ago202012
Da qualche giorno ha preso il via un importante progetto partecipativo di citizen-journalism, grazie alla collaborazione tra la testata giornalistica italiana La Stampa e quella britannica The Guardian, masoprattutto grazie alle segnalazioni di tutti i cittadini europei. L’intento è quello di censire e rendere visibili attraverso la costruzione di una mappa interattiva i danni apportati alla cultura dalla crisi e soprattutto dalle politiche “scriteriate” adottate dai governi europei in riposta ad essa.
La crisi infatti non è un animale amorfo, come ci vogliono far credere, che si aggira per le città saccheggiando e distruggendo a caso, la crisi non esiste di per sé, la crisi è nient’altro che una parolina partorita dalla fantasia dei nostri amministratori per aggirare la frase: “abbiamo gestito male la cosa pubblica e ora siamo nei guai”.
Dinanzi a ciò, noi cittadini non possiamo rimanere inermi ed assistere seduti comodamente in poltrona alla distruzione della nostra società da parte di uomini incapaci che hanno solo premura d’inseguire gli interessi personali, siamo chiamati a partecipare, a collaborare con le istituzioni e quando necessario a far sentire la propria voce, anche arrivando a commissariare le autorità incompetenti.
Il progetto di costruzione di una mappa interattiva dei tagli alla cultura si inserisce in un quadro di partecipazione attiva del cittadino alla salvaguardia del bene comune: è infatti possibile segnalare, utilizzando il form alla pagina http://www3.lastampa.it/cultura/sezioni/articolo/lstp/464628/, gli effetti che i tagli alla cultura hanno avuto sulla nostra città (luoghi e iniziative culturali che risentono della decurtazione improvvisa delle risorse a disposizione o che addirittura rischiano di scomparire).
Una cosa balza agli occhi osservando la mappa interattiva in fase di costruzione (al sito http://www.guardian.co.uk/culture/interactive/2012/aug/03/europe-arts-cuts-culture-austerity): in Puglia, nel Salento, a Lecce, a Galatina non c’è alcuna segnalazione! Mi viene quindi da pensare che come al solito noi del Sud ci lamentiamo per niente, che stiamo bene e che la crisi è materia da settentrionalisti, ma per fortuna conosco il mio Sud, la mia terra, e sono certo che questo è solo il frutto di una partecipazione poco attenta, molto delegataria, della cosa pubblica.
Per Galatina e frazioni è giunto il momento di inforcare il mouse e dar voce una volta tanto agli interessi personali!
Michele Stursi
Commenti
Non c'è alcuna segnalazione nel nostro comune in quanto magari già prima della crisi la spesa per cultura era pari a zero. Forse non c'è proprio nulla da tagliare (o da sottrarre, a meno che non chiediamo aiuto ai numeri relativi). Parlo di spesa per la cultura e non di spesa per gli spettacoli (ricordo che la cultura è quel che resta, l'evento o lo spettacolo o la sagra della patata lessa invece è ciò che passa).
Caro Antonio, ci troviamo d'accordo sul fatto che da sempre la spesa destinata alla cultura nel nostro comune è misera. Non condivido invece il fatto che l'evento, lo spettacolo o la sagra della patata lessa non possa rientrare in una visione più ampia e meno elitaria di cultura. Tu dici che cultura è ciò che rimane, ma bisogna essere educati alla cultura, ci vuole tempo, impegno e assiduità. Chissà che una serata in meno davanti alla TV e spesa all'aperto, con gli amici, davanti a un piatto di patate lesse, non sia un buon pretesto per fare cultura. Chissà se patata dopo patata, alla fine ci passa il desiderio di metterci davanti alla TV (accesa).
Son d'accordo con te.
E poi io adoro la patata.
Antonio,
lo sappiamo che adori le patate, ma dillo anche tu a Michele che lesse non son poi tanto buone...
Giovani, anche a me piace la patata, ma il discorso se non sbaglio andava un po' più in là della patata.
Ciao, Fabrizio, le patate lesse con sale e un filo d'olio de ulia sono un piatto di tutto rispetto!
Mi sa che quest'anno mi saltano le ferie a causa di un brutto colpo di frusta... altrimenti ci saremmo tutti trovati per una bella nsalata de patate... Michele quando vieni a trovarmi a Desenzano?
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