ott312019
Il Piano di riordino ospedaliero pugliese deve essere rivisto. È quanto chiede al Ministro della Salute, Roberto Speranza, il portavoce alla Camera dei deputati del M5s Leonardo Donno. Nelle scorse ore il deputato ha depositato un'interrogazione che pone una serie di interrogativi sulla gestione della sanità in Puglia e delle strutture ospedaliere destinate a declassamento o chiusura. Per Donno «una serie di iniziative intraprese dal Governatore pugliese evidenziano lo spreco di denaro pubblico. Una questione seria che richiede un intervento governativo» dice.
Andiamo con ordine. Lo scorso 17 maggio il deputato aveva presentato una prima interrogazione sulla riconversione dell'ospedale "Veris Delli Ponti" di Scorrano e del "Santa Caterina Novella" di Galatina e la contestuale realizzazione, ex novo, dell'ospedale del Sud Salento, così come determinato dal Riordino Ospedaliero della Regione Puglia.
«Già in quell'occasione -spiega Donno- avevo evidenziato al Ministro la necessità di acquisire specifiche informazioni su un processo che in Puglia mette a rischio il destino di nosocomi per anni punti di riferimento del territorio. Informazioni -specifica il pentastellato- necessarie a stilare un'analisi costi-benefici, da confrontare con quella già stilata dal Governatore di Puglia Michele Emiliano, tale da rendere a suo avviso recessari tagli e declassamenti degli ospedali esistenti».
A spingere Donno a sollecitare nuovamente il Ministro è stata la trasmissione d'inchiesta televisiva condotta da "Le Iene" andata in onda lo scorso 22 ottobre. «Nel servizio-denuncia dedicato alla sanità pugliese -spiega il deputato- si evidenziava come l'ospedale sito nel comune di Terlizzi (BA), oggetto di recenti lavori per un investimento pari a ben 10 milioni di euro, fosse in realtà in fase di declassamento o addirittura chiusura. Stessa sorte già toccata ad altri ospedali pugliesi, come quello di Rutigliano declassato a poliambulatorio per servizi specialistici, che si mostra attualmente in uno stato di abbandono e di degrado con la sola postazione di guardia medica. Idem nelle città di Bari, Toritto e Alberobello, dove sono presenti piscine terapeutiche interamente ultimate ed oggi in stato di abbondono, nonostante siano spesi diversi milioni di euro per la loro realizzazione.
Paradossale, inoltre, la situazione dell'ospedale di Santa Maria degli Angeli di Putignano, più volte ristrutturato e ampliato, ma declassato con il piano di riordino. Qui il reparto di pediatria, fiore all'cchiello del nosocomio, è stato trasferito in un ex obitorio strutturalmente non idoneo, il tutto in ragione della futura costruzione del nuovo ospedale presso il comune di Monopoli. Sperperi ai quali Emiliano non è nuovo -chiosa Donno- e non solo in sanità. Basti pensare alle spese pazze per la nuova sede della Regione e, non ultime, quelle per i rimborsi d'oro agli avvocati, oggetto di un'inchiesta avviata sulla scorta delle denunce dei consiglieri regionali pentastellati». Non finisce qui.
«Nello stesso servizio vengono, tra l'altro, evidenziati seri dubbi sulle assunzioni dei dirigenti delle ASL di Bari -continua Donno- alcuni dei quali privi dei requisiti necessari a rivestire l'incarico ricoperto ed altri con procedimenti penali in corso. Per non parlare del bluff assunzioni -incalza Donno- sono tantissime quelle effettuate (ai sensi dell'ex art. 15 septies del D.Lgs. n. 502/1992) che, tuttavia, invece di restare a tempo determinato, sono state di fatto reiterate, realizzando una sorta di stabilizzazione di fatto. Il tutto nell'evidente intento di aggirare i chiari pronunciamenti della Corte Costituzionale sulla normativa pugliese. Anche su questo -dice il depuatato- credo sia necessario un monitoraggio a tutto campo. Non escluderei l'ipotesi commissariamento».
Le richieste avanzate dal deputato al Ministro sono chiare: «Chiedo - si legge nell'interrogazione depositata a sua firma - se non ritenga opportuno, previa ricognizione delle strutture esistenti e degli investimenti operati, avviare una fase di revisione del piano di riordino pugliese, richiedendo in primis una specifica analisi costi-benefici in ordine agli effetti connessi alla costruzione dei nuovi ospedali piuttosto che alla piena operatività di quelli già esistenti. E infine -si legge ancora- se non si ritenga opportuno avviare, con strumenti interni al parlamento, un'inchiesta relativa alle assunzioni dei dirigenti delle ASL della Regione Puglia, al fine di garantire la massima trasparenza e legalità. Quest'ultima richiesta fa il paio con il quadro tratteggiato dalla Procura di Foggia nei confronti di Angelo e Napoleone Cera, padre e figlio, rispettivamente ex deputato Ucd e consigliere regionale dei Popolari dal 17 ottobre agli arresti domiciliari per tentata concussione, ma indagati anche in ordine ad altre due fattispecie di reato (induzione indebita e corruzione). Padre e figlio, infatti, avrebbero bloccato il tentativo di internalizzazione del servizio Cup della Asl di Foggia a favore della Gpi Spa, azienda amica dei due Cera, nella quale lavora anche la moglie di Napoleone.
Il terzo e ultimo addebito vede indagati anche il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l'assessore Regionale al Welfare Salvatore Ruggeri. In buona sostanza - scrive il gip - l'ipotesi accusatori contempla un do ut des avente ad oggetto la nomina (da parte del presidente Emiliano) di un soggetto indicato dai Cera come commissario dell'aso di Cheuti, in cambio del sostegno elettorale dei Cera a Francesco Miglio, candidato sindaco di San Severo, caldeggiato dal presidente
«Mi chiedo -conclude Donno- se questi episodi, con intercettazioni ormai pubbliche e inchiesta in atto, non siano sufficienti a rendere necessaria e impellente una revisione dell'operato della classe dirigente, nell'ambito della sanità in Puglia».
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