Nel corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi (17.09.2010) presso la stabilimento galatinese, i massimi rappresentati della società con sede a Gubbio hanno illustrato alla stampa, ma non solo, il perchè delle ragioni del sì e alla fine, quasi tra lo stupore di molti dei presenti, l'ingegner Farneti ha così sintetizzato il suo parere favorevole: "Il CDR a Galatina non potrà che far bene all'ambiente, al territorio e al lavoro".
Un'affermazione che l'amministratore tecnico amministrativo di Colacem ha ribadito più volte nel corso dei suoi interventi in quanto, con dati alla mano, ha mostrato come in Olanda, Germania, Francia (utilizzo del CDR dal 50 al 90%) ma anche nei due stabilimenti Colacem delle provincie di Arezzo e Isernia (utilizzo CDR al 6%), il rifiuto totale destinato completamente ad esser buttato via non ha creato mai nessun problema ai territori e alle popolazioni dove sono presenti gli impianti, ma anzi. Grazie al passaggio nel coinceneritore, lo scarto si è trasformato in un valore aggiunto.
Eppure, nonostante le buone notizie provenienti da uno dei più grandi colossi del cementificio italiano, ma anche dal rapporto favorevole stilato da Legambiente nel 2009 sul CDR, non si possono non prendere in considerazione le ragioni del no provenienti da quella parte del territorio che ha il 50% degli impianti dell'intera provincia di Lecce, in cui purtroppo è un dato di fatto l'elevato numero di casi di malattie da tumore.
Una situazione, quindi, che necessita la massima attenzione e vigilanza, ma che Colacem ha ribadito di voler aprirsi ad ogni confronto per far emerge le sue buone motivazioni di un CDR di qualità che, nelle intenzioni dell'azienda, sarà rifiuto proveniente dal Salento.
fonte: ilpaesenuovo