di speranza.
A questa utopia e a questo sogno non possiamo rinunciare, perché significherebbe iniziare a scrivere la storia secondo parametri di disumanità che soffoca dentro di noi il senso della solidarietà, della tenerezza, della cura e la ricerca di una giustizia più grande.

Non perdere, caro amico, la capacità di guardare all’altro e a noi stessi come esseri umani. Ti prego. È forse questa la realtà che abbiamo bisogno di ritrovare, è forse questo il confine tra realtà ed utopia!

Michele Scalese

 
Di Redazione (pubblicato @ 13:37:01 in Comunicato Stampa, linkato 1115 volte)

Basta poco, lo abbiamo sempre detto. La manifestazione “Galatina in White” ne è stata la prova, si è respirata quell’aria d’estate di cui avevamo perso il profumo, quell’aria di vitalità e felicità che a Galatina non si sentiva da tempo. C’è chi dice che di cultura c’era solo miele e bancarelle, noi invece abbiamo ammirato la tradizione culinaria unita alla musica e al teatro grazie alle performance di Don Pasta, abbiam visto le nostre giovani band esibirsi nei bellissimi vicoli del centro storico lasciando senza parole i passanti, abbiam visto premiata l'eccellenza galatinese per la loro professionalità e qualità dimostrata in tanti anni di attività (pasticceria Ascalone), abbiam visto questo e altro. Tutto questo è cultura e noi in qualità di Associazione No Colors siamo orgogliosi di aver racchiuso tutto ciò in una fantastica serata. Siamo orgogliosi di tutti i complimenti che ci sono arrivati, siamo orgogliosi della nostra città che a piccoli passi sta riprendendo il suo posto di ombelico del Salento. Siamo altrettanto orgogliosi delle critiche che ci sono arrivate, perché nel bene e nel male bisogna sempre cercare di migliorare e noi non abbiamo paura di sbagliare per migliorare. Un ringraziamento particolare va al comune di Galatina, le attività commerciali e a tutti coloro che nel loro piccolo hanno contribuito alla realizzazione di Galatina in white. Insieme si può e non dimenticatelo, basta poco. Grazie.

Associazione No Colors

 
Di Redazione (pubblicato @ 13:34:20 in Comunicato Stampa, linkato 1095 volte)

Riparte la Scuola Volley della Showy Boys Galatina. La società bianco-verde inizia la stagione sportiva 2018-19 con ancora più entusiasmo dopo aver ricevuto dalla Federazione Italiana Pallavolo il prestigioso Marchio d’Argento, certificazione di qualità dell’attività giovanile, che si aggiunge a quello di Scuola Regionale di Pallavolo. La novità sui corsi di minivolley e pallavolo riguarda l’avvio del Lab Showy, il laboratorio di sport e formazione tecnica che la società bianco-verde ha voluto per tutti i suoi giovani atleti e che partirà nel prossimo mese di settembre come nuova offerta formativa per gli iscritti della Scuola Volley. Si preannuncia, quindi, una stagione molto interessante e che conferma l'elevato standard qualitativo dei corsi offerti dalla storica società galatinese: “Avviamento allo sport (minivolley S3)” e “Pallavolo”. Il primo è aperto alle bambine e ai bambini dai 5 agli 11 anni ed è strutturato in modo tale da risultare un’attività motoria polivalente e multilaterale ispirata alle tecniche della pallavolo; il secondo, invece, è riservato a ragazze e ragazzi dagli 11 ai 14 anni e ha come obiettivo principale quello di avviare alla pratica della pallavolo e fare apprendere agli allievi le basi tecniche della disciplina e l’aspetto tattico del gioco. Alla guida del settore giovanile anche per la nuova stagione l’allenatore Gianluca Nuzzo, già pluripremiato giocatore della Nazionale Italiana e dei maggiori club della serie A, e con la direzione tecnica di Francesco Papadia. Un’offerta formativa a 360 gradi, un programma didattico completo e aggiornato ed uno staff tecnico qualificato. Una Scuola Volley che funge da percorso di vita sportiva e valido punto di riferimento anche per la fase di crescita umana dei più giovani.

La fase di raccolta delle adesioni da parte dei ragazzi e ragazze che intendono frequentare la Scuola Volley e il Laboratorio di sport e formazione tecnica è già iniziata per consentire la formazione dei gruppi di lavoro. Si possono effettuare le iscrizioni presso la sede della Showy Boys in piazza San Pietro n. 25 a Galatina o telefonando all'Ufficio di segreteria (tel. 347.3849653) per prenotare un appuntamento. Informazioni e maggiori dettagli sono reperibili sul sito www.showyboys.com

SHOWY BOYS A.S.D.

 

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