lug252017
Nella sua “DESCRIZIONE di Tutta l’ITALIA”, Fra Leandri Alberto ci delizia con delle stupende note narranti il paesaggio e i costumi delle popolazione che incontra e di cui si fa una sua opinione. Diciamo “sua” perché è evidente che non può essere influenzata dalla storia che noi conosciamo avendone studiato il dettaglio a posteriori. Per esempio quando parla di S. Pietro in Galatina, esprime un giudizio favorevole verso il Duca Ferrante Castriota. Così dice Fra Leandri: “Egli è questo signore molto umano, e generoso”. (Dopo i De Balzo, Giovanni e suo figlio Ferrante furono il primo e secondo duca di Galatina nel periodo che va intorno al 1485).
Invece noi sappiamo benissimo che i cittadini di Galatina, opposero una grave controversia verso il Duca Castriota, per le sue angherie soprattutto di tipo fiscale (“Ebbe contrasti durissimi con la città e la sua Università (autorità municipale), abituate ad una convivenza diversa con i precedenti sovrani --Raimondello e Giovanni Antonio Orsini del Balzo- da "Galatinesi Illustri" a cura di M.F. Natolo, A. Romano, M.R. Stomeo).
Avvicinandosi nel nostro territorio, Fra Leandro Alberti, lo trova pieno di castelli e uliveti, e gli appare alla vista “il fortissimo castello di Noia posto in forte luogo”.
“Fortissimo e forte luogo” sono termini che non troviamo sovente e così accentuati nelle sue narrazioni d’Italia, questo vuol dire che il nostro mastio posto sulla serra che sovrasta la valle dell’Asso, lo colpisce non poco, fino a fargli dire parole tanto importanti.
Marcello D’Acquarica
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